Are you still my Family? - Owari no Seraph/ Seraph of the End

Capitolo 6: Mitologia

Entrambi vinti dalla stanchezza chiusero gli occhi,  cercando invano di riposarsi, ma innumerevoli pensieri, affollavano le loro menti. Ridestandosi, osservarono per alcuni istanti il soffitto, avevano perso la cognizione del tempo, non sapevano per quanti minuti o ore, avessero tentato di lasciarsi avvolgere dalle braccia di Morfeo, ma oramai una debole luce iniziava a filtrare dalle finestre. Mika si sedette lentamente, mormorando quasi a se stesso:"Krul ieri, mi ha parlato di una teoria sul nostro potere..." Yuu interessato al discorso lo raggiunse silenziosamente e sedendosi accanto a lui, osservò la luce illuminare leggermente gli occhi dell'amico; non appena un bagliore rossastro rifulse nell'aurora mattutina,venne scosso da un leggero brivido, si doveva ancora abituare a quella tinta vermiglia.

Osservò la luce colpire leggermente gli occhi di Yuu, naufragò per un attimo il quel meraviglioso color smeraldo, smarrendo il filo del discorso.

La lucente stella stava iniziando a irradiare i suoi sottili raggi, per lui così mortiferi, sperava di riuscire a proferire la teoria di Krul prima dell'alba, con il favore dell'oscurità, da sempre confidente degli esseri padroni della notte, suoi confratelli: i vampiri.

"Mi ha spiegato che potremmo essere, una specie di reincarnazione dei due Serafini maggiori, presenti nella Bibbia: Michael e Lucifer, si dice che fossero la "coppia angelica" per eccellenza, legati da un destino simile, inoltre Ferid mi ha parlato più volte in passato, della somiglianza tra il mio nome e quello di questo Serafino...è stato lui a spiegarmi la mitologia Cristiana" "Capisco... E riguardo Lucifer, cosa sai di questa figura? Se non sbaglio il suo nome...è quello del diavolo..."Il vampiro deglutì, non riuscendo a sostenere lo sguardo di Yuu,  poichè una cruenta sfumatura rossastra, lampeggiò nei suoi occhi quando pronunciò il nome dell'imperatore infernale.

A quella visione, per un attimo ebbe paura che quella inquietante teoria fosse reale: "S-si....Lucifer, peccò di superbia...e-" "E venne punito da Dio...che lo trasformò in demone, egli continua a desiderare una redenzione che mai arriverà... " Concluse Yuu, con voce seria, fin troppo profonda mentre si voltava di spalle, avviandosi lentamente verso le tenebre di fronte a se, abbandonando Mika, oramai del tutto immerso nella luce.

Il giovane dalla chioma dorata, tremò, gli parve che le lunghe ombre della notte, divenissero ali nere e ramose e per un attimo  gli sembrò di vedere l'oscura sagoma del King of Salt, materializzarsi come un tragico monito al posto dell'altro, lo osservò sbigottito, senza parole, non avrebbe mai immaginato, che conoscesse la storia dei due serafini: "Y-Yu, come?" Balbettò il vampiro, spaventato, poiché in quell'istante gli occhi del giovane assunserò nuovamente una inquietante e leggera gradazione cremisi, che rifulse nella sottile oscurità. Mika temette che potesse divenire demone  da un momento all'altro,  o che fosse già accaduto.

"Una volta cercai informazioni sugli esseri infernali, nella biblioteca della nostra base militare. Volevo capire come sottomettere un demone di rango più alto e casualmente, scoprì il mito di Lucifer e Michael, poiché il primo era nominato come imperatore dell'inferno. Sai...penso che Lucifer possa essere molto simile a me...Cacciato dal paradiso, odiato dagli angeli, vede l'essere a lui più caro sfidarlo a duello, magari ridotto a un mero burattino dalla sua natura subordinata agli ordini dell'Altissimo... che lo punisce, facendolo precipitare sulla terra. Quest'ultima inorridita dal suo peccato di superbia, si ritira, e lui, con la mente lacerata dalla più cupa disperazione, vede le sue amate fattezze divenire mostruose, trasformandosi in un demone!"

Quando Yuu, pronunciò l'ultima parola, Mika, inorridito notò un lampo di bragia sfolgorare nelle sue iridi , gli parve che delle lunghe corna nere, emergessero tra i suoi capelli, tremò, aveva il terrore che, potesse trasformarsi in demone perdendo la ragione, in un momento inaspettato come quello. Non era pronto al combattimento, desiderò con ogni fibra del suo essere di aver avuto un allucinazione, si maledisse mentalmente di essere disarmato, o di non possedere la medicina, gelosamente custodita da Ferid.

"Krul mi ha rivelato che...molto probabilmente il mio nome...potrebbe essere ispirato al culto di Mikaela" Fece una pausa, un brivido di terrore lo scosse, osservando verso Yuu che lo ascoltava attentamente i suoi occhi erano rossi, ridotti a due fessure, malvagi, gli socchiuse leggermente, intento ad carpire ogni singola parola che sfuggiva da quelle ceree labbra tremanti "Ma s-Sarebbe una contraddizione...Inoltre mi ha fatto capire....che per questo motivo, potrei possedere il potere di...d-distruggere i serafini della fine... come Michael che sconfisse...Lucifer" Non riuscì a continuare la frase , sopraffatto dall'angoscia, la sua voce era incrinata da un forte desiderio di piangere, si ridusse a un sussurro mentre pronunciava quel nome, strinse i pugni, osservando il pavimento buio, incapace di sostenere quello sguardo cremisi, rifulgente delle fiamme infernali. "Oh, quindi...il tuo potere...sarebbe quello di uccidermi... " Formulò lentamente l'essere con voce profonda, osservando verso l'oscurità, mentre un sorriso sghembo inarcava maligno le labbra rosee, ogni sillaba di quelle parole, parvero trafiggere il cuore della nivea figura come lame di fuoco; la sua mente era sopraffatta dall'afflizione mentre disperato gridò: "N-non potrei mai! N-non ne sarei mai capace!P-Perché io...i-io" "Perché tu mi ami!" Rivelò la creatura con un ghigno malefico, portandosi una mano tra i capelli, iniziando a ridere follemente. Il terrore s'impadronì del corpo dell'altro che tremò, balbettando impaurito, pareva un angelo prigioniero all'inferno, inevitabilmente sedotto e spaventato dall'incanto di un demone. "Non sei Yuu...t-tu sei!" le iridi infernali si legarono alle sue, rifulgendo rossastre nell'oscurità: "Non saresti mai capace di uccidermi!.. O almeno, fino a quando non ti sia ordinato da una volontà superiore...dico bene...

Michael?"

Un tragico stupore, s'impadronì del suo viso, quella lacerante verità sgretolò le sue certezze che fumose, si dispersero nelle tenebre,  mentre la più straziante e cruenta disperazione trapassava il suo cuore.

"Non trovi anche tu che la storia di Lucifer e Michael, sia incredibilmente simile alla nostra vita?"

Affermò in un soffio, poco dopo, con lo sguardo verso quella luce lontana, miraggio di una felicità oramai perduta. Mika lo osservò, pareva di nuovo esser divenuto se stesso, quella strana aurea inquietante che lo aveva circondato, stava iniziando lentamente a dissolversi: "Si... ho riflettuto anche io...Ho avuto paura, non appena mi sono reso conto, di diverse inquietanti ...somiglianze..."

Yuu, senza preavviso,  guardò verso le tenebre gridando, incapace di contenere la propria ira:  "E' simile soprattutto alla mia dannata esistenza! Sono un figlio del diavolo!" Un brivido scosse il ragazzo dai capelli dorati, che comprese il terrore del Serafino biblico nell'assistere alla tragica metamorfosi dell'amato: "Tu, continuerai a camminare nella luce, mentre io" proferì interrompendosi all'improvviso, parve quell' antico serafino punito da Dio con l'eterna dannazione; osservò Mika da lontano, dedicandogli uno straziante sorriso colmo di disperazione, mentre la stilla di una lacrima comparve nei suoi occhi divenuti iniettati di sangue " Ti seguirò dall'ombra"

Le iridi rosse del giovane dai capelli dorati divennero tremule dal pianto, le labbra tremarono, e mentre le loro iridi s'incatenavano le une alle altre, tristemente un nome gli squassò la mente

"Lucifer"

Gli occhi cerulei del Serafino si riempirono di lacrime che iniziarono a rigare nell'aere dorato, osservò quelle ali  , divenute nere e ramose, lesse nei suoi tristi occhi scarlatti il tormento della futura dannazione, osservò la profonda e cruenta ferita da lui infertagli e tremante, ritornando in se, crollò in ginocchio, piangendo disperatamente, lasciando la spada fiammeggiante,  incapace di rendersi conto del tragico gesto da lui compiuto per volere dell'Altissimo.