Sono sdraiata nel nostro letto, la mente che ripercorre i fatti avvenuti in Florida, mentre il mio cuore piange la perdita del suo compagno. Poggio la mano sul mio addome, lì dove sta crescendo il frutto del nostro amore, e prendo consapevolezza di come stia mettendo seriamente a rischio questa gravidanza tanto inaspettata.
Frustrata mi volto di fianco sprofondando il viso nel cuscino di Sasuke, cercando conforto nel suo profumo.
Speravo che venisse a cercarmi per chiarire ciò che lo ha condotto al servizio di Orochimaru. E il fatto che invece si sia isolato nella sua codardia mi delude ancor di più delle sue bugie.
Il debole cigolio dell'anta della finestra mi avverte di non essere più sola. Il materasso si affossa per l'ulteriore peso del suo corpo. E poi sento il suo profumo, quel misto di ginepro e sera che lo caratterizza, e un sorriso mi distende le labbra.
"Mi chiedevo quando avresti trovato il coraggio di venirmi a parlare", gli dico facendolo sussultare.
"Ti amo", mi risponde di getto, sincero. E il mio cuore sussulta rinvigorito, nutrito e lenito da una tale confessione.
"Mi ami? Tutto qui quello che hai da dirmi?", gli domando cercando di trattenermi dal saltargli addosso e riempirlo di baci.
"No... ma da qualche parte devo pur iniziare", ribatte piccato. Il mio solito permaloso.
La porta della camera da letto viene di colpo aperta, mostrando uno Shisui seriamente sconvolto.
"Quando avevi intenzione di dirmi che sei incinta?! Sei un'incosciente!", inizia a sbraitare senza accorgersi della presenza di mio marito.
"Incinta...sei incinta", sussurra altrettanto sconvolto Sasuke.
Mi volto per guardarlo dritto negli occhi, trovandoli freddi e opachi come l'asfalto.
"Sasuke...", cerco di spiegare, ma lui non mi ascolta, non mi vede nemmeno, è come se non esistessi più per lui.
"Quanto? Da quanto tempo lo sai?", mi domanda.
"Dalla cena a casa di Hinata", rispondo sconfitta.
"Quindi da prima della missione. Hai volontariamente e consapevolmente messo a repentaglio la vita di nostro figlio".
"Infatti Sakura. Non mi sarei mai aspettato un simile comportamento da parte tua! E poi continuare con gli allenamenti. Non puoi prendere parte alla prossima missione", si intromette Shisui.
"Quale prossima missione?", chiede Sasuke con un tono di voce che mi fa raggelare il sangue nelle vene.
"Ho una mis..."
"Non sono cose che ti riguardano", risponde Shisui interrompendomi.
"Non mi riguardano", ripete sottovoce Sasuke alzandosi dal letto per avvicinarsi a Shisui.
"Io sono suo marito, il padre del bambino che porta in grembo, e tu, tu che sei solo un vago ricordo di un ormai lontano passato, dici a me che non sono cose che mi riguardano", gli domanda ad un soffio dal suo viso.
"Si", ribatte Shisui senza batter ciglio.
"D'accordo. Hai qualcos'altro da dirmi?", gli domanda Sasuke piegando la testa di lato, come se fosse sinceramente interessato ad un suo parere.
"Tu...".
Ma gli sbatte la porta in faccia chiudendola con un giro di chiave.
"Non sono interessato ai tuoi ipocriti giudizi, non nella mia camera da letto", lo informa Sasuke con un tono di voce sostenuto, in modo che l'altro Uchiha potesse sentirlo, per poi sedersi a terra, le spalle poggiate alla portina di frassino.
"Parla", mi ordina.
"Io... quando ho scoperto di essere incinta...volevo dirtelo, lo giuro, ma...poi ho pensato che prima sarebbe stato meglio licenziarmi. Ma..."
"Che lavoro fai? Perché mi pare ormai palese che non sei un avvocato specializzato in immigrazione".
"Lavoro per l'Interpool da quando ho diciannove anni".
Osservo i suoi occhi spalancarsi per la sorpresa.
"E perché non ti sei licenziata?"
"Ho tentato, ma il signor Ozumida, il nuovo direttore generale, mi ha concesso di uscire da questo giro solo se avessi svolto gli ultimi due incarichi"
"Quale sarebbe l'ultima missione?".
"Uccidere il nuovo sottosegretario giapponese"
"Quando?"
"A Taormina, durante il G7".
"E hai accettato una simile missione? È un suicidio!".
"Non avevo scelta!"
"C'è sempre una scelta!"
"E allora perché hai scelto di lavorare per Orochimaru?"
"Perché mio padre ha un tumore inoperabile, e Orochimaru mi ha permesso di avere una cura"
Rimango stordita da una simile notizia. Quante cose mi ha nascosto?
"perché non mi hai detto niente?"
Mi risponde con un'alzata di spalle che mi fa imbestialire.
"In che cosa ti sei immischiato, Sasuke?", gli domando sull'orlo di una crisi di nervi.
"Nulla", mi risponde sfidandomi con gli occhi.
Nulla.
Ripenso alle parole dettemi dal signor Ozumida, al suo rammarico per essere la moglie di Sasuke Uchiha.
"Nulla", sussurro sconvolta per dove siamo arrivati con le nostre omissioni e bugie.
Mi sono sempre considerata una donna civile, razionale, dai modi pacati e ponderati, non una donnina isterica governata dalle emozioni. Eppure oggi mi lascio guidare dalla rabbia e dalla delusione per la persona che ho davanti.
Una rabbia che impetuosa mi scuote dal profondo, offuscando qualunque criterio razionale, incitandomi solo a ferire colui che pezzo dopo pezzo sta smembrando il mio essere.
Con uno scatto repentino afferro la lampada di murano dal mio comodino, e la scaglio contro il bel volto di mio marito, che, mannaggia ai suoi riflessi, schiva facilmente.
"NULLA! HAI IL CORAGGIO DI DIRMI NULLA! ANCHE IL MIO DIRETTORE CONOSCE IL TUO NOME! SI è ADDIRITTURA RAMMARICATO DEL FATTO CHE FOSSI TUA MOGLIE! E MI DICI CHE NON è NULLA!", urlo a pieni polmoni.
"Cosa?", mi domanda circospetto e preoccupato alzandosi dai frammenti di vetro sparsi a terra.
"Resta fermo lì, non avvicinarti!"
"Come fa il tuo capo a conoscere il mio nome?", ragiona.
Ma sono troppo incazzata per ragionare, così mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno.
"Aspetta", mi ferma afferrandomi per un braccio intrappolandomi con le spalle nello stipite della porta.
"Mio padre già da tempo era malato, già da prima che Itachi ci abbandonasse. Ogni mese che passava peggiorava, riducendosi all'ombra dell'uomo che era, e ... soffrivo nel vederlo ridotto in quel modo, impossibilitato anche ad alzarsi dal letto. Per questo non te li ho mai presentati di presenza. Noi siamo sempre stati impegnati con i nostri lavori, e loro non potevano sostenere un viaggio così lungo e impegnativo. Quando tu eri in Francia, cinque anni fa, un tizio, un certo Orochimaru, mi propose di svolgere dei piccoli lavoretti per lui, inizialmente nulla di compromettente, dopotutto era un biologo. Erano sempre soldi in più che entravano nelle nostre tasche. Il mio stipendio non è granché, e io volevo viziarti come una principessa, così accettai. Quando mi affidarono il primo omicidio, un capo malavitoso, cercai di retrocedere dall'accordo, ma mi propose una cura per mio padre, così..."
"Hai accettato", termino io per lui.
"Si. Ma la cura mi è stata data solo sei mesi fa, e sembra fare effetto"
"Perché hai continuato a lavorare con loro, se ti avevano dato la cura?"
Osservo i suoi occhi diventare ancora più torbidi.
"Ormai mi ero abituato ad uccidere, in fondo, mi dicevo, si trattava pur sempre di criminali, e poi mi offrivano parecchi soldi".
Era diventato un mercenario.
"Lo so cosa stai pensando", mi dice infastidito.
"Avresti dovuto dirmelo"
"Anche tu", mi sussurra.
"Mi dispiace"
"Anche a me", mi risponde prima di baciarmi.
Non appena le nostre labbra si sfiorano mi rendo pienamente conto di quanto mi sia mancato. Me se il mio cuore canta l'Alleluya, la mia testa non riesce a dimenticare le sue omissioni, e non posso fare a meno di chiedermi se non mi abbia informato di nulla perché non si fida realmente di me.
Cerco di scacciare quel pensiero, fastidioso come il ronzare di un calabrone, e avvolgo le mie braccia dietro la nuca di mio marito per attirarlo ancor di più a me, per poter approfondire quel lieve contatto.
"Un bambino, avremo un bambino", mi sussurra con un sorriso pieno di gioia e felicità interrompendo il bacio.
"Potrebbe anche essere una bambina", gli faccio notare cercando di rimpossessarmi delle sue labbra.
"Sarò papà", riprende, discostandosi da me per poi inginocchiarsi e poggiare un dolcissimo bacio sulla mia pancia, coperta da una sua maglietta.
"E tu, oltre ad essere la mamma più bella del mondo, sarai anche la più dolce", conclude abbracciandomi la vita e seppellendo il suo viso nel mio ventre.
Lo osservo dall'alto, i suoi lineamenti addolciti dall'amore che già prova per l'esserino racchiuso nel mio corpo. E mentre l'osservo, abbarbicato a me, gioioso per il fatto di diventare padre, mi rendo conto che dovremo lottare per la nostra famiglia.
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Mr & Mrs Uchiha
FanfictionAvete presente Angelina Jolie e Brad Pitt in Mr & Mrs Smith? Bene, immaginate ai loro posti una Sakura tremendamente sexy ed efficiente e un Sasuke che, per una volta, non eccelle in tutto. Tratto dalla storia: Il tizio, di sicuro una guardia di mio...