capitolo 49

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Emily
Jace mi sta aspettando mi macchina, io sto andando dentro a dire a tutti che andiamo a casa per un po di tempo.

Sto per uscire dall'ospedale quando una voce adulta mi ferma:
"Emily, Emily"
Mi giro e vedo il signor Smith venirmi incontro.
"Emily, ti prego trattienilo più che puoi, fallo dormire è stanco e provato, non ce la può fare"

"Signor Smith stia tranquillo proverò a convincerlo"
"Robert, chiamami Robert"
Sorrido e mi incammino verso la macchina.

Entriamo in casa mia mano per la mano e un odorino di lasagne mi arriva alle narici.
"Sono a casaaa" urlo posando le chiavi nel cestino vicino alla porta.
"Emily, Jace non vi aspettavo" dice mia madre uscendo dalla cucina con uno straccio in mano.

"Jace, mio caro, mi dispiace molto per tua sorella, porta i saluti anche a mamma e a papà vi siamo molto vicini" dice la mia mamma abbraciandolo.

"Grazie signora Evans" risponde Jace.

"Ciao sorellina" dice mio fratello scendendo le scale.
"Ciao" rispondo con rabbia.

"Mamma noi saliamo in camera per lavarci e sistemarci"

"Ma no aspettate, mettetevi a tavola le lasagne sono pronte, non voglio sentire un no come risposta, lavatevi le mani e sedetevi" ci rimprovera mia madre.

Guardo Jace, è lui che non voleva rimanere e se non vuole ce ne andiamo subito, ma la sua risposta mi sorprende:
"Bhe non si dice mai di no alle lasagne" e così si toglie il giacchetto e la felpa.

Mangiamo tutto e saliamo di fretta su.
"Allora io mi vado a fare una doccia, tu puoi usare il bagno fra le camere o quello dentro la camera degli ospiti" dico svuotando il borsone e nascondendo la sua maglietta.

"Bhe in realtà si potrebbe fare insieme" dice giocherellando con la federa del cuscino.

Non so che rispondere, continuo a guardarlo fino a che non incrocio il suo sguardo e, rossa in viso, mi riggiro dalla parte dell'armadio per scegliere i vestiti da mettere.

Ad un tratto sento una mano sul mio fianco, i miei capelli si spostano tutti su un lato e Jace mi sussurra all'orecchio:
"Non ti piacerebbe come idea?"

Appoggio la mia testa sulla sua spalla quando comincia a darmi dei baci sul collo.
Posa anche l'altra mano sul mio fianco alzando di poco la mia maglietta e continuando con i baci sul collo.

"Ti immagino con quei jeans e quella maglietta" dice indicando i capi che ha scelto e lasciandomi davanti al mio armadio.

Ancora rossa prendo dal cassetto in basso le mutandine, il reggiseno e i calzini.
Infilo in tutto fra i jeans e la maglietta e vado verso il bagno non girandomi.

Chiudo la porta alle mie spalle e appoggio quest'ultime sulla porta con gli occhi chiusi.

"Cos'hai?" chiede un voce che scopro sia di Jace una volta aperto gli occhi.

Mi ritiro su, sistemo i capelli e subito dopo dico:
"Niente, ora se vuoi uscire mi lavo"

"Oh ma che coincidenza, anche io mi devo lavare" e cosi dicendo si alza all'angolo della vasca e si leva la maglietta.

"Jace" dico cercando di mantenere un tono fermo, con poco successo aggiungerei.

Si sfila anche le scarpe, i calzini e i pantaloni rimanendo quindi solo con i boxer.

Si avvicina piano e automaticamente io arretro sbattendo contro la porta
"Si piccola" risponde lui.

"Esci per favore" dico guardandolo.
"Non vuoi o hai paura?"

"Non voglio e ho paura" confesso ad un centimetro da lui.

"Rilassati" sussurra lui posando le sue mani sui miei fianchi scoperti.
Chiudo gli occhi aspettando di sentire le sue labbra sulle mie, ma invece le sento sotto il mio orecchio e piano piano e lui mani salgono, sta per sfilarmi la maglietta ma mi inrrigidisco all'istante.

Ci guardiamo per pochi secondi, subito dopo mi bacia rimettendo bene la maglietta.
"Scusa" sussurra sulle mie labbra.
"Scusa scusa scusa" dice alternando ogni parola ad un bacio.

"No Jace scusa tu mi dispiace ma io non me la sento" dico "lo so l'altra sera ero diversa ma or.."

"Shh" mi zittisce con un bacio.
Appoggio il suo pollice sulle mie labbra e dice:
"Io ti aspetto, sempre"

Sorrido e a mia volta lo fa anche lui.

Mi sposta di poco e esce dal mio bagno.
Butto fuori l'aria come se l'avessi trattenuta per tutto il tempo.

Jace che sta succedendo?

Dopo circa un ora esco dal bagno con i capelli asciutti e vestita..

con il sopra e il sotto della tuta della Nike grigia e bianca e le mie converse bianche basse

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..con il sopra e il sotto della tuta della Nike grigia e bianca e le mie converse bianche basse.

I miei capelli sono legati in una coda e il mio viso è struccato.

Esco fuori mentre sistemo bene la coda e vedo Jace sdriaito sul letto, dorme e noto che si è cambiato.
Indossa anche lui una tuta.

Mi avvicino piano e scuoto il suo braccio:
"Jace, svegliati"
Apre gli occhi e mi guarda, sorride e poi dice:
"Che ore sono?"
"Sono le tre di pomeriggio"
"Vieni qui" dice allargando le sue braccia.
"Non torniamo all'ospedale?"
"Si si ora ci torniamo ma dormiamo un altro po"

Mi levo le scarpe e metto la sveglia alle 16,30 e mi addormento fra le braccia del mio ragazzo.

Mi sveglio perche mi sento formicolare tutto il collo.
Apro gli occhi e trovo Jace che bacia il mio collo.
Faccio un mugolio affinché lui capista che sono sveglia.
"Ben svegliata piccola" mi sussurra Jace prima di d'armi un altro bacio sul collo.

Mi giro completamente dalla sua parte e lo abbraccio meglio.
Le sue braccia e il suo calore arrivano in fretta e cosi restiamo un altro po abbracciati sul mio letto.

"Dobbiamo andare piccola" dice Jace lasciando mi un bacio sui capelli.
Annuisco e cerco di alzarmi, ma lui mi prende il polso e mi rimette sul letto.
Si mette sopra di me bloccandomi i polsi e poi dice:
"Voglio un bacio"
"I baci non si chiedono, si danno e basta" ribatto io.

Si avvicina piano a me e mi da un piccolissimo bacio sul labbro superiore, poi passa a quello inferiore.

Prendo il suo labbro e lo mordo, e sento, da parte sua, un piccola lamento.
Prende il mio labbro inferiore e lo succhia.

"Emily siete in camera?" chiede mio fratello dall'altra parte della porta.

"Si" dico staccandomi e infilandomi le scarpe.
"Posso entrare?"
"Si vieni" rispondo dopo aver guardato Jace.

"Ciao ragazzi" dice mio fratello entrando.
"Volevo parlarvi dell'altro giorno" aggiunge poi.

"Mh mh" dico mentre noto Jace vicino a me.
"Non volevo prendermela con voi e sopratutto non volevo dire quello che ho detto, mi dispiace tantissimo ero nervoso, scusatemi"

Sto per aprire bocca quando jace mi precede dicendo:
"Andrea ti capisco benissimo, ho tre sorelle femmine e so che vuol dire avere le palle girate e rientrare a casa e vedere quelle coppie affiatate, o pensare che possano essere una coppia affiatata anche quando sono soli" vedo Andrea che si irrigidisce ma jace continua "volevo solo dirti che io non farei mai del male a tua sorella, mai e che qualunque cosa tu ti sia immaginato è sbagliata, molto sbagliato"
Detto ciò si stringono la mano e mio fratello mi scompiglia i capelli uscendo dalla camera.

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