33. Manchester (parte seconda.)

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[ Mi scuso per il mio immenso ritardo, mi farò perdonare, promesso. Spero che vi piaccia questo capitolo.]

15 Luglio, ore 00.00 a.m

I ragazzi avevano appena finito di fare il concerto, ma Niall era leggermente preoccupato, non aveva visto Emma dietro le quinte, per tutto il concerto. Aveva pensato che avresse fatto tardi, ma quando entrò nel camerino e non vide nessuno, allora iniziò ad agitarsi leggermente. Sarebbe dovuta essere li da molto tempo ormai e invece, il suo camerino era vuoto, nessuna traccia di Emma e di Mike.

Prese il telefono e sgranò gli occhi ai tantissimi messaggi che Mike gli aveva mandato, ma solo uno attirò la sua attenzione.

Da Mike:
Emma sta per partorire, devi venire assolutamente qui, Niall!

Non fece neanche in tempo a prendere lo zaino con tutti i vestiti dentro, che uscì di botto dal suo camerino e corse verso l'uscita, dove i ragazzi lo stavano aspettando. Lo guardarono confusi, vedendo l'agitazione nei suoi occhi, ma non chiesero molto, forse, era per il fatto che Emma non si era presentata.

"Zayn dammi le chiavi della macchina." Si parò davanti a lui, non aveva tempo per spiegare, doveva andare dalla sua Emma che stava per far nascere il loro bambino, se fosse nato, Mike glielo avrebbe scritto subito. Aveva ancora la possibilità di veder nascere la sua bellissima creatura, anzi, la loro.

"Ehi, che ti prende?" Lo guardò sconvolto, aveva usato un tono brusco e freddo, ma non era sua intenzione.

"Devo andare all'ospedale di Londra, Emma sta per partorire, dannazione, io devo esserci." Sbottò e tutti sgranarono gli occhi e capirono il comportamento del loro amico. La notizia aveva sconvolto tutti, forse perché, la nascita era prevista tra due settimana e invece, a quanto pare, era stata anticipata.

Zayn non se lo fece ripetere due volte e gli diede le chiavi. Louis e Liam sarebbero andati in macchina con Niall, per farlo calmare. Avrebbe guidato Liam con il fatto che, il biondo, non era nelle condizioni di farlo. Nell'altra macchina sarebbero andati, Micol, Summer, Harry e Andy.

In un attimo, erano già partiti, si vedeva pian piano, in lontananza, l'arena di Manchester, che scompariva dalla loro visuale. Niall era intento a torturarsi le labbra, impaziente di arrivare ed era immerso nei suoi pensieri, mentre il suo sguardo vagava fuori dal finestrino. Se solo avesse letto quel messaggio prima del concerto, tutto sarebbe andato diversamente e sapeva che la sua ragazza aveva bisogno di lui in quel momento.

Voleva tanto esserci per la nascita del suo primo figlio, voleva sentire quell'emozione di cui tutti parlavano e voleva stare accanto ad Emma, per supportarla, per tenerle la mano e dirle che sarebbe andato tutto bene, che non doveva arrenderai, che doveva lottare per far nascere una vita, la loro vita. Ma lui sarebbe arrivato in tempo, voleva arrivare in tempo.

Nel mentre, Emma era su un lettino di una camera dell'ospedale. Era seduta con la schiena su un cuscino. Stava respirando con fatica, il dolore stava diventando intenso, ora dopo ora, le contrazioni sempre più frequenti. Mike era accanto a lei, per darle forza, per darle coraggio. 

Per Emma, in quel momento, l'unico pensiero fisso, era Niall. Per quanto si fosse convinta che avrebbe potuto farcela anche senza di lui, in quel momento, le sue certezze erano svanite nel nulla. Lo voleva al suo fianco, voleva guardarlo e farsi forza attraverso i suoi occhi, quegli occhi che amava tanto.

"Emma, sono sicuro che Niall stia arrivando, ma adesso devi farti forza, che tra poco andrai in sala operatoria." Quelle parole, dette dal suo amico, la traumatizzarono, non era pronta, non lo era per niente.

Infinity Love. ||Niall Horan|| (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora