Di Amori e Fiori

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Astrid era seduta sotto uno dei tanti alberi che circondavano Berk, godendosi l'aria frizzante della primavera, mentre Tempestosa era accucciata accanto a lei, facendo le fusa.

Si stiracchiò, non aveva molta voglia di ritornare a casa, dopotutto si stava così bene, da sola, senza nessuno che le rompeva le scatole, a volte era davvero piacevole.

Il suo sguardo fu catturato dai piccoli fiorellini che stavano crescendo attorno lei, dopo il lungo inverno, ne strappò uno e sorrise, quando un bizzarro ricordo della sua infanzia le tornò in mente.


Era lei a cinque anni e gioca coi fiori, strappando i petali (non molto delicata, ma si sa i Vichinghi sono Vichinghi) e dicendo ad ogni strappo "Mi ama" o "Non mi ama".

Era un gioco un po' stupido forse, un gioco che smise di fare non appena compiuti sette anni, quando la guerra tra Vichinghi e Draghi aveva iniziato ad entrare nella sua vita.

Una guerra, poi, fermata dal vichingo meno ... vichingo! Hiccup Horrendus Haddock III, figlio di Stoick l'Immenso e futuro capo tribù. 

Un tempo chiamato "Lisca di pesce" o "Disastro di Berk". Ora però Hiccup aveva altri soprannomi, lui era colui che aveva portato la pace a Berk, "l'Uccisore del Morte Rossa", "il Cavaliere di Draghi" ed esclusivamente per Astrid, il "suo cavaliere".


La vichinga fece girare il fiore tra le dita, poi decise di ritornare un po' bambina, guardò Tempestosa: « Che dici bella, vediamo se Hiccup mi ama o no? » .

Il drago ruggì appena e si spinse con il muso contro la spalla della padrona, che ridacchiò.

Astrid afferrò il primo petalo e lo strappò: « Hiccup mi ama -il secondo- Hiccup non mi ama -il terzo- Hiccup mi ama » e così via. Era così concentrata da non accorgersi di un'ombra nera atterrare proprio dietro di lei: una Furia Buia, conosciuto come Sdentato.

La ragazza arrivò all'ultimo petalo: « Hiccup ... » ma non finì la frase che qualcun'altro lo strappò al posto suo. Lei si girò e incrociò gli occhi verde foresta di Hiccup, occhi che la stregavano.

Il bruno le mise due dita sotto il mento e le lasciò un bacio sulle labbra poi sussurrò: « Ti ama e per l'eternità, milady ».

« Anche io ti amo ».

Fece cadere il fiore a terra ed allacciò le braccia intorno al collo del ragazzo, baciandolo con passione.


Rimasero sdraiati sull'erba, abbracciati, mentre Tempestosa e Sdentato erano impegnati a giocare.

Astrid sfiorò i capelli di Hiccup, che la strinse a sè e si trovò a sorridere: fiore o no, lui l'amava e questo era la cosa che contava di più.

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