Grazie, Testa Bruta

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« Va bene -Hiccup prese un bel respiro- Astrid, dobbiamo parlare, ora. ».

« Ma sei pazzo? Così la spaventi! » obiettò Testa Bruta, mentre faceva ciondolare la testa.

« Um ... allora ... Astrid, dovrei parlarti di una cosa, non ti ruberò molto e che ... ».

« E così si addormenta » replicò la vichinga dai capelli biondi, facendo sbuffare il giovane dai capelli bruni.

« E se andassi lì e la baciassi? ».

« Vuoi trovarti con il naso spaccato? » fu il commento di Testa Bruta mentre Hiccup scosse la testa, chiedendosi come quel pensiero fosse giunto nella sua mente.



Era circa passato un mese da quando Astrid era guarita dal 'Flagello di Odino'. Era accaduto tutto così in fretta e Hiccup, per la prima volta nella sua vita, si era ritrovato davvero al pensiero di rischiare tutto e tutti pur di salvare la bella vichinga.

Amava Astrid, amava ogni singola cosa di lei e l'idea di perderla lo faceva impazzire. Il ricordo di come l'aveva stretta a sè mentre cercava di infondere coraggio, oppure quelle parole sussurrate appena--Non posso immaginare un mondo senza di te--e benché la sua voce fosse flebile, la vichinga le aveva udite, chiare.

Ora, se al resto del gruppo, quella specie di quadretto pseudo-romantico era sembrato alla fine solo la dimostrazione di una forte amicizia, Testa Bruta Thorston--forse non la vichinga più sveglia, ma pur sempre donna--aveva compreso che ci fosse qualcosa di molto più, che un semplice amore platonico.

La vichinga sapeva bene dei sentimenti di Astrid nei confronti di Hiccup, benché la giovane si fosse confidata solo con Heather e nessun altro, e aveva capito che il figlio di Stoik ricambiasse. 

Dunque, si era come sentita in dovere di aiutare il cavaliere del Furia Buia e spronarlo a dichiararsi anche perchè Hiccup aveva sempre fatto molto per tutti loro. Sarebbe stato il suo modo per poter ricambiare la gentilezza del giovane rampollo di casa Haddock.

Non fu difficile per Testa Bruta mettere alle stretta Hiccup--il quale le chiese più volte se fosse una buona idea e anche come cavolo avesse capito ogni cosa--ma la vichinga lo aveva zittito, dicendogli che ciò che contava era aprire il proprio cuore ad Astrid.

Erano già tre settimane che la ragazza aveva iniziato a dargli 'lezioni private' su come comportarsi, cosa fare e non fare--perchè se Hiccup conosceva bene i draghi, allora le donne erano un vero e proprio campo sconosciuto--ed il tutto in gran segreto, su richiesta del ragazzo.



« Non devi essere troppo insicuro, altrimenti scapperà via! » osservò Bruta e il ragazzo inarcò il sopracciglio: « Quindi, il bacio potrebbe ... ».

« Hiccup, un conto è essere sicuri ed un conto arroganti e fidati, qualsiasi ragazza darebbe un cazzotto ad un tizio qualunque, che la bacia a caso ».

« Ma io non sono un tizio qualunque! ».

« Sempre arroganza è ».

Hiccup scrollò le spalle. Dei ma perchè gli era così difficile dichiararsi?!  Ora, affrontare la Morte Rossa, sembrava davvero una passeggiata, in confronto all'aprire il proprio cuore alla ragazza dei suoi sogni.

« È impossibile! ».

« Sei tu che ti stai facendo troppe tare mentali, sii te stesso, ad Astrid piaci così come sei -la ragazza gli appoggiò una mano sulla spalla- magari cerca di inabissare la timidezza ».

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