Pensiero e Memoria

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Angolo Autrice:

In primo luogo, sono stata ispirata a scrivere questa one-shot grazie ad una delle tante storie di XxPinkSkyxX2 (She's truly an amazing writer, and she's inspired me this one-shot). Secondo, questa storia è diversa dalle altre, molto oscura, dunque se non è il genere che vi piace potete tranquillamente saltare.

Buona lettura,

RamPaige

***

What if?


Il piatto cadde a terra, rompendosi in mille pezzi. Astrid rimase immobile e fissò i cocci, poi alzò lo sguardo.

Hiccup si appoggiò al tavolo e soffiò tra i denti: « È mai possibile che non riesci a farne una giusta?! Devi essere sempre così inutile?! ».

La vichinga non replicò e si chinò a raccogliere i cocci, per poi buttarli in una cesta, fuori dalla finestra. Si bloccò, percependo il respiro di Hiccup sul collo. Le sue dita circondarono i suoi polsi, stringendo.

« Lo sai ... dovresti ritenerti fortunata, a differenza di altri, tu sei qua ».

« Sono prigioniera della mia casa ... Non è fortuna ».

Ci fu un attimo di silenzio, poi Hiccup la fece girare verso di sé, fissandola, serio. Lo schiaffo risuonò nell'aria ed Astrid quasi cadde a terra, causa la forza del colpo.



Tre anni.

Tre anni da quando Berk era caduta in un regno di terrore, lasciandosi dietro quel periodo di pace e splendore. Hiccup Horrendus Haddock, il nuovo capo, era cambiato. Aveva voltato le spalle al suo popolo, ora costretto in schiavitù.

Il giovane, un tempo conosciuto come il nobile "Cavaliere di Draghi" si era trasformato in un tiranno, crudele e cinico. I Draghi erano volati via, lasciando Berk nell'ombra ed ora era solo una landa desolata, dove regnava la paura.

Il capo non si curava del popolo, ma solo di sé stesso. Tassava e tassava, solo per i suoi piaceri. Ed il popolo soffriva, ma chi tentava la fuga e veniva sorpreso, era destinato ad una morte atroce, per mano dello stesso Hiccup.

Tre anni, da quando Astrid Hofferson--ora Haddock dal suo matrimonio con l'uomo che per molto aveva amato-era prigioniera della sua stessa casa, dove abusi di ogni tipo erano all'ordine del giorno.

Che la giovane vichinga avesse provato più volte a scappare era oramai risaputo, così come il numero di volte che Hiccup era riuscito a riprenderla e trascinarla in casa anche contro la sua stessa volontà.

Il figlio dei defunti Stoick e Valka era diventato un demonio, ossessionato dal potere, ancora di più dalla sua sposa e non aveva intenzione di lasciarla andare per nessuna ragione al mondo.

Nessuna. 



Astrid non emise suono o altro. Raddrizzò la schiena e si limitò a lanciare un'occhiata fredda al marito. Lui le si avvicinò e le accarezzò la guancia, ma lei si scostò come scottata. « Astrid ... perdonami » sussurrò appena.

Lei scrollò le spalle: « Delle tue scuse non ci faccio nulla, da almeno tre anni » e così dicendo girò i tacchi, pronta ad andarsene in camera, in cerca di un po' di pace. 

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