Mikaela il giorno seguente camminava silenzioso per il maniero, spaventato, in preda a quel sentimento che annebbiava la sua razionalità, Yuichiro non era presente: la distanza tra loro era una fortuna, non desiderava che assistesse alla perdita della sua razionalità. Il vampiro bramava con ogni fibra del suo essere che qualcuno lo ascoltasse, osservò le statue dei serafini: desiderava pregare, voleva che quelle creature eteree ascoltassero la sua voce, esaudendo il suo desiderio, ma sapeva che le stesse preghiere non avessero effetto, senza la forza di volontà, ecco perché non riusciva a credere fermamente nel divino, tuttavia era certo che anche le creature ultraterrene abitanti del regno dei cieli, desiderassero solo che gli esseri umani s'impegnassero per migliorare se stessi, senza dipendere sempre da loro. Ecco il perchè della rarità dei miriacoli.
Cercò di inginocchiarsi ma in quell'istante vide una creatura piccola deforme e grondante di sangue, apparire malvagia attaccata alla statua dell'angelo ribelle. Mika gridò, spaventato. Quegli occhietti rossi lo osservavano famelici dall'oscurità, fendendo le ombre come fari nella notte. Il vampiro tremò. L'essere malfatto e scheletrico si avvinò, saltando abilmente di statua in statua arrivando fino alla scultura raffigurate il principe degli angeli, Mika tremò, impaurito, riconoscendo chi fosse quella creatura. "Sete..." Bisbigliò cadendo al suolo, spaventato dal maledetto che si protendeva verso di lui.
Lo vide, vide quell'entità sbavare sangue sulle statue bianche, Mika si protese verso di lui, "Lascia quelle sculture, prendi me!" Gridò disperato, lui gli saltò addosso, unendosi al suo cuore, il vampiro perse i sensi, cadendo a terra, portandosi le mani alla gola, faticava a respirare, seppur non ne avesse bisogno. Tremante s'inginocchiò, spaventato da quella belva penetrata nel suo animo. Sentiva se stesso rabbrividire in preda alle convulsioni, le sue mani si piegavano spasmodiche come artigli pronti a fendere una preda, i canini ansanti apparivano sfolgoranti dalle labbra candide. "D-devo...d-devo....nutrirmi..."
Michael apparve timoroso nel mondo umano: loro, creature sovrannaturali residenti nel regno dei cieli, per ordine divino emanato appena il giorno prima, avevano la libertà di muoversi nella dimensione dei viventi, mostrandosi nelle loro fattezze originali. La presenza della magia e delle creature mitologiche oramai era stata accettata anche dai comuni mortali, traumatizzati da anni dall'arrivo dei vampiri emersi dalle viscere della terra e dei cavalieri di Giovanni evocati dai Serafini dell'Apocalisse.
Il Principe degli angeli, cercò il suo diletto nel castello oscuro, come ogni notte si trovava nei sotterrai, alla strenuante ricerca di sangue, bramoso di macchiare di rosso cremisi la candida pelle delle sue vittime, annientato da quella belva interiore che dissipava la sua razionalità.
Quella notte però aveva problemi a localizzare la sua creatura, Michael si mosse tra quei corridoi di pietra nuda, scuri e tenebrosi, illuminati solo dai fiochi raggi delle candele, sentiva , a volte rantoli selvaggi echeggiare tra le buie mura, non erano di Yuichiro: poteva riconoscere l'aura del possessore del King of Salt ad una elevata distanza. Si portò una mano sul petto, afflitto, neanche Lucifer pareva esser presente, sorrise: lo aveva preceduto, non sembravano esserci demoni infernali in quell'antico castello, tranne le creature legate alle armi delle reclute dell'esercito demoniaco.
Si guardò attorno con un moto di disperazione, notò l'antica cella nella quale si era risvegliato Lucifer, possedendo la mente di Yuu, gli sembrò di vedere a terra il corpo sanguinante di Akane, dilaniato dalla forza indomabile di quella bestia. Rabbrividì, per fortuna era accaduto solo una volta, ma poi, l'imperatore dell'Inferno era stato sottoposto a diversi esorcismi, pensava che avessero sortito il loro effetto, pareva molto più tranquillo ultimamente, addirittura rivelando il suo antico carattere vivace che caratterizzava la sua precedente forma. Si tranquillizzò: forse aveva perso molta della sua forza, difatti il giorno prima era riuscito facilmente ad inchiodarlo al pavimento, inoltre pareva essersi tranquillizzato, apparendo più lucido e sereno. Continuò a incedere tra i corridoi quieti e antichi che euguagliando silenziosi spettri osservavano i passanti con i loro occhi di fiamma.
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Are you still my Family? - Owari no Seraph/ Seraph of the End
FanfictionCosa succederebbe se una importante figura del passato di Yuu e Mika tornasse in vita e i due amici d'infanzia scoprissero di essere collegati a delle entità spirituali che trascendono la loro stessa dimensione? Questa fanfiction inizia dopo il cap...