Capitolo XXVI

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Abbiamo passato altri due giorni alla baita poi abbiamo deciso di ritornare a casa, a Ty manca troppo la nonna e anche a me manca, stare qui è meraviglioso ma non vedere mi madre per due giorni per me è pesante, perché siamo sempre state insieme e separarmi da lei e come perdere un pezzo di cuore.
Però ci siamo organizzati e passeremo tutti il Natale insieme, proprio qui nel nostro posto sicuro, voglio che la baita si riempia di bei ricordi e di tanto amore.
Il mio passato è circondato da delusioni, paura e tristezza. Ma sto cercando di costruire un futuro all'altezza dei sogni che ho, non solo per me ma anche per Ty e Travis.

"A cosa stai pensando" mi chiede Travis mentre mi stringe la mano
"Pensavo a quanto era figo il cameriere che ci ha servito il pranzo" inchioda in mezzo alla strada e mi guarda male, io inizio a ridere come una pazza

"Ma cosa fai? Cammina, le macchine stanno suonando" lui mi guarda in cagnesco
"Sul serio ti piace quel tipo?" Chiede serio, lo fisso, cerco di trovare un minimo di luce nei suoi occhi, ma sono diventati scuri ed impenetrabili.

"Travis stavo scherzando, credi seriamente che mi possa piacere un altro" distoglie il suo sguardo e si immette nel traffico. Gli tocco il braccio
"Travis rispondimi"
stringe il volante così forte da far sbiancare le nocche, non risponde, non riesce neanche a guardarmi negli occhi, appena si ferma al semaforo scendo dall'auto. Questo è un pazzo, stare con lui e come stare in bilico su di un filo, io scherzavo e lui se la prende, io sono seria e lui scherza. Ma che se ne vada a quel paese lui e i suoi sbalzi d'umore.

"Torna a chiamarmi quando avrai capito con chi hai a che fare" sbatto la portiera e me ne vado, non mi chiama ne mi segue, ha fatto la sua scelta.
Non capisco cosa gli sia preso, sembrava andare tutto liscio, ed è bastato un mio stupido scherzo per rovinare tutto, ma non è colpa mia è colpa della sua poca fiducia nei miei confronti. Mi sembra di impazzire, dovrei essere io a non fidarmi, visto che quella Tanya cerca sempre di entrare nelle sue mutande, e invece no, io mi fido ciecamente e lui pensa che possa piacermi un altro.
Do un calcio ad una pietra per la frustrazione.
"Ehi piccola che ti succede?" Mi giro verso quella voce che conosco perfettamente
"José come stai?" Dico abbracciandolo
"Bene Pequena, ma tu mi sembri molto arrabbiata"
Gli sorrido timidamente, non posso sfogarmi con lui ora perché è in compagnia di un'altra ragazza
"Non mi presenti la tua..." lascio la frase in sospeso cercando di capire che ruolo ha questa ragazza nella sua vita.
" mi novia" resto stupita
"Hai trovato una donna così bella e non mi dici niente"
"Piacere io sono Sofia" le tendo la mano
"Piacere Nina" è davvero carina, minuta come me ed ha dei lunghissimi capelli neri con occhi altrettanto scuri.
Dopo aver chiacchierato un po' ritorna sui miei passi e mi dirigo a casa.
Per tutto il tempo ho pensato a Travis non riesco a capire la sua reazione, non gli ho mai dato modo di dubitare di me, è vero il cameriere mi faceva gli occhi dolci ma io non gli ho dato la minima importanza i miei occhi sono solo per lui, ma lui è così stupido da non capirlo.

È sera e sono passate parecchie ore dalla litigata, ma non si è fatto sentire, mamma ha capito che è successo qualcosa e continua a fissarmi mentre io guardo il telefono.
"Magari potresti chiamarlo tu" alzo la testa e la guardo
"Non lo so, e se non vuole sentirmi" sorride
"Quando Travis non vorrà sentirti il mondo cadrà in mille pezzi" sbuffo. Prendo il telefono fra le mani e compongo il suo numero
"Non c'è la faccio" e lo spingo lontano, lo riguardò. Mi sento un'adolescente con la sua prima cotta, forse è arrivato il momento di dimostrargli che sono una donna, forse.
"Oh a diavolo" prendo il telefono e rifaccio il suo numero e inizia a suonare. Niente, il destino ha deciso che non devo chiamarlo.

"Ciao Jess sappi che hai interrotto la decisione più importante della mia vita" dico in tono scherzoso
"Sofia sono la mamma di Jess" sembra che stia piangendo e non riesco a capire cosa sta succedendo
"Jess e Stefan sono stati coinvolti in un incidente" porto la mano alla bocca, restò immobile per alcuni secondi. Dopo aver segnato l'indirizzo dell'ospedale ho preso le chiavi e sono uscita di corsa.

Sembra che la strada non finisca mai, sto guidando da due minuti ma sembrano ore, un minuto dopo sono in ospedale, Non so nemmeno io come ho fatto ad evitare tutto quel traffico.
Entro nel pronto soccorso e vedo la mamma di Jess, seduta insieme a suo marito e al figlio

"Come sta Jess chiedo con il fiatone"
"Lei si è rotta un braccio, ora la stanno ingessando. Per fortuna non ha altre ferite" spiega il fratello
"Dov'è ?,posso vederla?" Chiedo mentre allungo il collo per cercarla. In quel preciso istante la vedo arrivare sulla sedia a rotelle e con il braccio sinistro ingessato, corro verso di lei.
"Oh mio Dio Jess. Mi hai fatto preoccupare" dico fra le lacrime
" come è successo?. Ti fa male?. Avevi la cintura?" Mi stringe forte la mano e mi sorride
"Calmati Sofi, sto bene, almeno finché ci sarà l'effetto degli antidolorifici" sospiro, mi sento in mille pezzi, sento come se tutte le energie mi avessero abbandonata, per un attimo ho creduto di averla persa e il dolore che ho provato è stato qualcosa di inspiegabile.
Ci avviciniamo alla sua famiglia e mi racconta quello che è successo.
"Un ragazzo ubriaco ha perso il controllo dell'auto, per fortuna indossavamo la cintura, altrimenti non so cosa sarebbe potuto accadere" mi asciugo le lacrime e annuisco.
"E Stefan come sta?. Non lo vedo" il viso di Jess cambia appena lo nomino,
"lui è in sala operatoria, a causa dell'impatto si sono spezzate alcune costole e una gli ha perforato il polmone."
Sento la terra aprirsi sotto i miei piedi, l'aria mancare, mi appoggio alla sedia dietro di me per non cadere.
"Andiamo, voglio vederlo appena esce dalla sala operatoria" in silenzio ci dirigiamo agli ascensori e saliamo al terzo piano. Nella sala d'aspetto ci sono Shane e la famiglia di Stefan.
Angel la sorella di Stefan corre subito ad abbracciarmi e ricambio stringendola forte a me, si stacca e con le lacrime va a sedersi vicino a Jess. Nessuno ha il coraggio di parlare. Un attimo dopo vedo Travis che entra come una furia.
"Dov'è Stefan?" Il suo viso è sconvolto i suoi occhi sono iniettati di sangue
"Lo stanno operando, dicono che ha buone probabilità" porta le mani ai capelli tirandoli
"Buone.-ripete- buone?" Prende una sedia e la scaglia contro il muro. Tutti sussultiamo, mi avvicino per cercare di calmarlo ma lui si scansa.
"Lasciami stare" si gira e corre verso le scale. Non ci penso un secondo di più lo insegui ma poco dopo perdo le sue tracce è troppo veloce. Esco fuori dall'ospedale ma lui non c'è, sento dei rumori provenire dalla parte destra dell'ospedale, appena svolto l'angolo lo vedo mentre con una furia indescrivibile prende a pugni il muro, mi avvicino e noto il sangue delle sue mani che sporca i mattoni.
"Travis fermati" urlo ma non mi ascolta
"Ti prego" continua.
Rallenta impercettibilmente e mi frappongo fra lui e il muro, resta con il braccio sospeso a mezz'aria mentre io lo guardò fisso negli occhi.
"Spostati" non mi muovo e guardo le nuvolette create dal suo respiro.
"Cazzo Sofia spostati, avrei potuto colpirti, non lo vedi sono un mostro" urla
"No, non mi avresti colpito" dico sicura di me. Vedo i suoi occhi diventare lucidi, poggia le spalle al muro e si lascia scivolare a terra, mi siedo a terra con lui.
"Guardami" scuote la testa
"È tutta colpa mia, tutte le persone che amo muoiono. Scappa prima che possa fare del male anche a te" la voce gli trema mentre dice le ultime parole.
Gli sposto le mani e mi siedo a cavalcioni su di lui e poggio la mia fronte alla sua
"Guardami Travis" alza lo sguardo e io stringo le mie mani alle sue.
"Non permetterti mai più di dire che è colpa tua. Non c'eri ne con i tuoi genitori ne con Stefan, non puoi prenderti la colpa di cose che non puoi controllare" vedo delle lacrime scendere dai suoi occhi e mi affretto ad asciugarle
"È tu non potresti mai farmi del male, da quando ti conosco mi hai fatto solo del bene e mi hai aiutata a riprendere in mano la mia vita, sei l'unico che mi fa provare mille brividi e ogni volta che ti avvicini il mio cuore inizia a battere come impazzito. Non puoi farci niente, io ti appartengo Travis, e ti sarò vicino in qualsiasi momento, in quelli belli ma sopratutto quelli brutti, per darti amore quando più ne hai bisogno."
Mi prende il viso fra le mani e mi bacia con dolcezza, mi stacco e mi alzo
"Andiamo sono sicura che Stefan voglia vedere suo fratello appena si sveglia" afferra la mia mano e ritorniamo dentro.

Scusatemi per il ritardo ma avevo il telefono rotto. Spero vi piaccia questo capitolo ❤️❤️❤️. Fatemi sapere cosa ne pensate

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