Infinity Love. ||Niall Horan|| (da revisionare)

32. Manchester (prima parte).

[ Mi dispiace tantissimo per l'orario, ma ci ho messo più del dovuto. Questo capitolo è solo di passaggio, spero che vi piaccia lo stesso e che non vi annoi troppo. È anche un pò corto però mi farò perdonare, giuro! Detto questo, BUONA LETTURA😘]

Luglio. (Emma: Nono mese della gravidanza
Micol: quarto mese della gravidanza.)

Le due settimane erano passate, ed erano arrivati gli inizi di Luglio. I ragazzi avevano fatto i concerti in America, non tutti, ma la maggior parte. Quelle due settimana, i due amanti, si erano sentiti poco o niente ma non potevano farci niente ed Emma, non aveva mai dato la colpa a Niall di questo. Stava lavorando e sapeva che la pensava ogni giorno, proprio come faceva lei.

Era in cucina e stava preparando i cupcakes. Seduto al tavolo, invece, c'era il suo amico Mike, che ormai viveva li da quando Niall era partito. Sorrise vedendo la ragazza impegnarsi per fare un qualcosa per lui.

Micol e Summer alla fine non erano tornate ed Emma le capiva, volevano stare con i loro ragazzi. Anche lei lo avrebbe fatto se solo avesse potuto.
Andy, invece, era ritornato una volta sola, per andarla a trovare e questo ad Emma aveva fatto molto piacere.

Per quanto riguardava Abby, sia Niall che Emma l'avevano sentita tramite messaggio e da quanto avevano capito, si stava trovando davvero bene a New York. Non era potuta andare a trovare Niall e neanche al concerto dei ragazzi per il troppo studio. Doveva fare un test per entrare nell'accademia di moda ed era molto impegnata in quei mesi. Niall sentiva la sua mancanza ma sapeva che la ragazza stava seguendo il suo sogno e che, finalmente, stava trovando la sua strada per essere felice.

Quel giorno, mentre Emma stava ai fornelli, pensava al suo dolce ragazzo che non sentiva da due giorno ormai. Le mancava la sua voce, le mancava anche il suo immenso sorriso e i suoi occhi azzurro cielo. Era il dieci luglio e i ragazzi, quella sera, avrebbero avuto un concerto a Manchester. Se non sarebbe stata incinta, forse sarebbe potuta andare al concerto e subito dopo vederlo, ma non poteva.

Sapere che il suo ragazzo, sarebbe stato a qualche ora da lei, le faceva più male di quanto avesse immaginato, ma stava facendo di tutto pur di non pensarci. Stava cercando di essere felice, perché non aveva alcun motivo di sprofondare nella sua tristezza. Tra poco avrebbe avuto un bambino, aveva un ragazzo che amava e che l'amava e si sarebbero sposati, ufficializzando il loro amore infinito.

A riportarla alla realtà, fu la mano di Mike sulla sua spalla e appena guardò quel ragazzo tanto dolce, gli fece un sorriso altrettanto dolce. Voleva bene a quel ragazzo, c'era sempre stato per lei e sapeva, che aveva trovato un'altro amico fantastico.

"Vuoi una mano?" Il sorriso del ragazzo non smetteva di cessare e l'aria era diventata calda e confortante. Un'aria famigliare che profumava di felicità.

"No, lascia fare a me, tu mi hai pulito tutta casa." Lo fulminò con lo sguardo, rimproverandolo, ma il suo tono di voce non era serio, ne tantomeno esasperato. Mike aveva pulito la sua casa da cima a fondo e doveva riposarsi. Lui, infatti, decise di non insistere, così, per passare il tempo, si mise sul divano, a guardare qualche programma televisivo poliziesco, i suoi preferiti. Amava stare in quella casa, semplicemente perché non era solo, ma era con un amica che aveva bisogno di compagnia tanto quanto lui.

Passarono così la maggior parte della mattinata, cercando di ridere il più possibile e alla fine, dopo pranzo, decisero di fare una passeggiata, al loro solito parco. Si sedettero su una panchina e restarono a guardare l'erba alta ed il parco deserto, in totale silenzio. Nessun rumore arrivava alle loro orecchie e loro preferirono restare in silenzio a godersi quel momento di pace che non sempre c'era in quel posto.