The BreakUp Song

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AU! Modern & song-fic.


Hiccup fece un debole sorriso al buttafuori e poi entrò nel club, venendo invaso dalla musica e le luci stroboscopiche. Evitando accuratamente tutte le persone, puntò al bancone del bar e vi si appoggiò.

Il barista--un ragazzo grande quanto un armadio e due bizzarri tatuaggi sul mento--lo apostrofò: « Che vuoi? ».

« Vodka ... liscia ». L'uomo annuì e tornò al suo lavoro, pochi attimi dopo fece scivolare un bicchiere sul bancone.

Hiccup gli allungò una banconota: « Tieni il resto ». Bevve il liquido trasparente e subito sentì la gola bruciare.

Sospirò, mentre osservava la moltitudine di giovani che ballavano--se sempre lo si potesse definire ballare--seguendo più o meno il ritmo, mentre l'alcool era il vero protagonista.

Scosse la testa e bevve un altro sorso. Era stata la giornata più brutta della sua vita--la sfiga sembrava perseguitarlo--e così aveva pensato bene di rifugiarsi nell'alcool, cosa più che rara. Dopo, però, ogni singolo avvenimento aveva pensato "Si fottano tutti" ed eccolo lì, in quel club di cui conosceva appena il nome.


Hiccup fu subito invaso da un forte profumo, quasi dolciastro. Si girò e vide una ragazza che avrebbe potuto avere la sua età, o qualche anno in meno. Bionda, biondissima--sotto le luci i suoi capelli sembravano quasi bianchi.

Lei si appoggiò al bancone e chiamò il barista: « Cosa posso servirti bellezza? ».

Astrid fece un sorriso a trentadue denti: « Un mojito -i suoi occhi color ghiaccio si spostarono per un secondo sul ragazzo seduto accanto a lei, immerso nei suoi pensieri- anzi ... due ».

« Come vuoi bambolina ».

La ragazza si sistemò ed iniziò a fissare quel giovane. Lo aveva adocchiato qualche minuto prima, quando le era passato accanto senza nemmeno guardarla, come se ciò che lo circondava non fosse abbastanza interessante. Stringeva tra le dita un bicchiere ormai vuoto ed il suo sguardo assente la incuriosiva.

Il barista le portò due bicchieri colmi, pagò e poi chiamò il giovane: « Hey! ». Lui si riscosse e posò il suo sguardo su di lei.

Astrid notò--a fatica--gli occhi color foresta, che brillavano sotto le luci. « Alla salute », la ragazza fece scivolare il bicchiere verso di lui, e gli fece l'occhiolino.

Lui inarcò un sopracciglio, perplesso ma accettò comunque. « Alla salute ».


Hiccup prese un sorso della bevanda, poi guardò la ragazza accanto a lui, che gli sorrideva. Si spostò con lo sgabello, così da esserle più vicino. « Hiccup ».

« Hiccup? Che nome ... particolare ».

« Mio padre ha sempre avuto un gran senso dell'umorismo ».

« Astrid ».

« Ah ... bellezza divina ... affascinante ».

La ragazza bevve un sorso ed iniziò a giocherellare con la cannuccia: « Dunque, cosa ci fa un ragazzo come te in un posto del genere? ».

« Un ragazzo com me? ».

Astrid ridacchiò: « Non sembri molto da club ».

« Vero ... ho avuto una giornata dura ».

Hiccup fece tamburellare le dita sul tavolo: « E tu? Come mai hai abbandonato le tue amiche per venire a parlare con il sottoscritto? ».

« Cosa ti fa credere che sia con le mie amiche? ».

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