Capitolo VIII

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"Allora raccontami tutto" questa mattina Jess e venuta a casa mia prima di andare a lavoro
"Sai non vorrei deluderti ma neanche ieri sera abbiamo fatto sesso"
" cosa?" Le tocco la fronte
"Ma che fai" ride
" pensavo stessi poco bene" ridiamo
"Forse hai trovato l'uomo che fa per te" ci pensa sù
" non lo so, mi trovo bene, ridiamo, scherziamo e quando mi bacia posso sentire gli angeli cantare in coro"
" awwww quanto sei dolce" la prendo in giro
" stupida" mi lancia un cuscino che paro agilmente
" voglio vedere come va, non voglio farmi nessun film mentale. Come dici tu 'pigli a vit comm ven' e cosi voglio fare"
" brava, la mia dolce Jess" mi alzo ma lei mi tira di nuovo giù
"Dove credi di andare, dimmi tutto" speravi di averla scampata e invece no.
"Niente di che, quando mi sono svegliata non l'ho trovato vicino a me e ho visto che avevo solo una sua maglia addosso e le mutande, poi lui è entrato e sono morta di vergogna, dopo la doccia sono andata in camera per vestirmi e lui era lì e allora mi sono vestita lì, volevo provocarlo"
" e ci sei riuscita" mi chiede con interesse
"Si, quando ho finito di vestirmi si è avvicinato a me e stava quasi per baciarmi ma poi si è allontanato e ha detto che gli avrei chiesto io di baciarlo, ma se lo può scordare, non glie lo chiederei neanche sotto tortura" ride
" perché ridi"
" non posso credere che ti sia vestita davanti a lui" divento tutta rossa
" volevo vedere se ero ancora capace di sedurre" ora mi guarda seriamente e mi prende delle spalle
" Sofi, tantissimi uomini ti guardano e ti desiderano, sei tu che non li degni neanche di uno sguardo e non gli dai mai un opportunità"
" ah, quasi dimenticavo, mentre lui si preparava e venuta una certa Tanya, credo sia una sua ex che non ha ancora accettato di essere stata mollata, mi ha dato della poco di buono e io l'ho rimessa al suo posto " lei mi guarda con aria orgogliosa
" sono fiera di te. E lui cosa ha detto?"
" niente lui se la rideva" ride
" immagino" ci alziamo e dopo aver accompagnato Ty a scuola andiamo a lavoro.

Ho quasi finito di lavorare e per fortuna non l'ho incontrato. Durante la pausa pranzo siamo andate a mangiare insieme a Josè che ci ha raccontato della sua serata scottante, molto spesso noto che Josè ci prova anche con me, ma l'ho sempre visto come un fratello, lo adoro e non so cosa farei senza di lui ma non riuscirei neanche a baciarlo. Un pò mi dispiace, perché è davvero un bravo ragazzo, mi fido di quello che il mio copro sceglie prima della testa, mi sono sempre fidata del mio istinto e non mi sono mai sbagliata.

L'ascensore si apre, entro, c'è qualcuno con me ma ero troppo soprappensiero per capire chi fosse, alzo lo sguardo e due occhi blu mi incatenano.
" buongiorno principessa" cazzo, credevo di averla scampata almeno oggi
" buongiorno" dico indifferente, non lascerò che si faccia strada nella mia vita, sono sicura che ne uscirei solo più distrutta, e io ci sto mettendo veramente tutta me stessa per tenere insieme tutti i pezzi. Ci sono  voluti anni per crearmi quest'armatura e questo scudo ed io ho troppo paura di soffrire anche perché la sua ex non è poi così ex.
" ho fatto qualcosa di male" ad esempio respirare, è la prima cosa che mi viene in mente ma poi mi guarda con quei suoi occhi magnetici, distolgo subito lo sguardo, non mi lascerò fregare da quei suoi occhi di ghiaccio
"No" preme il pulsante per fermare l'ascensore
" ma sei pazzo, sbloccala subito" cerco di arrivare al pulsante ma si mette in mezzo
" spostati" cerco di passare
" no, voglio sapere che succede" pesto il piede a terra come una bambina e lui ride
" non succede un bel niente, ora sblocca subito l'ascensore"
" perché? Non ti piace stare chiusa qui dentro con me"
" neanche un pò, perciò sbloccala" ma lui non si muove.
Mi tocca un braccio e mi viene la pelle d'oca
" eppure ieri non sembravi così indifferente al mio tocco"
" tu sei solo un pallone gonfiato, ieri avevo solo voglia di giocare, quindi se non ti dispiace io avrei da fare" cerco di arrivare al bottone, ma lui continua a mettersi davanti, sbuffo sonoramente e alzo gli occhi al cielo.
" sembri proprio una bambina" rido amaramente
" io sembro una bambina e tu che blocchi l'ascensore cosa sembri"
Incrocio le braccia al petto e mi giro dall'altra parte, lui ride
" sei davvero bella quando ti arrabbi" lo guardo indifferente
"Sei troppo sicuro di te, per essere arrabbiata con te dovresti contare qualcosa nella mia vita, ma non sei nessuno quindi" lo sposto e finalmente riesco ad uscire dall'ascensore.

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