capitolo 42

779 32 1
                                    

Jace
Mi sento tirare da un braccio e poi la voce di Emily arriva forte e chiaro alle mie orecchie:
"Ma cosa ti prende?" dice incazzata "credi di poterimi trattare cosi?" chiede poi sbigottita.

Certo che no ma sono incazzato e non voglio parlarne, quindi continuo a salire le scale ma sopratutto a stare in silenzio.
Prendo tutte le mie cose e scendo di sotto dove due occhioni verdi mi fissano da davanti la porta:
"Dove vai?" chiede lei
"Non lo so poi vedrò, per favore spostati" dico senza emozioni nella voce.
"Non puoi trattarmi cosi Jace parlami ti prego." dice lei avvicinandosi di più a me.

Sbuffo e riporto le cose al piano superiore.
Sta volta alla fine delle scale non mi aspetta emily, ma anzi si è seduta sul divano.
Mi siedo ed esordisco con la frase:
"Mia sorella e quel coglione del ragazzo si fanno le canne"
Sgrana gli occhi mentre mi fissa.
"Sono solo un coglione, è colpa mia ha preso da me"

"Jace ch-che cosa hai fa-tto?" chiede lei irrigidendosi.
"Che?" dico non capendo
"Hai dato dell'erba a tua sorella?" chiede lei sbigottita
"No ma che cazzo ti salta in testa, non potrei mai fare una cosa del genere" dico incazzato

"Oh mio dio che paura, sapevo che non potevi fare una cosa del genere" dice lei posandosi una mano sul petto

"Però l'hai pensato" dico rimanendoci male.

"Spiega meglio cos'è successo" dice lei addolcendo il suo tono di voce.
"No lascia stare, vado a stare da Logan" dico ancora incazzato da prima.

Ci alziamo contemporanea e si piazza davanti a me:
"Ti prego non ti arrabbiare, non lo pensavo veramente so che non sei così" dice guardandomi negli occhi "giuro" aggiunge vedendo che non sono affatto convinto.

Mi rimetto a sedere e spiego meglio cos'è successo, la sua faccia cambia espressione ad ogni parola che pronuncio.

Alla fine del discorso mi prende le mani fra le sue, calde e morbide come sempre, e me le stringe:
"Non darti colpe che non hai, Kevin è l'artefice di tutto. Chiama tua sorella e parlaci senza urlare" dice lei

"Non ti ho detto che ho urlato" dice lui
"Appunto, lo so che hai urlato" risponde lei sorridendo.
Quel sorriso, mamma mia non ce la faccio, sfilo una mano dalla sua e la poso sulla sua guancia, faccio avvicinare le nostre labbra fino a farlo diventare un vedo e proprio bacio.
Chiedo l'accesso con la lingua che lei non rifiuta, le nostre lingue si sfiorano e lei si alza, senza staccarsi da me, e si posa sulle mie gambe.
Ci stacchiamo per riprendere fianto e poso le mie mani sui suoi fianchi prima di dire:
"Magari possiamo iniziare con qualche lezione" e aggiungo una lieve risata per fargli capire che se non vuole non ci sono problemi.

"Perché no" dice lei posando di nuovo le labbra su le mie.

"Che lezioni?" chiede una voce dietro di noi.
Ci stacchiamo subito e ci guardiamo intorno, dietro di noi c'è Andrea, suo fratello.
"Ciao Andrea" si affretta a dire Emily mentre si alza da me.
"Posso partecipare anche io a queste lezioni Jace?" chiede in tono di sfida Andrea.

"Andrea parlavamo solo di psicologia, c'è un argomento che non ho capito e Jace ha 28 su 30" cerca di giustificarsi Emily.

Vedo il suo sguardo che si alterna fra me e Emily, fino a che si sofferma su di me e dice:
"Ah si? Io non credo sia il caso"

"E perché no?" si affretta a dire Emily "è il mio ragazzo e rimane qui quanto gli pare"
I miei occhi sgranano e sento urlare un "cosa?" da Andrea.

"Si Andrea, io e jace stiamo insieme e rimarrà a dormire con me anche questa notte" aggiunge lei.
"E questo chi te lo dice?" dice lui
"Mamma e papà hanno detto di si, sai quando li ho chiamati per dirgli che sono stata promossa" e cosi sgancia la bomba Emily
"Non tornano a casa sta sera, e io e IL MIO RAGAZZO andiamo in camera" dice lei prendendomi per mano.

"Oh tu non vai da nessuna parte, non ti lascerò a fare la zoccola mentre io sono a casa" replica il fratello

Scoppio..."che cazzo hai detto?" dico incazzato.

"Hai sentito bene, non te la scopi" dice ancora lui.
Sento la presa di Emily farsi più forte e le sua voce che urlano:
"Dopo tutto quello che mi è successo ti permetti di dire una frase del genere? Mi fai schifo" e dopo di questo lascia la mia mano e corre su.

Mi scambio un'occhiata con Andrea e sango su, mentre lui esce di casa sbattendo la porta.

Arrivato di sopra chiudo la porta alle mie spalle, mi volto verso la ragazza che è  davanti a me, è di spalle e mentre mi avvicino appoggio le mie grandi mani, sulle sue piccole braccia e dico:
"Piccola stai bene?"
Si gira di scatto e mi abbraccia scatenandosi in un pianto isterico
"Non ce la faccio più" dice fra i singhiozzi "non può averlo detto veramente" aggiunge poi

"Shh piccola, non ti aggirare" dico ancora mentre accarezzo la sua testa poggiata sul mio petto.

VOGLIO UN AMORE FOLLE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora