Capitolo 18: Lucifer e Michael

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I due esseri ultraterreni si bloccarono, uno sguardo colmo di mistico stupore rifulse sui loro visi, udendo quelle voci provenire dal loro cuore. Entrambi svanirono. Akane vide i corpi di Yuu e Mika avvolti l'uno da una accecante luce rossastra, infernale e l'altro da un bagliore celeste, languido, paradisiaco. La bimba sgranò gli occhi, osservando ,sbigottita due entità alate materializzarsi di fronte a se: entrambe avevano gli occhi completamente neri,  le iridi dorate sfolgorarono nel buio, la piccola tremò, avvolta da un timore reverenziale: erano I Serafini dell'Apocalisse.

L'uno impugnava una spada rossastra che emanava bagliori infuocati, e l'altro una lancia argentea, per un attimo le due creature si guardarono. Fu certa che il bagliore di una lacrima sfolgorasse vivida in quegli occhi scevri da ogni emozione.

Michael e Lucifer gli osservarono l'uno dall'inferno, e l'altro  dal paradiso,  fulgido di grazia divina.

"Ci assomigliano" sussurrò il demone, mentre un nostalgico sorriso, incurvava le sue labbra maligne.

Il messaggero divino, sorrise tristemente, chiudendo gli occhi "Hai ragione, Lucifer..."

In quell'istante percepì un rumore di catene invadere il languido aere rifulgente di luce, e girandosi, le sue iridi cerulee incrociarono quelle del suo antico nemico, cremisi iniettate di sangue, ma dolci, così dannatamente dolci quando erano rivolte a lui. Le labbra del serafino, tremarono di commozione, i suoi occhi rifulsero di gioia, mentre le lacrime iniziarono a rigare sul suo viso etereo e lucente, le ali si schiusero, tremanti per lo spavento. Lo vide, Lucifer, nella sua forma demoniaca, esattamente come lo ricordava l'ultima volta. Le ali divenute uncinate e oscure, si mossero tragiche nell'aere candido lucente, parevano un monito della dannazione eterna che attanagliava il suo animo.

"Come sei arrivato qui?" Mormorò con trasporto a fil di voce, indietreggiando leggermente.

"Non posso resistere per tutta l'eternità senza vederti, Michael!... Mi mancavi troppo."

Sussurrò con la voce seriosa, incrinata dall'emozione, il suo sguardo cremisi, brillò di lacrime che rigarono sul suo viso.

"Lucifer..."

Il Serafino rimase estasiato dalla forza del loro legame sempiterno: lo contemplò specchiandosi in quelle iridi meravigliose, i suoi lunghi capelli scompigliati e oscuri, mossi dal vento donavano grazia alla sua figura, ricordandogli quando insieme tenendosi per mano osservavano silenti, lo scorrere dell'eternità, dall' alto dell'empireo lucente.

"Michael, colui che è simile a Dio... 

Non mi sono mai reso conto, di quanto fosse reale quella denominazione. 

Solo ora, da essere dannato, comprendo la rifulgente grazia divina che alberga nella sua anima. E' così lucente da accecarmi. Eppure...desidero che mi appartenga!"

"Lucifer, era più splendido tra glia angeli, meraviglioso e soave:  è stata proprio la fulgida luce che irradiava, a corromperlo...trascinandolo in tentazione..."

Con i loro sguardi intrecciati l'uno bramoso di luce e l'altro ammaliato dalle tenebre, camminarono l'uno verso l'altro, conquistati da quell' indissolubile legame che gli univa per l'eternità. Giunti a un respiro di distanza, specchiandosi l'uno nelle iridi dell'altro, si accarezzarono reciprocamente il viso, unendo le loro fronti, e rimanendo legati in quel dolce abbraccio, chiusero gli occhi.

Dopo lunghi istanti, sciolsero le loro braccia, allontanandosi appena: temevano entrambi di non potersi più rivedere. Fu Michael a parlare con il cuore colmo di disperazione, le sue iridi cerulee divennero tremule di lacrime: "L'Altissimo, saprà che sei arrivato qui...Poichè nulla sfugge, al Suo sguardo."

Are you still my Family? - Owari no Seraph/ Seraph of the EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora