28. Tour in arrivo.

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I due erano ancora abbracciati e stavano ridendo per le battute che stavano uscendo fuori dalle loro bocce. Niall le baciava la spalla e il collo e lei sorrideva dolcemente felice che tutto quel casino fosse risolto.

Non sapeva per quale motivo quella Susan ce l'avesse con loro e per quale motivo Josh aveva voluto uccidere Lucas, ma sapeva che quei due non l'avrebbero passata liscia, ma non voleva neanche più vederli.

"Amore, c'è qualcosa che non va?" Sussurrò il ragazzo. Appena la guardò immersa nei suoi pensieri, capì che c'era un qualcosa che non andava.

"Stavo solo pensando a Josh e Susan. Perché hanno voluto e vogliono rovinarci la vita?" Il biondo sentendo le sue parole, si rattristì e le accarezzò una guancia per poi spostare una ciocca dei suoi biondi capelli dietro all'orecchio.

"Non lo so, piccola ma credo che Josh stia davvero superando il limite." Commentò e lei sospirò.

"Lo so, non pensavo che sarebbe andato così oltre. Avevamo deciso di essere amici, so che provava ancora qualcosa per me ma adesso vuole solo vendetta."

"Non credi abbia già avuto la sua vendetta? Hai sofferto abbastanza per Lucas." Prima che lei potesse dire qualcosa qualcuno suonò alla porta, e lei fece un piccolo sorriso.

"Ci cercano tutti in questi giorni eh?!" Lui rise leggermente per il senso dell'umorismo della ragazza.

Scesero insieme le scale e Niall aprì la porta, nello stesso momento, fu catapultato all'indietro da un corpo che gli saltò letteralmente addosso.

"Niall!" La ragazza che non vedeva da tempo era davanti ai suoi occhi, bella più che mai.

"Abby, non ti aspettavo." La strinse a se, ormai l'aveva conosciuta bene e si era affezionato a quella fan tanto dolce e sensibile.

"Lo so, volevo farvi una sorpresa - disse lei, spostando lo sguardo da lui ad Emma, che li guardava commossa dalla scena. - Ciao Emma. Come stai?"

"Tesoro sto benissimo. Solo stanca e la pancia inizia a pesare." Ridacchiò e Abby fece lo stesso, avvicinandosi a lei per darle un leggero bacio sulla guancia. Emma rimase li, immobile a guardarla con un sorriso. Guardò la porta spalancata ma non vide Carol.

"Tua madre? Non c'è?" Lei scosse la testa in segno di negazione e dopo aver chiuso la porta, tutti e tre si misero seduti sul divano, tranne Abby che si mise sulla poltrona di fronte a loro. Aveva le mani sulle cosce e si spostò una ciocca di capelli da davanti il viso, che le dava un leggero fastidio.

"No, sono venuta qua per salutarvi, in realtà." Ammise la giovane ragazza. Un ammissione che fece sussultare e irrigidire i due. Quella affermazione non gli piaceva per niente e si lanciarono uno sguardo di intesa.

"Per salutarci? Per quale assurdo motivo?" Niall era nervoso e si sentiva anche attraverso la sua voce. Era diventato per Abby come un padre ed era molto possessivo nei suoi confronti.

Abby aveva un padre, ma non avevano un buon rapporto, da quando era piccola. Il padre non aveva mai accettato la disabilità della figlia. Risentì molto della non presenza della figura paterna.

"Niall, ho 16 anni, ormai sono grande e vaccinata. So cavarmela da sola e voglio girare il mondo, voglio viaggiare e scoprire ogni sfaccettatura, ogni cultura e religione che questo mondo ci regala. E poi, voglio andare a New York, li c'è una delle più grandi e famose scuole di moda del mondo, voglio studiare li e mia madre ha accettato di mandarmi per un'anno." Al suono di quelle parole, Emma sorrise dolcemente. Le sarebbe mancata quella ragazza, ma sapeva cosa voleva dire seguire i sogni e il cuore. Lei lo aveva fatto e le era andata così bene.

Infinity Love. ||Niall Horan|| (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora