Capitolo 16: Tormento

134 17 0
                                    



Un nuovo assalto, il sibilio metallico di un fendente lacerò assordante l'aere buio , la creatura demoniaca lo schivò con inumana agilità, materializzandosi elegantemente nella zona più in ombra dell' antica cella.

Gli occhi cremisi emersero maligni dall'oscurità, una risata echeggiò sinistra, il Serafino senza ali rabbrividì.

"Quel ragazzo a stento sa' che esisti, Michael! Come potrebbe mai credere in un Dio, la cui furia glia ha distrutto la famiglia? Non ti è sembrato troppo avventato usare la transverberazione su di lui?"

"Non osare pronunciare il Suo eccelso nome con le tue labbra malvagie, essere infernale!...Era l'unico modo per arrivare in questo mondo ed esorcizzarti, maledetto Lucifer!" Gridò, quando gli sfuggì quel nome si morse le labbra: si era promesso di non pronunciarlo, gli sembrava disturbante che appartenesse a quel demone.

"Era un nome così bello..."

Pensò tristemente, mentre il suo avversario con lo sguardo colmo di furia omicida saettava verso di lui, utilizzando un nefasto incanto. Scelse di abbandonare la spada, una lancia d'argento infuocata si materializzò nella sua mano destra.

"Significava, portatore di luce, mentre ora...ora è diventato sinonimo di disperazione!"

"Hai intenzione di utilizzare l'Assalto del Serafino, su di me? Ahah, sai bene che non sortirà alcun effetto! Voi angeli siete così prevedibili!"

Michael lo guardò serioso, formulando: "Transverberazione!" La freccia infuocata, saettò verso il l'essere infernale, sorridendo malefico, venne travolto dalla luce iridescente. "Non puo' farmi nulla..!" Sogghignò tra se, ma il dardo infuocato nonostante l'aura oscura che lo circondava, riuscì a trapassare  il suo cuore.

Percepì un calore bruciante invadergli le membra, un urlo atroce invase l'ambiente.   Titanicamente riuscì a smaterializzarsi, e a comparire di fronte al suo nemico, lacerando il suo braccio con una onda di magia nera. Michael lo osservò esterrefatto mentre percepiva l'aura oscura invadere la sua mente..."Mika è troppo debole... Il suo corpo, non riesce a sopportare questi incanti...e usando l'estasi, ho consumato la sua energia spirituale..."

Osservò Lucifer che continuava imperterrito ad essere circondato dall'aura tetra, gli dedicò uno sguardo lascivo, Michael rabbrividì:  "Mi chiedo come possa riuscire a utilizzare il suo potere oscuro nel corpo mortale di Serafino dell'Apocalisse...A meno che Yuu, non possieda eccelLenti abilità di magia nera... "

"Hai esaurito l'energia?Ti vedo piuttosto stanco e un po' troppo ferito per essere un Serafino!Ahahah! E' brutto avere a che fare con i non credenti, eh? "

Si rialzò faticosamente in piedi, il corpo di Mika era scosso da brividi, non riusciva ad averne il controllo "Si sta' opponendo alla mia anima...Non ha fiducia...Ti prego Mika, credi in me!" Ti scongiuro!" "Ahahah, come potresti sconfiggermi con un corpo simile? Quel ragazzo non crede, è un vampiro che è un essere maledetto da Dio, e per giunta non siamo neanche certi che il Serafino della Fine si risvegli! Cosa potresti mai farmi in questo stato?" Dichiarò osservandolo e iniziando a ridere di gusto, rannicchiandosi vicino a lui, mentre un sorriso sadico si dipingeva sulle labbra rosee: "Sei così patetico!!Non pensavo che saresti arrivato a questo livello pur di salvare un'anima!" Michael sentì una atroce fitta nel petto.

Mika apparve nella sua mente.  Era di fronte a lui, gli lanciò una occhiata bieca: "Ridammi il mio corpo!"  urlò con rabbia. Il Serafino lo osservò: la sua uniforme era tornata candida, l'effetto della transverberazione era svanito: "Mika, sono così felice che tu stia bene!" Disse abbracciandolo, Il vampiro lo ricacciò indietro: "Non sporcare il tuo corpo avvicinandoti a un essere come me! Per te è uno sforzo atroce, riuscire a sopportare la mia natura maledetta e la mia fede quasi inesistente! Si puo' sapere perché hai voluto a tutti i costi compiere questa impresa folle? Posso riuscire a salvare Yuu da solo! Potevi lasciarmi, andare!" Esclamò con furore, esasperato.   "No...dovevi guarire! Non potevo rischiare che soffrissi ulteriormente" Proferì il messaggero divino, stringendosi una mano al petto, muovendo un passo verso di lui, con afflizione.  "Se sapevi che non credevo, perché mi hai colpito?" Chiese stizzito il maledetto. "Il tuo cuore per un attimo era stato ricoperto di fervida fede! Ho quasi pensato che si potesse risvegliare il Serafino della Fine!" Confessò in un soffio la creatura angelica, Mika nonostante l'astio che provava nei suoi confronti, non potè impedirsi  di essere  soavemente ammaliato da quelle iridi tremule dal pianto, che scrutava con interesse, non gli sfuggì il lampo che rifulse languido nei suoi occhi, non appena il Serafino pronunciò la parola "fede" :  "Nonostante ora provi una profonda rabbia verso di lui...non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso... Le sue iridi rifulgono di grazia divina! Vi sono così tante emozioni in esse... Magari alcune non potranno mai essere comprese dagli esseri umani, perchè trascendono la mera concezione del mondo tipica dei mortali e delle creature ripudiate da Dio...come me" 

   "Avevi detto che non riuscivi a leggere nel mio cuore...era una bugia?" Chiese  altero, cercando di nascondere quel senso di profonda fascinazione che squassava il suo animo dannato, non appena gli rivolgeva la parola.  "Lo avevo capito dall'espressione dei tuoi occhi, Mika...Ti conosco da quando sei nato."Sussurrò armoniosamente Michael dedicandogli  un sorriso triste, Il vampiro distolse lo sguardo, quasi accecato da quella luce,  iniziando a  contemplare un punto  inesistente nell' oscurità che gli circondava, quelle parole lo rattristarono:  "Se hai vegliato su di me, fin dalla mia nascita, perché non hai impedito che accadessero tutti gli avvenimenti negativi che mi hanno rovinato l'esistenza?"Rivelò infervorandosi all'improvviso. Il Serafino fu scosso da un brivido di terrore, non appena vide i lunghi canini rifulgere aguzzi dalle  labbra candide del suo protetto, un lampo rossastro attraversò quelle iridi cremisi. "E' davvero un vampiro...Ora è la sua controparte maledetta a parlarmi...Mi dispiace così tanto, mio amato Mikaela"  Pensò, abbassando lo sguardo, in preda al tormento che gli avviluppava l'animo in una tragica morsa d'oblio. Mika continuò ad imperterrito ad osservarlo, non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, si rese conto che fosse ammaliante anche sull'orlo del pianto, non capì, se quella strana attrazione fosse dovuta alla grazia divina che lui in fondo bramava attraverso la redenzione dei suoi peccati, oppure  al fascino che quella creatura aveva iniziato a esercitare su di lui, dopo aver colpito il suo cuore con la transverberazione. 

 "Ti ho salvato la vita diverse volte...ma non possiamo interferire con il destino,  è creato dagli uomini: dalle loro scelte o dagli eventi, dalle circostanze. Anche se cercavo di inviarti segni per farti capire che ti ero vicino, ti chiudevi in te stesso e il totale sconforto nel divino, è un grave dilemma...per noi creature celesti..."Mika si girò di spalle, aveva capito che non osservando la sua eterea figura, riusciva ad essere maggiormente padrone delle sue emozioni.  "Capisco, allora...restituiscimi il mio corpo. Sconfiggerò Lucifero con le mie sole forze...come ho sempre fatto, per tutti gli avvenimenti della mia vita...

Non ho bisogno di te."

Mormorò cercando di imporre un tono autoritario alla sua voce, mentre una fitta di disperazione gli lacerava il cuore, riducendolo a brandelli.  Michael barcollò, percependo il cuore di Mika divenire nuovamente freddo: "A-aspetta, Mikaela, disse accasciandosi al suolo, gli sembrava così strano provare debolezza in quell'istante. Si sentiva così vulnerabile, 

avviluppato in quella natura maledetta "Ridammi il mio corpo, adesso!" Gridò il vampiro, rimanendo voltato di spalle, mentre una lacrima rigava sulle sue guance ceree. Il messaggero divino, provò il forte desiderio di abbracciarlo, ma il quel corpo non si mosse.



"Yuu!"

 Quella voce si materializzò disperata nell'aere.

Asuramaru, apparve, vide l'umano steso al suolo, in un lago di sangue e accanto a lui quell'essere che tanto odiava, in silenzio, tacito spettatore di quel tragico spettacolo. "Sei stato tu a chiamarmi?"Il King of Salt annui, tristemente, mentre nelle sclera nera rifulgeva lo splendore di una lacrima. Il demone osservò Yuu, che lentamente dischiudeva le palpebre, il King of Salt si portò una mano al petto, mentre un gemito di dolore usciva dalle sue labbra. Il giovane aprì gli occhi, vide accanto a se Asuramaru e l'aureo strumento lasciato dalle creature celesti. "Quei disgustosi angeli, ti hanno salvato di nuovo, Yuu!" Proferì, lanciando uno sguardo all'invisibile Serafino, le cui iridi dorate erano soavemente rapite da quel ragazzo, al demone parve per un istante che sorridesse.    Il ragazzo si guardò attorno: "Dov'è Lucifer?  E...no, credo ci fosse solo lui...non ricordo altri..." Mormorò confuso, la sua mente era annebbiata da vaghe e strane tragiche visioni di morte. Il King lo scrutò tristemente, abbassando lo sguardo, pensando con afflizione:

"Ti ho dovuto cancellare la memoria. Non puoi ricordarti di me...oppure...svaniresti e io mi risveglierei nella tua anima, prendendo il controllo della tua mente...Scatenando  l'Apocalisse, eliminando la corrotta umanità..."

Yuu sorridendo improvvisamente, osservò il cielo e gridò: "Grazie, mi avete salvato ancora una volta!" Le iridi dorate del King of Salt, divennero tremule, le labbra si dischiusero e si slanciò verso quella creatura a lui tanto cara, abbracciandola. Yuu percepì una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse stringendo a se con affetto, ma non vi era nessuno accanto a lui, oltre ad Asuramaru, che si manteneva a debita distanza. Osservò verso l'ottone dorato accanto a se, sorrise guardando verso il cielo:

"Allora esistete davvero!"

Are you still my Family? - Owari no Seraph/ Seraph of the EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora