Capitolo XXI

1.3K 67 13
                                    

Sono seduta su questa sedia già da due ore e non ho ancora avuto il coraggio di aprire nessuna delle tre buste, mia madre mi guarda e poi ritorna in cucina. Appena sono tornata le ho detto tutto, anche lei non riusciva a crederci e si sentiva maledettamente in colpa, perché è stata per dodici anni con un uomo che aveva già una famiglia, mi ha giurato che non ne sapeva nulla che non mi avrebbe mai privato di conoscere mio fratello e le credo. Conosco bene mia madre è so che non prenderebbe mai una decisione al mio posto, sono sicura che se lo avessi conosciuto da bambina lo avrei amato come si ama un fratello con il tuo stesso sangue.
Basta, decido di iniziare a leggere almeno i documenti del notaio, apro la busta in una sola mossa, estraggo i fogli e inizio a leggere.
Non riesco a credere ai miei occhi, sapevo che mio padre era ricco ma non in questo modo, rileggo di nuovo tutto, due milioni di dollari, uno milione in contanti e l'altro in beni immobili, leggo e rileggo ma i numeri non cambiano, chiamo mia madre che arriva di corsa
"Mamma, io.. vedi, ecco"
"Cosa Sofi dimmi"
mi agito sulla sedia, poi alzandomi e correndo verso di le le urlo
"Siamo ricche"
inizialmente non si muove, le do i documenti in modo che possa vedere con i suoi occhi e vedo lo stupore nascere sul suo viso
"Oh mio Dio, Sofi, ti rendi conto" si passa una mano fra i capelli
"Aveva tutti questi soldi e io ho venduto anche la droga per non farti mancare un piatto caldo"
tutto l'entusiasmo si smorza appena pronuncia queste parole, poggia il foglio sulla tavola e se ne va, la seguo e ci sediamo entrambe sul letto, ha le guance rigate dalle lacrime, le alzo il volto e glie le asciugo
"Non dobbiamo accettarli per forza, abbiamo vissuto sempre contando sulle nostre forze e non abbiamo bisogno di lui ora"
"Sei davvero disposta a lavorare tutti i giorni della tua vita perché tua madre non è riuscita ad andare avanti. Mi sono già presa la tua infanzia e la tua adolescenza, non voglio rovinarti tutta la tua vita"
mi dice urlando, ma non me la prendo, spero che riesca a tirare fuori tutto, così si sentirà meglio.
"Mamma non dire così, eri giovane, sei umana, tutti sbagliano. E se ora sei qui con me è perché anche tu volevi cambiare"- stringo le sue mani-"Mamma tu sei sempre stata forte, hai sopportato l'inferno perché volevi darmi una famiglia unita e non è colpa tua se non è stato possibile, la vita non va come vogliamo, lo sai meglio di me. l'importante e riuscire ad accettare quello che ci è successo e andare avanti, insieme"
Mi accarezza una guancia, vedendola così triste e ancorata nel passato sento il cuore stringersi in una morsa dolorosa.
"Sei sempre stata forte Sofi, anche quando eri bambina, ti mettevi d'avanti a me per farmi scudo, spingevi tuo padre una volta gli hai perfino riempito di pugni la pancia. Eri solo una bambina, eppure ogni volta che io lo facevo ritornare nelle nostre vite tu ne rimanevi alla larga, per settimane non gli parlavi e non lo guardavi, eri una bambina e avevi più forza di me. Ti ricordi quando ci portò in quel terreno abbandonato, dove venne anche la polizia " annuisco " a casa mi dicesti che non lo avresti mai più perdonato e che io dovevo divorziare da lui, mi sono sentita la donna più inutile del mondo quando me lo hai detto, ma con quella frase avevo trovato un po di forza, infatti non lo feci più tornare. Ma dopo un mese lui ti chiamò perché gli mancavi e voleva vederti e tu tra le lacrime mi urlasti di no, ma poco dopo mi dicesti che non ricordavi il suo volto e che avresti voluto vederlo anche da lontano, e io ci sono ricaduta" si stringe nelle spalle e altre lacrime le bagnano il viso. Questa volta la abbraccio
"Lo so mamma, so che ci hai provato, ma guardaci. Non abbiamo bisogno di nessuno per vivere, funzioniamo come una macchina perfetta. Non ci servono quei soldi per andare avanti, sono felice di lavorare per tutta la mia vita se questo ti fa stare bene"
"No, non voglio questo"
La guardo stupita
"Prendi quei soldi, manda Ty nelle migliori scuole del mondo, compra una macchina che funzione e una volta nella vita fai qualcosa solo per te stessa" annuisco
" ci penserò, non devo accettarli oggi"
Ci alziamo e andiamo a bere una bella tazza di cioccolato caldo, perché si sa, la cioccolata sistema tutto.

Sono passati alcuni giorni da quando Luca è venuto in hotel ed oggi mi sono decisa a dargli un opportunità, perché lui non mi ha fatto nulla di male.
Travis e Jess sono rimasti stupiti quanto me, e alla fine ho deciso di tenere i soldi, sopratutto per dare a Ty la possibilità di avere una buona istruzione e anche per sistemare la casa della nonna e dare a mia madre un po di pace. Regalerò qualcosa  a Jess e quello che resta voglio spenderlo in tutto quello che mi va, ma il cambiamento più importante è stato mandare a quel paese Jack il mio capo.

Entro nella caffetteria e lo trovo seduto in fondo alla sala che mi aspetta, appena mi vede fa un cenno con la mano e io mi avvicino, lo saluto e mi siedo

"Credevo non mi avresti più chiamato"
"Lo so, ho preso qualche giorno in più per essere sicura della mia scelta, ma in fondo non mi hai fatto nulla di male, anzi siamo state vittime di una mente contorta" annuisce, e inizia a parlarmi un po di se, e della sua vita. È un tatuatore professionista e nel tempo libero dipinge e fa sport, è single e la sua infanzia e stata migliore della mia in un certo senso. Io gli ho raccontato di Ty e di nostro padre, gli ho accennato di Francesco il padre di Ty e gli ho parlato anche di Travis.
Devo essere sincera con me stessa e dire che mi trovo bene a parlare con lui, sono sicura che nascerà un buon rapporto, usciamo dal bar e ci mettiamo d'accordo per incontrarci al parco e porterò con me anche Ty, lo saluto e mi dirigo verso la mia auto, mi sento felice, ho conosciuto mio fratello ed ho scoperto che è una persona meravigliosa.

"Ehi Sofi" mi giro e lo vedo venire nella mia direzione
" ti sei dimenticato qualcosa"
" in realtà volevo chiederti un ultima cosa, hai aperto la sua lettera"
Resto un po spiazzata dalla sua domanda
"No, non me la sento ancora, ma perché me lo chiedi?" Scrolla le spalle
"Ero curioso di sapere cosa ti avesse scritto"
"Ho capito quindi sei anche ficcanaso" ci mettiamo a ridere e ci salutiamo.

Sono per strada e noto che sono vicinissima all'ufficio di Travis lo chiamo per sapere dove si trova, una volta che mi sono accertata che si trova lì decido di fargli una sorpresa.
Entro nell'edifico ed è davvero lussuoso e ultra moderno, la receptionist mi chiede se ho un appuntamento, ma le dico che voglio fare un sorpresa al mio fidanzato e quando le dico il nome il suo volto cambia completamente espressione, da dolce a schifata in un secondo. La lascio ai suoi problemi e salgo nel suo ufficio, mi avvicino alla porta, ma la sua assistente cerca di fermarmi
"In questo momento non può riceverla, il Signor.." ma non la lascio finire ed entro.
Appena mi vede il suo viso diventa pallido, non è solo, c'è anche Tanya qui con lui. Decido di non fare nessuna scenata d'avanti a lei, voglio che capisca che con le sue tattiche da adolescenti con me perde tempo.
"Vedo che sei in compagnia"
gli dico mentre mi avvicino con passo studiato a lui, sono veramente felice di aver indossato un abito e delle scarpe col tacco, lui cerca di allentarsi la cravatta, lo vedo confuso non sa cosa aspettarsi, e voglio proprio questo, gli farò credere che non me ne importa ora che ce lei ma appena se ne sarà andata glie la stringerò io la cravatta, brutto stronzo.

"Che bella sorpresa" ormai sono a un passo da lui, gli tocco il braccio dalla spalla e lentamente scendo alla sua mano, poi lo tiro leggermente per la cravatta verso di me e lo bacio, inizialmente resta stupito dal mio gesto ma poi si lascia andare, mi siedo sulle sue gambe e mi giro verso di lei
"Come va Tonya tutto bene spero" le dico con tono sarcastico, è rossa dalla rabbia, forse ho rovinato tutti i suoi piani
"Ma prego continuate non fate caso a me" sento la mano di Travis che mi stringe il fianco e l'erezione che cresce sotto il mio sedere
"Oh, non preoccuparti avevamo finito" cerca di farmi ingelosire
"Menomale, allora puoi anche andare, noi ora abbiamo da fare" mi giro verso di lui e lo bacio con passione' gli metto una mano nei capelli e lo attiro ancora più vicino a me, appena sento la porta che si chiude mi stacco da lui, mi accerto che lei sia andata via e poi mi stacco bruscamente da lui.

"Cosa cazzo ci faceva lei qui?"
Non si aspettava questa mia reazione, ma non mi conosce ancora del tutto, non sa di cosa sono capace
"Ma cosa ti succede, un attimo fa sembrava che volessi far l'amore anche con lei qui e ora ti arrabbi"
sbuffo e incrocio le braccia al petto
"Sei davvero stupido se credi che te l'avrei fatta passare liscia, quello era solo per fargli capire che con me ha perso in partenza, non le darò mai la soddisfazione di vederci litigare a causa sua" si alza e cerca di avvicinarsi a me, schiocco la lingua sul palato e faccio un passo indietro
"Non ti avvicinare e non toccarmi, voglio sapere lei cosa ci faceva nel tuo studio" ora è serio e mi guarda dritto negli occhi
"Era venuta qui con la scusa di una collaborazione, ma prima che entrassi tu già stava iniziando a provarci spudoratamente con me" rido
" lei ci provava con te e tu invece di cacciarla a calci in culo, stavi li seduto aspettando che facesse lei la prima mossa, così magari io me la sarei presa con lei. Ricorda solo una cosa Travis chi mi deve rispettare sei tu non lei" mi avvicino alla porta ma prima di uscire ki volto verso di lui
"Ah, Travis vai a farti fottere" esco sbattendo la porta e me ne vado, poco dopo sento la porta aprirsi ma io sono già nell'ascensore e le porte si stanno chiudendo, cerca di fermarle ma non ci riesce e mentre si chiudono gli faccio ciao ciao con la mano. Se crede di poter giocare con me ha preso proprio un palo in pieno volto.

Buonanotte. Spero vi piaccia questo capitolo. ❤️❤️❤️❤️

Ricominciare a vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora