☾ 35 • Scream!

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Il telefono di Axel.
Vibra.
Fa tremare tutto il comodino.
Aragon di acciambella per la terza volta infondo ai nostri piedi.
I rumori improvvisi lo turbano..

-Ma che ore sono..- dice Axel accendendo una piccola luce accanto a se.

-Le..quattro e mezza del mattino..?!- dico sbadigliando mentre riposo la sveglia.

-Ma chi è che continua a chiamare..- dice Axel controllando il display.

Me lo mostra.
Oliver?
Che facciamo?
Domanda stupida per risposta ovvia..

-Rispondi..- dico appoggiandomi sulla sua spalla e chiudendo gli occhi.

Axel sospira e poi scorre sullo schermo.
Lo sento iniziare la conversazione.

-Pronto.. si..dormivamo si..che cosa..?- dice mettendosi a sedere.

Alzo la testa e apro gli occhi.

-C'è qualcuno adesso con voi..va bene arriviamo il prima possibile..- dice Axel concludendo la chiamata ed alzandosi in piedi.

-Che succede..- dico preoccupata.

-Dobbiamo fare un salto a casa di Sasha..sta gridando nel sonno e non riescono a farlo smettere..- dice mentre si infila i jeans e chiude la zip.

-Merda..- dico infilandomi la maglietta che avevo lasciato sul letto e alzandomi.

-È da ieri sera che ci chiama..era lui ma non avevo controllato il cellulare..ha detto che aveva come degli sguardi persi nel vuoto..- dice ancora infilandosi maglietta e scarpe.

Mi sciolgo i capelli.
Infilo dei pantaloncini e un paio di scarpe.
Afferro la borsa.
Ormai anche Aragon è sveglio e sta scodinzolando.

-No piccolo mio..non stiamo per andare a fare la passeggiata..ma prometto che quando torno usciamo va bene?- dico accarezzandolo.

Aragon si accoccola dove poco prima io Axel dormivamo.
Noi scendiamo per le scale.
Lasciando stare tutta la trafila arriviamo abbastanza in fretta davanti a casa di Sasha.
A quest'ora non ci sono quasi per nulla auto in giro per le strade nella nostra città.
Senza neppure suonare il campanello Oliver ci apre la porta.
Ci sono tutti.
Assonnati come non mai..

-Non sto neppure a dirvelo..- dice Oliver indicando il piano di sopra.

Sentiamo delle grida..ma come saliamo le scale si placano di botto.
Apriamo la porta di camera e vediamo Sasha nel letto..

-L'ho coperto perché tremava..e per tenerlo più fermo possibile..avevo paura che si facesse del male..- dice Oliver.

-Hai qualcosa..proprio..- dice Axel indicandogli un orecchio.

Oliver si tocca e si guarda le dita.. sangue..
Gli è stato vicino nonostante il dolore e nonostante tutto..

-Emily dov'è..- chiedo.

-È nella sua stanza..non ha salutato nemmeno gli altri che sono tornati poco prima di voi..- dice Oliver in tono serio.

Ma non è possibile.
Scosto Axel ed Oliver.
Esco dalla stanza e busso a quella di Emily.
Non apre.

-Em?- dico continuando a bussare.

Niente.
Tocco la maniglia.
Non è chiusa a chiave.
Spalanco la porta.
La trovo seduta per terra con le cuffie.
Sento la musica metal provenire da qui.
Vi avvicino a lei.
Mi abbasso e gliene sfilo una.

-Hey ma che diavolo fai.- dice alzando finalmente lo sguardo.

-Ma ti rendi contro che tuo fratello sta male e tu ascolti della fottuta musica fregandotene di tutti?- dico innervosita.

-Se devo sentire delle grida preferisco quelle della mia band preferita.- dice alzandosi e staccando le cuffie dall'mp3.

Nel frattempo anche Axel e Oliver ci hanno raggiunte.

-Ma ti riprendi? Ti sembra il comportamento giusto in momenti del genere? E continui a messaggiare con quell'idiota di Anthony?!- chiedo alterandomi.

-Va all'inferno..- dice Emily uscendo dalla stanza e sbattendo la porta.

-Ci vivo già!- dico ad alza voce per farmi sentire.

-È irrecuperabile- dice Oliver a denti stretti.

-Lasciatela stare..deve sbatterci la testa da sola..- dice Axel riaprendo la porta.

Usciamo e scendiamo al piano di sotto.
Lily e Sam si rubano un bacio da dietro la colonna.

-Beccate.- dico sorridendo.

-È solo per provare..- dice Sam.

-Si..certo..continuate a negare il fatto che non potere restare lontane l'una dall'altra.- dice Arya con un bicchiere di latte caldo tra le mani.

-torniamo ai fatti..avete visto Em?-chiedo.

-Ha afferrato una felpa ed è uscita di corsa..- risponde Augustin che ancora non aveva detto niente.

-Non ho parole..- dice Sam.

Sentiamo dei passi scendere dalle scale lentamente.
Ci voltiamo tutti all'unisono.

-Ragazzi..che..che ci fate qui..a quest'ora..- dice Sasha assonnato e con un filo di voce rauca.

Tutti ci guardiamo..
Evidentemente nessuno ha il coraggio di dirglielo.
Sasha fa un espressione strana.
Come se si sentisse male e volesse trattenersi.
Il suo respiro diventa affannoso.
Si tappa la bocca con entrambe le mani.
Si sente provenire dalla sua bocca come un mugolio..forte..troppo forte..

My name is luna III - L'inganno del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora