42. Sarai sempre uno sconosciuto per me.

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Emma l'aveva sempre saputo. La vita era sempre frenetica e piena di sorprese, tutti sarebbero ritornati prima o poi, ma lui...non avrebbe mai creduto di vederlo di nuovo. Era scomparso dalla sua vita quando era piccola, le aveva fatto delle promesso che poi non aveva mantenuto e l'aveva fatta soffrire moltissimo.
Come poteva in quel preciso istante trovarsi davanti a lei come se niente fosse successo?

Suo padre era li, davanti alla porta, a guardarla con un sorriso sulla faccia. La ragazza lo guardava invece quasi con odio.

"Cosa ci fai qui?" Ripeté ancora, un'altra volta, cercando di avere una risposta convincente.

"So che la mamma sta male e..."

"Come osi anche solo nominare mia madre, la donna che tu, tempo fa, hai abbandonato insieme a tua figlia." Disse furiosa, fece per chiudere la porta, ma l'uomo la bloccò, cercando di farsi ascoltare.

"Emma, ascolta, posso spiegarti ogni cosa se solo me ne dessi la possibilità." Disse facendo un sospiro sconsolato.

"Non voglio sentire giustificazioni. Ho imparato a vivere senza di te, ormai, cosa vuoi da me?"

"Tu madre mi ha chiamato, tesoro. So che non stai passando un periodo facile e vorrei solo esserci." Perché cavolo sua madre aveva cercato il suo ex marito? Era arrabbiata, no anzi, furiosa.

"Esserci? Dovevi esserci molto tempo fa non ti pare? Solo adesso ti presenti qui, solo perché mia madre ti ha chiamato!" Urlò, questa volta urlò talmente forte che un Niall preoccupato, con Lucas, scese le scale e guardò l'uomo confuso, non sapendo chi fosse.

"Amore? Che succede?" Chiese preoccupato, mentre cullava quella creatura che aveva iniziato a fare dei piccoli lamenti. L'uomo, che aveva guardato per tutto il tempo sua figlia, si ritrovò a guardare Niall con attenzione e poi il bambino, trovandosi così, con gli occhi sgranati dalla sorpresa.

"Sei madre?" Domandò e lei alzò gli occhi al cielo.

"Si chiama Lucas." Disse a denti stretti, avrebbe voluto dirgliene talmente tante in quel momento, ma non voleva neanche che tutto il vicinato sentisse la loro conversazione.

"Scusi ma lei chi sarebbe?" Chiese Niall, mettendosi subito accanto alla sua ragazza.

"Sono il padre di Emma." Disse e fu allora che Emma non resistette più e scoppiò in lacrime, spingendo il padre fuori dalla porta. Non voleva vederlo, non voleva sentire nessuna parola.

Niall, il futuro marito, sgranò gli occhi a quelle parole e i suoi lineamenti successivamente divennero duri e gelidi. Cosa era venuto a fare? Sapeva quando Emma avesse sofferto per lui in passato, per quello che aveva fatto.

"Tu non sei mio padre! Alex è mio padre adesso, tu sei solo uno sconosciuto per me. Sarei sempre e solo uno sconosciuto. Non meriti il mio perdono e neanche quello della mamma e non voglio che tu stia vicino a mio figlio, non voglio che vede che padre orribile sei stato per me!". Disse, battendo i pugni sul suo petto per scacciarlo via ma fu lui a bloccarle i polsi e a fermarla, portandosela vicino, come per abbracciarla.

"Adesso basta, signore, si allontani subito da lei." Disse Niall, mettendosi in mezzo e proteggendo la sua ragazza, per separarla da quell'uomo che non voleva vedere, non era pronta per avere una conversazione con suo padre.

"Sono suo padre..."

"Se ne vada, Emma non vuole parlare con lei e non può costringerla, quindi la prego, fa come le dico prima che io perda la pazienza definitivamente." Il padre guardò sua figlia per l'ultima volta e poi si girò di spalle, pronto per andare via da li e dalla sua Emma.

Infinity Love. ||Niall Horan|| (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora