***Risvegli traumatici***

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La suoneria del mio cellulare m'intimava di uscire dal mondo dei sogni e di ritornare alla realtà.

"Pronto...certo...si...ovvio...ho capito, sarò lì il prima possibile".

Apro leggermente un occhio per scorgere l'ora che malvagiamente lampeggia sul display della sveglia: le tre e trenta.

Porca miseria! Ma è mai possibile passare un'intera nottata a dormire?

"Chi era amore?", due braccia mi cingono la vita trascinandomi verso un ampio torace scolpito da duri allenamenti.

"Nulla caro, i soliti problemi in ufficio".

Mi giro verso mio marito tranquillizzandolo con un bacio a fior di labbra.

"Uhm... Questi problemi nel cuore della notte stanno diventando un'abitudine".

Salgo a cavalcioni sopra di lui, solo un sottile strato di seta separa i nostri corpi, sussurrandogli all'orecchio: "Dubiti della mia fedeltà?", e nel mentre gli lecco l'orecchio stesso.

Lui geme sotto di me, allunga le sue mani saldandole ai miei fianchi.

"...Tsk...che dici! ...perché mai dovrei?".

Detto ciò capovolge le nostre posizioni inchiodandomi sotto lui credendo di sottomettermi: povero illuso!

Ma faccio il suo gioco, continuo a fingermi qualcosa che non sono: la mogliettina obbediente, noiosa e prevedibile che lavora in uno studio legale specializzato in immigrazione.

Bacio dopo bacio, carezza dopo carezza, tesso un'illusione suadente.

"Saresti sciocco se lo facessi".

Entra dentro di me con la sua solita prepotenza, e in quell'attimo mi perdo anch'io in quest'ammaliante illusione.

Driiiiiiin driiiiin driiiiiiin

Allungo un braccio verso il comodino e spengo quell'infernale sveglia che, come ogni mattina, segna il traumatico ritorno alla realtà.

"Uhm...".

Mi giro verso mio marito che dorme beatamente: è il solito scansafatiche.

"Amore...sveglia".

"Uhm...".

Non solo lo devo svegliare ma ha anche il coraggio di borbottare!

"Sasuke alza il culo dal letto sennò farai tardi alla riunione con i cinesi!".

"Si, ora mi alzo, inizia pure a farti la doccia, la farò dopo di te".

"Almeno prepara il caffè".

"Uhm".

Uomini, vatti a fidare di loro. A volte mi domando se non fossero destinati ad estinguersi senza noi donne al loro fianco. Tutta colpa degli ormoni che ci portano ad accoppiarci!

Possono essere degli strafighi tenebrosi e super intelligenti, ma la sostanza non cambia: sono sempre uomini.

Finito di fare la doccia indosso il mio classico completo da avvocato, raccolgo i capelli in uno chignon, metto un velo di trucco e mi avvio verso la cucina sperando ardentemente di trovare il caffè pronto.

Ed eccolo lì, con solo i pantaloni del pigiama, appoggiato al piano cottura con in mano una tazza di caffè che sorseggia lentamente. Appena mi vede entrare ne porge una anche a me, e così mi ricordo il perché siamo sposati da cinque anni.

Quest'uomo ha un minimo d'intelligenza!

"Grazie. Ti ricordo che stasera abbiamo la cena a casa di Hinata e Naruto"

"Uhm. A che ora?"

"Alle otto"

"Okay. Allora ci vediamo a casa per le sette?"

"Si, non dovrebbero esserci problemi", mi allungo verso di lui rubandogli un bacio di accomiato.

"Vai a farti la doccia prima di fare tardi: io devo scappare", mi giro verso la porta, ma lui lesto come un ladro, mi afferra per un polso trascinandomi verso di lui baciandomi come solo lui sa fare.

"Stai attenta".

"Come sempre".

Arrivata in ufficio come ogni santo giorno vengo circondata da uno stuolo di persone che elemosinano pareri e consigli, cosa che di certi non ben mi predispone nei loro confronti, soprattutto dopo aver ricevuto una loro inutile chiamante alle tre del mattino.

"Tenten cosa abbiamo stamattina?".

La mia fidata assistente mi porge un fascicolo contenente tutte le informazioni del caso: Akasuna no Sasori, 40 anni, trafficante di opere d'arte, appassionato di bambole e uomo alquanto violento.

Entro nel mio ufficio e bottone dopo bottone mi spoglio dei panni della mogliettina per bene, pronta ad indossare i panni di una bambolina molto pericolosa, perché nella sostanza dei fatti sono questa: nessuno.

Posso trasformarmi in chiunque voglia.

Indosso un tubino in pelle, stivali con tacco alto, una lunga parrucca color ebano, lentine a contatto dello stesso colore, e rossetto rosso vermiglio, dello stesso colore del sangue che sto andando a reclamare: perché Sakura Uchiha non è l'avvocato perbenista moglie di Sasuke Uchiha.

Sakura Uchiha è un'agente segreto specializzato in spionaggio.

Mr & Mrs UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora