Sento la presenza di qualcuno al mio fianco, apro gli occhi e vedo Ty che mi fissa
"Amore che succede, un brutto sogno?" Scuote la testa, nel frattempo si è svegliato anche Travis e mi ha liberato dal suo abbraccio da orso
"No mamma, nevica" dice tutto emozionato, mi alzo di scatto dal letto e mi affaccio dalla finestra, il prato è completamente coperto di bianco e la neve silenziosamente scende giù.
Mi giro guardo l'ora, sono le dieci, spalanco gli occhi, per me svegliarmi a quest'ora è tardissimo
"Sono le dieci" Travis mi guarda confuso
"E allora?"
"Come sarebbe "e allora", è tardissimo, forza alzati anche tu" gli faccio segno con la mano per farlo alzare ma lui non si smuove
"Ty vieni un secondo qui" fa come gli viene chiesto e si siede sul letto, Travis lo abbraccia e lo fa stendere vicino a lui, mentre Ty ride.
"Dai dormiglioni alzatevi"
"Dai mamma vieni vicino a noi" sbuffo, poi mi metto sotto le coperte, sorrido, mi sento veramente felice, ora che quel muro che avevo costruito intorno a me inizia a sgretolarsi mi sento vulnerabile ma se voglio andare avanti e una conseguenza che devo accettare, spero di riuscire a tirarlo giù tutto, voglio sentirmi libera da tutte le mie paure.
Dopo aver fatto colazione ci siamo vestiti e siamo usciti fuori a giocare con la neve. Si è vero anche dove abitiamo noi nevica, ma qui è diverso, vedere le montagne, gli alberi e il prato completamente ricoperti di neve mi lascia senza fiato, è uno spettacolo meraviglioso, resto alcuni secondi ferma per poter scalfire questo momento nel mio cuore e conservarlo per sempre.Dopo aver cenato mettiamo le valige in macchina e ritorniamo a casa, Ty ha pianto come una fontana perché non voleva lasciare la sua cameretta, sono riuscita a farlo entrare in macchina solo con la promessa che saremmo ritornati.
Ci avviciniamo a casa mia, e ritorna quella strana sensazione che avevo quando sono partita, Travis parcheggia, poi mi aiuta portando sopra Ty che si è addormentato mentre io porto le valigie.
Metto le chiavi nella porta e noto strani segni vicino alla serratura, cone se fosse stata forzata, entro e vedo mia madre seduta in cucina, mi stava aspettando
"Mamma-la abbraccio- cosa è successo" mi stringe a se
"Forse un ladro, la sera che te ne sei andata qualcuno ha provato ad entrare nell'appartamento ma l'allarme che avevi fatto installare ha allertato subito la polizia e me" sento le lacrime che spingono per uscire
"Non sarei dovuta andare, avevo una strana sensazione e ti ho lasciata qui da sola" si avvicina a me e mi abbraccia
"Non pensare a queste cose, sei tu che mi hai chiesto di andare da un altra parte, sono felice che la casa era vuota in quel momento, ci siamo risparmiate un bello spavento"
"La polizia ha scoperto chi era" chiede Travis con sguardo cupo, mia madre scuote la testa
"Potete stare da me, li sarete più al sicuro" entrambe scuotiamo la testa
"Non lascerò dinuovo casa mia per paura" dico a me stessa, ma mi accorgo che Travis e mia madre mi guardano in modo strano, cazzo l'ho detto ad alta voce. Dopo aver chiarito alcune cose Travis se ne va, appena chiudo la porta ritorno in cucina per parlare con mia madre
"Mamma, tu pensi che.." non mi lascia neanche il tempo di finire la frase
"No, non può e non deve essere lui, se siamo venute qui è per proteggere Tyler e lui non può distruggere tutto quello che abbiamo costruito" una lacrima bagna il suo viso, mi avvicino e con il pollice l'asciugo
"Nessuno ci farà più del male, siamo forti, non permetterò che ci accada nulla" la stringo forte a me, e caccio indietro le lacrime che spingono per uscire, devo essere forte, non permetterò che nessuno ci faccia rivivere il nostro passato, non permetterò a nessuno di rovinare la vita di mio figlio, ho promesso a me stessa quattro anni fa che non avrei avuto più paura e questo è il momento di cacciare le palle.
Prima di andare a letto ricevo una chiamata di Travis, è preoccupato e ha cercato di conoscere qualcosa in più del mio passato, ma non mi sento ancora pronta per parlarne . Dopo aver concluso la chiamata con lui chiamo Jess e le racconto tutto, mi consiglia un app da scaricare sul telefono per far sapere sempre dove mi trovo, certo così la privacy va a farsi benedire, ma non mi interessa, non ho niente da nascondere, la scarico sul mio telefono e quello di mia madre, spero di non aver mai bisogno di questa app.Sono passate le tre e sono ancora sveglia, mi giro e rigiro, ma il cervello non smette di creare scenari alquanto raccapriccianti su quello che è successo e che possa succedere.
Non ho mai odiato la sveglia come la sto odiando in questo momento, mi alzo e mi preparo per il lavoro, preparo la colazione e sveglio Ty, prima di uscire metto un coltellino nella tasca dei Jeans e scendo. Mi sembra di essere tornata quattro anni indietro, quando mi sono trasferita qui, avevo sempre paura che lui potesse trovarmi e per precauzione non uscivo mai di casa se non avevo con me il coltello che mi regalò mio padre al mio decimo compleanno, non è un regalo adatto ad una bambina, ma io non sono mai stata una bambina normale, sono sempre stata attratta da pistole e coltelli, forse perché molte volte ho avuto a che fare con queste armi, o forse perché mi faceva sentire protetta. Non è molto grande, sarà in tutto sette centimetri, due di manico e cinque di lama seghettata, non può uccidere nessuno ma ferirlo si, e questo mi basta.
Dopo aver fatto varie raccomandazioni a Tyler e alle maestre mi dirigo a lavoro, presto attenzione alle persone che camminano vicino a me, ogni tanto mi volto per vedere se qualcuno mi sta seguendo, arrivo al lavoro sana e salva. Forse sto esagerando, magari era solo un ladro e io mi sto facendo prendere dalla paura, spero proprio che sia così.Ho appena finito di lavorare, mi siedo sulla solita panchina in attesa che arrivi Jess, non finisco neanche di pensarla che esce dal portone, stupenda come sempre. Si avvicina e mi sorride, si siede al mio fianco e iniziamo a parlare di quello che è successo in questi giorni, dopo poco veniamo raggiunte da Josè che mi strappa dai miei problemi con i suoi racconti comici.
Sto camminando per andare a casa e vedo un suv accostare al mio fianco, infilo subito la mano nella tasca dei jeans e stringo il coltello in mano, si abbassa il finestrino e traggo un sospiro di sollievo
"Sei tu" corruga la fronte
"Aspettavi qualcun altro?" Apro lo sportello ed entro
"No, ma non ho riconosciuto la macchina, e non pensavo che fossi tu" si avvicina e mi bacia
"Posso farti una domanda" gli chiedo mentre mi stacco dalle sue labbra, annuisce
" ma quante macchine possiedi?" Scoppia a ridere, e questa volta sono io a corrugare la fronte
"Moltissime, sono un appassionato di belle auto"
"Potresti venirmi a prendere sempre con la stessa macchina"
"Perché? "
"Beh, ecco, perché se si ferma uno sconosciuto non mi fermo per vedere chi è, perché so già che non sei tu" dico sperando di sviare l'argomento, ci pensa un po su e poi annuisce
"Allora da oggi in poi mi vedrai sempre e solo con questa macchina, sai è la mia preferita" è una range rover evoque,
"È anche la mia preferita, ho sempre voluto guidarla" accosta improvvisamente
"Che succede" lo guardo confusa
" guidala tu" non riesco a credere a quello che sento
"Sei serio" chiedo per sicurezza, annuisce e scende dall'auto per fare cambio posto, io passo da al posto del guidatore senza uscire dall'auto, lui sale e chiude la portiera, sono al settimo cielo, stringo il volante tra le mani e inserisco la marcia.
" è davvero stupenda" dico accarezzando il volante " si guida benissimo" vedo Travis che sorride a trentadue denti,
"Il motore non si sente proprio"
" vedo che ti piace la mia macchina" annuisco
"Oh si, la adoro. Sono innamorata della mia mustang, perché è un regalo di mio nonno, ma è un po datata e dovrei sistemarla, ma i pezzi di ricambio costano troppo, quindi finché resiste per me va bene"
"Dovresti mostrarmela, io adoro tutti i tipi di auto" annuisco
"Appena arriviamo a casa te la mostro"Dopo essere arrivati a casa, gli ho mostrato la mia auto, sembrava un critico d'arte, la guardava e la toccava come se fosse un pezzo di inestimabile valore, poi mi ha detto che avrebbe potuto aggiustarmela lui, e che un suo amico vede pezzi di ricambio ad un prezzo bassissimo, ed ho accettato.
Saliamo sopra, e mia mamma lo invita a cena, lui accetta e va a giocare con Tyler mentre io aiuto la mamma. Ho notato che per tutta la serata mi ha guardato come se cercasse di capire qualche significato nascosto dal mio comportamento o dalle mie parole"Ma la smetti di guardarmi così" sussulta
"Così come"
"Lo sai benissimo come, guarda che non ho ucciso nessuno"
"Stai immaginando tutto"
"Non ancora almeno" spalanca gli occhi dallo stupore, ed io e mia madre scoppiamo a ridere.
Dopo aver messo Tyler a letto anche mia madre è andata a dormire. Ci sediamo sul divano. Mi fa spazio tra le sue braccia e gli poggio la schiena sul cuore, mentre lui mi stringe a se. Ecco, non c'è niente e c'è tutto. Finalmente mi sento protetta.
STAI LEGGENDO
Ricominciare a vivere
RomanceUna ragazza che ha affrontato di tutto nella vita conosce l'uomo che può aiutarla a superare tutto, ma lei sarà pronta per lasciarsi andare o il suo muro e troppo spesso per distruggerlo. È la mia prima storia quindi non siate troppo duri con me. Gr...