Capitolo 19: Sentimenti

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Le due figure si inerpicarono faticosamente tra i bui corridoi, sorreggendosi l'una all'altra. Mika cercava faticosamente di tenere gli occhi aperti, le sue palpebre erano pesanti, saltuariamente gli si annebbiava la vista. "D-devo resistere...Devo riuscire a portare Yuu fuori di qui!" Pensò serrando i denti e mordendosi le labbra con i canini aguzzi, lanciò uno sguardo al compagno: era completamente imbrattato di sangue, ciò nonstante l'ombra di un sorriso si materializzò, timida e confusa sulle sue labbra sanguinanti, morse rabbiosamente da quella creatura, che ore prima aveva infestato il suo corpo. Gli occhi cremisi del vampiro, annegarono nella tristezza, osservando il povero umano tremante accanto a se: era debole, faticava anche solo a rimanere in piedi, per lui muoversi era quasi totalmente impossibile, pareva che dopo aver rigettato sangue, avesse iniziato a percepire una strana sensazione. 

Yuu era scosso da brividi, pallido e in alcuni istanti i suoi occhi brillavano di quella inquietante luce rossastra che Mika aveva imparato a temere. Lo osservò preoccupato, conosceva quei sintomi: aveva sete. "Cosa ti sta' succedendo Yuu?" Chiese con apprensione, fermandosi, la sua voce uscì quasi strozzata. Immaginava che sarebbero arrivati gli altri per aiutarli; pregò mentalmente che giungessero presto, tuttavia, stranamente non vedeva ancora nessuno e la piccola Akane, era scomparsa, traumatizzata ed impaurita da quel nefasto avvenimento. 

 "Mi sento strano, Mika...Non è la sensazione che provo dopo che sono stato liberato dal potere del demone, piuttosto, credo che ci sia ancora...sopito in uno strano torpore, ma è ancora vigile...tuttavia..." Yuu si fermò affaticato dal parlare, si appoggiò al muro, liberando il braccio di Mika, timoroso, che potesse stancarsi troppo. Chuise gli occhi, supplicando il suo cuore di rallentare quella tumultuosa corsa  che gli lacerava il petto. Cercò di distrarsi, pensò al suo amico d'infanzia: anche se non lo aveva mai detto a nessuno, era convinto che il vampiro, pesasse meno di lui. Si era più volte reso conto che fosse stranamente leggero, sorrise a quella scoperta. Socchiuse gli occhi, guardò  verso quelle iridi cremisi che lo osservavano angosciate: "Si vede che vuole piangere... Povero Mika! Dev'essere così triste  non riuscire a manifestare le proprie emozioni".  Il vampiro gli sfiorò il viso, era bollente. "Yuu, scotti! Sicuramente avrai la febbre, devo portarti subito dagli altri!" Asserì, confuso dal sorrisino che l'umano glia aveva dedicato alcuni istanti prima, cercò di prenderlo in braccio, ma il giovane si oppose con fermezza, bloccando le mani del biondo, che gli volevano cingere la schiena:"Non riesci neanche a reggerti sulle tue gambe, come potresti mai, riuscire a trasportare anche me?" "Per te lo farei, Yuu!" "Lo so', ma per ora, sto' bene, devo solo...riposare un po' la voce..." Farfugliò mentre si chiudeva in un soffocante silenzio, per poi riprendere a fatica: "Sento...che...ho sete, Mika. E' una sete strana, non di sangue...ma di..."


"Anime"

Una voce flebile pronunciò quella parola che riecheggiò, come un tragico monito nell'ambiente fumoso. Il tempo parve fermarsi. "Asuramaru, perché ora mi ritrovo con te? Stavo parlando con Mika..." Farfugliò confuso il giovane, guardandosi intorno, mentre con immenso sollievo, si rendeva conto di poter parlare speditamente, in quella strana dimensione. "Hai sentito quello che ti ho appena detto, Yuu?" Proferì il demone, mentre lo scrutava severo, per un attimo l'umano fu spaventato dall'alterità della sua voce, era raro che Asuramaru si comportasse così. Abbassando lo sguardo, mormorò "Si...". La creatura sorrise, malvagia, socchiudendo le iridi rossastre che si ridussero a due fessure, dalle quali balenò un intenso raggio cremisi. Il suo contraente gli parve un bambino che confessava una marachella. "Non sei spaventato? Potresti, davvero diventare uno di noi, senza neanche accorgertene..." Il soldato rimase in silenzio, non aveva nulla da dire, era così confuso dalla situazione che non riusciva neanche a proferire una sillaba, mettendo ordine tra i suoi pensieri: "E' normale che sia spaventato, ma oramai... mi pare normale... Mi sto' abituando alla sofferenza...Perché dopotutto, sono la sua reincarnazione. Non potrò mai avere un futuro radioso..." Confessò, con rassegnazione, mentre incrociava lo sguardo del suo interlocutore. Per la prima volta la solitaria l'entità, scrutando quelle iridi brillanti di lacrime, ebbe l'impulso di correre da lui per abbracciarlo. Il cuore del demone tremò, era quello l'essere che amava: non il suo contraente assetato di vendetta, ma Yuichiro, l'umano che si sacrificherebbe per la sua famiglia. Nel profondo della sua anima, lo sapeva, sapeva, che se Yuu, fosse diventato un essere infernale, la sua personalità, sarebbe irrimediabilmente mutata e quel giovane che gli aveva rapito il cuore, così sensibile e altruista, sarebbe scomparso, per sempre. L'umano notò una espressione nuova sul viso di Asuramaru, gli occhi brillavano di una luce dolce, i lunghissimi capelli oscuri erano mossi dal vento etereo e quella meravigliosa figura si stagliava elegante sullo sfondo di un tramonto dorato. 

Are you still my Family? - Owari no Seraph/ Seraph of the EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora