Bella da togliere il fiato

657 38 3
                                    



Cinque anni prima.

Mi trovavo in una mostra d'arte al Moma di New York. Ambiente chic, persone altezzose, finti altolocati, presunti intellettuali intenditori d'arte.
Eppure anch'io, insieme al mio amico Naruto, mi trovavo qui, costretto a mescolarmi in mezzo a questa accozzaglia di gente.
Il motivo?
Lavoro: essendo un dipendente di un'agenzia investigativa eravamo stati ingaggiati per scoprire se il marito della nostra cliente avesse effettivamente una relazione adulterina.
Il soggetto era un cinquantenne in sovrappeso incartato in un costoso abito Armani: semplicemente ridicolo.
Ma il fatto che tutto in lui trasudasse denaro non lo privava dell'attenzione del gentil sesso.
Infatti la palla di lardo era accompagnato da una bella castana fasciata da un lungo abito color vinaccia.
I due erano intenti a sussurrassi chissà cosa, i visi vicini, le labbra che quasi sfioravano l'orecchio dell'altro, la mano della giovane carezzevole sul braccio di lui.
A un certo punto la vista dell'obbiettivo mi fu preclusa dal passare di una donna.
Il mio animo scorbutico, sul punto di esplodere in qualche sceneggiata stile Uchiha, fu calmato dal panorama che l'ignara signora offriva.
Un corpo mozzafiato fasciato da un lungo abito bianco che lasciava la schiena e parte dei fianchi totalmente scoperti. Una schiena che implorava di essere esplorata, fianchi che reclamavano su di loro le mie mani.
Come se avesse percepito il mio sguardo vagare su quella sublime distesa di pelle candida, la donna si girò incrociando il mio sguardo.
Occhi verdi come gli smeraldi, ornati da ciglia talmente lunghe da sospettare che fossero finte. Un viso di una perfezione alquanto sconcertante, dai tratti regali, ancor più enfatizzati dal portamento algido con il quale venivano mostrati.
Capelli castani striati d'oro lunghi poco più sotto le orecchie.
Cosa alquanto sconcertante, trovavo quelle orecchie adorabili, perfette, volevo racchiuderle tra le mie labbra.
Calma Sasuke, sei qui per lavoro non per rimorchiare la solita bambolina di turno.
"Sasuke! Mi stai ascoltando?".
Mi giro verso Naruto, completamento ignaro del monologo del quale stava cercando di farmi partecipe.
"Puoi ripetere? Stavo riflettendo".
"Su cosa? Su come spogliare quella poverina? Lo sai che è da maleducati fissare in quel modo gli sconosciuti?"
"Piantala idiota!", ringhiai, odiavo essere colto in fallo, dopotutto ero un uomo è normale ammirare delle bellezze come quella lì, no?
"Ti stavo dicendo che abbiamo le foto per incastrare il signor Rushou, quindi io vado, ho conosciuto una ragazza e abbiamo deciso di andare a ballare. Tu rimani qui o vieni con noi, ci sarà anche una sua amica, o almeno così mi ha detto".
"Non so. Penso che starò ancora un po' qui: infondo hanno esposto opere d'arte degne della mia attenzione".
"Da quando ti sei lasciato con Karin sei diventato un maniaco sessuale. Dovresti trovarti una ragazza fissa piuttosto che fare strage ogni sera. Ah, ecco Hinata e...oh!".
Mi giro verso la nuova arrivata: una graziosa moretta con indosso un casto abito azzurro ghiaccio.
Ma ciò che mi lascia senza fiato è il vestito bianco che le sta accanto, o meglio colei che lo indossa con una tale grazia e disinvoltura da fare invidia alla più veterana modella.
"Naruto...noi vorremmo prima passare a cambiarci. Ci vediamo direttamente al Marquee?", disse la moretta.
"Si certo, facciamo tra un'ora?"
"Perfetto. Allora a dopo".
E le due sparirono in mezzo alla marea di persone fintamente interessate all'esposizione.
"Vengo anch'io!", dissi.
"Uhm...chissà come mai non sei più interessato alle bellissime opere d'arte degne della tua attenzione!".
"Tsk...idiota".

Un'ora dopo.

Ero comodamente appoggiato al cofano della mia auto: un'elegante BMW Z4M, impaziente dell'arrivo delle ragazze, quando un'Audi RS6, rosso ciliegia, entra a velocità nel parcheggio del Marquee.
Sbuffai d'indignazione: che bisogno c'era di sfoggiare in quel modo quella bellissima auto?
Ma le mie lamentale vennero bruscamente spazzate via da un paio di gambe chilometriche che sbucarono fuori proprio da quell'auto.
Era lei. Si era cambiato l'abito bianco con un tubino di paillette viola elettrico.
Sexy, trasgressiva, bella da togliere il fiato.
"Hinata, siamo qui".
La moretta, che ora indossava un tubino nero, appena vide Naruto diventò rossa come un peperone, la bella castana, invece, appena incrociò i miei occhi mi fulmino con un'occhiataccia.
Interessante.
"Hinata questo è il mio amico Sasuke".
"Piacere di conoscerti Hinata".
"Il piacere è m.. mio. Lei... lei è Emma"
"Piacere Emma, io sono Naruto. Scusa se te lo domando, ma non sei giapponese vero?"
"Sono giapponese solo da parte di madre"
Feci un passo in avanti e mi presentai facendo sfoggio di tutto il mio fascino.
"Io sono Sasuke, è un piacere fare la tua conoscenza Emma"
"Peccato di non poter dire altrettanto. Tua madre non ti ha mai detto che è da maleducati fissare in quel modo una donna che nemmeno conosci?".
Aihmè! Quella donna sarebbe stata la mia morte, e molto probabilmente non solo in senso figurativo.

Mr & Mrs UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora