Annego,
mi nego la vittoria.
Sprofondo affondo in questo abisso senza fondo.
Profondo.
Come i tuoi occhi.
Demoni e orchi.
Fantasmi e giullari.
Fermo a piè pari in bilico tra due scelte.
Morire d'amore o fuggire e mentire.
Sentire la voce, lasciarla svenire.
Dire.
Tremare e subire.
Capire o tradire.
Tesori sommersi nell'intestino.
Quel viso angelico che il diavolo ti ha donato.
Quella voce megera che mi ha fottuto, stregato.
Il corpo nudo con il quale ho peccato e ancora,
la testa,
un frigo vuoto dove troppo hai mangiato.
Rime ballerine senza guard-rail.
Sgrammaticato nello stile che da sempre ho vomitato.
E mi abisso.
Eclissi di parole sovrapposte come bende.
Deliri malcontenti.
Matrimoni di bestemmie.
Incoerenze partorite dove il tutto fa brodo.
incongruenze abortite dove quel tutto fa schifo.