L'ultima Speranza (Gyda Spin-Off)

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AU! Modern.


Eret scosse l'ombrello, mentre le gocce d'acqua cadevano sul pavimento. Entrò nella casa, lasciandosi avvolgere dal silenzio, percorrendo il corridoio che portava al salone principale. 

Appena arrivò nella stanza, vide la moglie avvolta in una coperta, accanto al camino. 

« Buonasera » le si avvicinò, lasciandole un bacio sulla guancia.

Testa Bruta gli fece un sorriso ed allungò la mano, prendendo quella dell'uomo: « Ruth? ».

« L'ho sentita nel pomeriggio, lei e Diggory arrivano domani con il volo delle undici ».


Ruth--la loro unica figlia--frequentava l'ultimo anno di Università, a Londra e qua aveva conosciuto un giovane gallese--Diggory--con il quale era legata sentimentalmente da due anni e mezzo.


Testa Bruta si mosse appena nella poltrona, stringendosi nella coperta: « Oggi ho avuto la visita ».

« Lo so, mi dispiace di non poter essere venuto ».

« Tranquillo, avevi da fare -sbadigliò- ma volevo comunque aspettarti ».

Eret sorrise e la baciò. Si alzò e le porse la mano, aiutandola ad alzarsi. Le circondò la vita, e Testa Bruta si appoggiò a lui, troppo debole per poter camminare da sola. 

Raggiunta la camera, la donna si sedette sul letto, lasciando uscire un sospiro. Testa Bruta tolse la coperta, rimanendo con solo la camicia da notte di seta.

Eret si soffermò a guardarla: la pelle pallida tanto da vedere le vene, le ossa visibili a causa dell'estrema perdita di peso negli ultimi mesi ed i capelli color cenere, un tempo vaporosi, ora fin troppo pochi.

Il cancro stava uccidendo sua moglie, lentamente.


Lei si sdraiò sul letto, socchiudendo gli occhi: « Sono stanca ».

« È naturale, devi semplicemente non fare troppo sforzo fisico -si avvicinò alla donna, mentre si toglieva il maglione- oggi per esempio, sei andata a lavoro? ».

« Qualche ora ... ».

« Bruta, non puoi fare qualche ora, soprattutto durante la tua visita mensile » la rimproverò lui, senza essere troppo duro.

Testa Bruta si mordicchiò il labbro: « Lo so ma, sapere che mio fratello sta facendo tutto il lavoro e io ... ».

« E tu stai lavorando sulla tua salute, Testa di Tufo lo sa bene ». Lei annuì, sebbene fosse poco convinta ed Eret notò il suo umore stampato in faccia.

Si inginocchiò davanti a lei e le prese la mano: « Ascolta, il dottore ha detto che c'è una grossa possibilità che la malattia regredisca, ed infatti lo scorso mese ci sono stati dei miglioramenti ».

« Mmm ».

« C'è qualcosa che non va, lo sento ».

« Sono stanca Eret, stanca di questa vita ». Testa Bruta abbassò lo sguardo.

« Le mie giornate passano tra l'essere perennemente bloccata in un letto o un divano, alle visite di ogni tipo. Sembro uno scheletro e ... ». Scoppiò a piangere. 


La malattia l'aveva colpita da un giorno all'altro, senza darle altra possibilità.

La chemioterapia sua unica ed ultima speranza, che la stava lentamente distruggendo sul piano fisico ed emotivo. Si, aveva ora più possibilità di salvarsi, eppure rimaneva sempre quella minima percentuale di morte che la tormentava.

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