Nera come peste vacilla la mente.
Storta, contorta, si accende e si spegne.
Focolai di corpi morti a giacere nel tempo.
Riflessi ormai stanchi che lasciano un corpo.
Porca la regola che qualcuno scolpì.
Schifoso il decorso di chi perdendo fallì.
Perché la vita è il gioco dei giochi.
La regola delle non regole.
La magia di un mago per nulla capace.
Le pene di un uomo che riflette ma tace.
Il fiato sul collo che sputa saliva.
Il labbro nemico che bacia e poi uccide.
La stretta di mano, il pugno sul naso.
Uno sguardo ammaliante che ammazza all'istante.
L'abbraccio e l'amore che fugge distante.
La gioia che gode, il dolore che esplode.
Ossigeno opaco, respiro affannato.
Un dono ribelle che brucia l'istante.
Il tempo che passa, la pelle che pende.
Energia che nasce, energia che si spegne.
Un sogno, la veste, l'orecchio che sente.