Eret si massaggiò la testa, mentre usciva dalla Sala Grande, lasciandosi dietro i festeggiamenti di Snoggelton.
Si guardò attorno, l'unico obiettivo era quello di cercare un posto tranquillo dove riposare.
Aveva pensato di raggiungere casa Ingerman, dove alloggiava momentaneamente fino alla costruzione della sua personale dimora.
Dopo un mese passato a Berk, si era deciso di rimanere per sempre in quell'Isola. Lui, dopotutto, non aveva famiglia a differenza dei suoi uomini che erano già ripartiti.
Si incamminò nella stradina, quando vide un branco di Gronki proprio vicino alla casa di Gambedipesce, con i loro cuccioli e cambiò idea: sarebbe stato ancora peggio.
L'ex intrappolatore guardò il suo drago, Spaccateschi: « Conosci un posto? ». Non sapeva nemmeno perché lo chiedesse al drago, ma quello sembrò capire.
Il Cornotonante iniziò ad incamminarsi dalla parte opposta ed Eret lo seguì senza troppe storie. Raggiunse un vecchio fienile, il cui tetto era coperto dalla neve.
Sempre meglio di niente. Pensò e aprì la pesante porta, entrando.
Il fienile era suddiviso in due sezioni: mucchi di fieno sparsi erano sistemati negli spiazzi al piano superiore, mentre a quello inferiore vi erano tutte le balle dell'estate precedente, oltre a vari attrezzi. Si incamminò, cercando un buco dove coricarsi, quando un rumore lo distrasse.
Alzò lo sguardo, verso uno dei tanti spiazzi raggiungibili grazie a delle piccole scale di legno sottile. « C'è qualcuno? ». Rumore di fieno che si muoveva, e poco dopo vide una testa biondo cenere affacciarsi: « Testa Bruta? ».
La vichinga tirò un sospiro: « Oh sei tu -tolse un po' di fieno incastrato nella capigliatura- credevo fosse qualcun'altro ».
« Che ci fai qua? » chiese Eret, incrociando le braccia al petto.
Testa Bruta scrollò le spalle: « Mi sto nascondendo da Gambedipesce -fece una pausa- ed anche Moccicoso ».
Eret ridacchiò. Aveva notato come i due vichinghi facessero la corte a Testa Bruta, senza sosta, portando doni di ogni tipo quasi tutti i giorni.
Lei, dall'altra parte, cercava di evitare entrambi: una volta si era nascosta dietro il trono di Hiccup per quasi un pomeriggio intero ed un'altra aveva praticamente sequestrato Astrid, così da avere una scusa buona per rifiutare gli inviti di Moccicoso.
« Non dirmi che non ti piacciono tutte queste attenzioni ».
« Oh si guarda, ne vado pazza » mugugnò Testa Bruta. Lei tamburellò le dita sul mento: « E tu, come mai qua? ».
« Fuggivo dal caos, per riposare la testa ».
« Ah l'idromele fa sempre questo effetto ... vuoi salire? C'è spazio » e così indicò la scala.
Eret non rispose, ancora indeciso sul da farsi: Testa Bruta era decisamente particolare.
Nella sua prima settimana a Berk non l'aveva lasciato in pace nemmeno per un secondo, ma dopo una decina di giorni sembrava essersi scordata della sua esistenza.
Ora, Eret non poteva negare a sé stesso che la vichinga dai capelli color cenere lo incuriosisse. Non sapeva però, se fosse una cosa positiva o negativa.
« Dunque? ».
Il vichingo si riscosse dai suoi pensieri, lanciò un'occhiata Spaccateschi che si era già addormentato tra due balle, così fece spallucce, e salì la scala. Si lasciò cadere nel fieno, mentre Testa Bruta era seduta poco lontano da lui.
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Historier fra Norden
FanfictionRaccolta di One-Shot, incentrate sui nostri amati personaggi del franchise di Dragon Trainer, che attraversano entrambi i film e le serie televisive. Storie che arrivano dalla fredda terra del Nord, dove le saghe dei loro antenati continuano a viver...