Capitolo 28.

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Eren's pov.

Ero in camera mia in compagnia del corvino.
Stavo inchiavando la porta mentre il ragazzo si stava dirigendo sul mio letto.

Ero esausto da quell'intensa giornata d'allenamento, era difficile riprendere il ritmo dopo mesi di inattività.

Finito di serrare la porta, buttai le chiavi sul tavolo raggiungendo il ragazzo.
Mi accucciai sulla sua figura avvolgendogli le braccia al collo e stringendolo verso il mio petto.
Nessuno dei due osò parlare, eravamo troppo stanchi per tenere in piedi un discorso, sopratutto in quei momenti rilassanti.

Gli accarezzai in modo delicato il collo facendolo contorcere lievemente, lo strinsi maggiormente a me, amavo sentire il suo respiro sulla mia pelle, la sua presenza mi faceva sentire protetto e felice di avere finalmente un periodo di pace e tranquillità.

In quell'ultimo tempo Levi era l'unico mio pensiero e distrazione, l'unica persona di cui potevo fidarmi ciecamente.

Iniziai a stampargli degli accennati baci sulla fronte.
Mi avvolse le braccia alla vita infilando le mani sotto la mia felpa, sentii le sue dita fredde passare lungo la mia schiena facendomi trasalire.
Mi sfiorava appena, giusto quel che bastava per farmi venire la pelle d'oca.

"Levi... ti ricordi quella frase che mi dissi un po' di tempo fa?"
Iniziai in un sussurro avvicinando il mio viso a quello del ragazzo quasi addormentato.

"Mnh, quale?"
Domandò assonnato, non aprì gli occhi per pronunciare quella frase, era sull'orlo di addormentarsi.

"Del fatto di aspettarmi a casa... con uno straccio in mano"
Dissi non potendo non trattenere una lieve risata alla fine.

"Ah sì... è una frase stupida, l'avevo tirata fuori al momento, volevo farti sentire meglio, ma non avevo in mente niente"
Ammise, sistemandosi e stringendomi a sè.

"Era spontanea, è quello che non l'ha resa una frase stupida"
Dissi iniziando a fargli dei grattini lungo il collo e salendo sulla nuca.

"Mnh sì... come dici tu Eren"
Disse sempre più assonnato richiudendo lentamente gli occhi.

Sorrisi lievemente.
Mi staccai dal ragazzo il giusto per prendere le coperte ai piedi del letto.

"Eren..."
Disse con un filo di voce, era roca e dannatamente sensuale.

"Dimmi"
Tirai le coperte coprendo entrambi.

Non ricevetti risposta, il corvino mi prese semplicemente, strattonandomi sotto di lui.

"O-okay, va bene, non mi muovo più"
Dissi sorridendo.

"E... rifammi le coccole"
Aggiunse con tono volutamente basso.

"Tu che mi chiedi di farti le coccole? Che ti prende?"
Domandai ironico.

"Stai zitto"
Disse evidentemente a disagio.

"Ahh"
Continuai stampandogli un dolce bacio sulle labbra.

"Come sei dolce quando ti comporti così"
Dissi afferrandogli il viso fra le mani.

Ci stavamo guardando negli occhi in modo intenso, finché il corvino non si avvicinò iniziando a baciarmi.

Alzai l'addome quel poco che bastò per farlo scontrare con il suo, sfiorando la mia intimità con la sua.

"Lo hai fatto apposta vero?"
Mi chiese malizioso, riferendosi all'azione che feci qualche attimo prima.

"Che cosa? ...Questo?"
Chiesi mordendomi il labbro e facendo riscontrare i nostri ventri fra loro, questa volta in modo più sensuale.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora