☾ 15 • Symbols

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Usciamo dalla biblioteca.
Terrò la pergamena con me fino a che non troverò il modo per decifrarla.
Salutiamo Sasha e saliamo sull'auto.

-Andiamo a trovare Axel?- chiedo allacciandomi la cintura.

-Ma non dovevi stare con i tuoi amici?- chiede.

-Stasera, adesso facciamo un giro..- dico mettendo in moto -Vuoi venire anche tu con noi vero?-

-Davvero mi porteresti? Non lo hai mai fatto!- dice con una luce negli occhi che purtroppo non vedo spesso.

-Adesso sei un ometto, scrivi un messaggio a mamma e me la vedo io.- dico facendogli l'occhiolino.

Metto in moto e partiamo.
Non so quanto sia passato dall'ultima volta che ho passato un po' di tempo con mio fratello..
Forse..si parla di anni.
Ora più che mai ha bisogno di me..
E deve distrarsi, ne ha troppe per la testa.
E Sharon..dio Sharon..perché non ci vai piano con lui..
Arriviamo davanti alla caffetteria.
Parcheggio e scendiamo dall'auto.
Non riesco a togliermi dalla mente i simboli che ho letto sulla pergamena e tutto ciò che ho visto nella stanza esoterica.
Vado a sbattere contro qualcuno.

-Oh..scusami!- dico.

Alzo lo sguardo.
È una ragazza.
Come mi vede sgrana gli occhi.
Si alza il cappuccio e scappa via.
La seguo con la testa.
Io l'ho già vista..la stessa felpa..lo stesso modo di camminare.

-Lù! Posso prendere una cioccolata? Posso?- mi chiede Gabriel.

-Certo, vai al bancone e digli che sei mio fratello.- dico scrollando la testa.

Entro e vado diretta all'ufficio sul retro di Axel.
Mi fermo sulla soglia della porta.
Mi do una sistemata ai capelli.
Metto la mano sulla maniglia.
Sento una voce provenire da dentro.

-Hai proprio ragione..- dice Natasha ridendo fragorosamente.

Mi nascondo dietro la fotocopiatrice.
La porta si apre ed esce lei.
Vestita attillata e con i capelli raccolti.
Vorrei strapparglieli tutti, uno alla volta.
E farci un tappetino.
Non appena svolta l'angolo entro in ufficio.

-Lù!- dice Axel sparando un mega sorriso.

-Adesso vi fermate pure a parlare nel tuo ufficio? A porta chiusa?- chiedo sedendomi sulla scrivania e accendendomi una sigaretta.

-Non si può fumar..- dice Axel.

-La spengo solo se mi rispondi.- dico avvicinandomi e buttandogli del fumo sulle labbra.

Accenna un sorriso.

-La vecchia ribelle Luna..- dice Axel.

Alzo le spalle.

-Non so che risponderti, era nel mio ufficio semplicemente perché ritira alcune pratiche durante la settimana.- continua Axel.

-Pensa che io sia scema..? Prima o poi l'avrei vista..tutta un tiro, tutta per benino.- dico facendo l'imitazione a Natasha -Lavora in una caffetteria non alla casa bianca.-

Axel trattiene una risata.
Si passa una mano fra i capelli e mi posa una mano sulla gamba.

-Non compete con te, c'è una sola ragazza al mondo che voglio davvero. E quella sei tu..- dice alzando un sopracciglio.

Mi rilasso improvvisamente.
Axel tira fuori un posacenere dal cassetto.
Mi prende la sigaretta dalle labbra, fa un tiro e la spegne.

-Mi fa piacere che ogni tanto mi ricordi il perché stiamo insieme..- dico scendendo dalla scrivania.

-Cioè?- mi chiede.

-Sei pieno di sorprese, è una delle cose che mi piacciono di te.- dico sorridendo ed uscendo dall'ufficio.

-E le altre?- sento gridare dietro di me.

Continuo a camminare sorridendo.
Arrivo al bancone.
Gabriel si sta gustando la sua cioccolata con una spruzzata di panna.
Ricetta della casa.

-Ne faccio una anche per te?- mi chiede il barista.

-No Oscar grazie mille, anzi quanto ti devo?- chiedo mettendo le mani in borsa.

-Scherzi? È tuo fratello, me l'ha detto appena si è seduto.- risponde Oscar mettendo a lavare dei bicchieri.

-Cosa vuol dire?- chiede Gabriel sventolando un volantino.

Mi avvicino meglio per guardare.

-Non lo so..li ha lasciati una ragazza poco fa e se ne è andata senza dire niente..- dice Oscar.

-Gabri passamene uno..- dico incuriosita.

Lo prendo.
Ci sono dei simboli strani.
E se..
Mi siedo ad un tavolino e tiro fuori la pergamena dalla borsa.
Le metto a confronto.
Sembrano molto simili..
Forse troppo.
Che coincidenza..

-Fai i compiti piccina?- mi chiede Natasha passando.

-Sai cosa sono dei compiti?- chiedo in tono di sfida rimettendo via tutto.

Terrò un volantino per vederci più chiaro.
Tutto ciò mi sta offuscando la mente perciò dovrò andare per gradi.

-Mi sottovaluti.- risponde Natasha sciogliendo la coda di cavallo.

-Non so come ma stavo per dire lo stesso.- dico sforzando un sorriso.

Mi alzo e torno da Gabriel.
Gli metto una mano sulla spalla.

-Vai in macchina ti raggiungo subito.- dico porgendogli le chiavi.

-Aspettiamo Axel?- mi chiede avviandosi verso l'uscita.

-Si, ha quasi finito.- dico.

Mi volto.
Guardo Natasha che fa la galletta con Oscar.
Non ha il minimo senso del pudore.
So io cosa meriterebbe una così..
Mi limiterò..andandoci con il piede leggero.

-subito verba evanescet..- dico a bassa voce.

Improvvisamente Natasha perde la voce.
Inizia a toccarsi la gola.
Dalla sua bocca non esce una parola.
Oscar guarda prima lei e poi me.

-Il cambio di stagione gioca brutti scherzi, tieni piccina.- dico prendendo una caramellina per la gola e lasciandogliela in mano.

Saluto Oscar e raggiungo Gabriel in macchina.
Un senso di soddisfazione mi pervade completamente.
Non cambierò mai.

My name is luna III - L'inganno del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora