Conoscersi nascondersi / prova a dirmelo / che sai piangere
Poche parole (Giorgia & Mina)É lunedì mattina, e io sono di nuovo in ufficio. Alle dieci il mio cordless registra l'arrivo di una telefonata da un numero esterno al Muve. Alzo la cornetta e rispondo.
«Buongiorno, ufficio Cultura e Marketing Muve, sono...»«Sono Emir. Serena, come stai?» mi interrompe la voce dall'altro capo del telefono.
Il mio cuore si prende qualche istante di pausa, prima di riconcedermi la possibilità di respirare. Non mi aspettavo una sua telefonata, e mi ero quasi dimenticata che aveva promesso di chiamarmi proprio questa settimana. Dio santissimo, ora che vuole? Un familiare calore mi avvolge mentre penso a lui. Com'è bella la sua voce. Così calda e roca...
«Ehi, Serena, ci sei?» chiede Emir, la voce lievemente alterata.
Respiro a fondo, mi faccio coraggio, seppellisco la mia eccitazione sotto un cumulo di cenere e tiro fuori le parole. «Sì sì, eccomi, scusa. Tutto bene. Dimmi pure.»
«Ok. Allora, questa settimana sono costretto a recarmi ad Istanbul per lavoro, ma tornerò domenica sera. Quindi, se per te va bene, direi che potremmo incontrarci lunedì prossimo per lavorare al progetto. Se mi mandi il tuo numero di cellulare domenica ti invio i dettagli. Sei d'accordo?»
«Sì certo. Buon viaggio allora» rispondo.
«Grazie. Buona settimana, Serena» conclude lui, chiudendo la telefonata.
Un po' delusa da quelle poche parole scambiate, gli invio il mio numero e riprendo a lavorare con lentezza, senza riuscire a togliermi dalla testa la sua immagine.
***
Il weekend è passato veloce, tra lo shopping e il relax che dedico ai giorni feriali. Il pomeriggio della domenica, mentre guardo con le mie amiche la seconda serie di House of Cards per intero, ricevo un messaggio su WhatsApp da un numero sconosciuto. Seccata, apro la finestra sullo schermo e per poco non salto in piedi dalla gioia.
"Ciao Serena, sono Emir" recita il testo. "Sto per salire sull'aereo del ritorno e mi stavo chiedendo se tu fossi mai stata sulla terrazza del molino Stucky in Giudecca. In caso di risposta negativa, ci terrei a eliminare il nostro incontro lavorativo di domani, e a convertirlo in un aperitivo la sera. Che ne dici?"
«Ragaaaazze guardate qui!» esclamo, mostrando il messaggio alle mie amiche. Dio, come mi sento oca in questo momento. Ma che ci devo fare? La sola idea di lui mi manda in fibrillazione!
La risposta collettiva è di accettare subito l'invito e di passare la serata con il mio turco-sexy, lasciando perdere X Factor, che tanto si può registrare.Mentre Emma e Sofia, completamente perse nello stato comatoso in cui cadono ogni weekend, tornano a concentrare la loro attenzione sulla serie tv, io rispondo a Emir.
"Ciao Emir, spero il viaggio sia andato bene. No, non ci sono mai stata, sarebbe un vero piacere per me. Dove ci incontriamo? E a che ora?"
Chiudo lo schermo e torno a guardare la televisione, ma continuo a perdere il filo, sovraeccitata dall'invito dell'editore. Passa un'ora, poi due; Em e Sofi sono andate a dormire e io sono ancora in salotto, nel tentativo di rimanere sveglia per aspettare una risposta. Alle undici mi sposto a letto, con il cuore che palpita, sperando che non sia successo nulla a Emir.
Mentre le campane della Madonna dell'Orto suonano la mezzanotte, lo schermo del cellulare si illumina sul comodino, e io rischio di rovesciare la lampada nel tentativo di afferrarlo prima possibile. Che sia lui? Ti prego, fa che sia lui!
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Se solo mi lasciassi entrare
Romance[COMPLETA] [Soltanto se #1] Serena si è appena laureata. Sveglia, intraprendente, vivace e solare, ama la vita come poche persone sono in grado di fare. Il fato però le ha scavato dentro tante cicatrici, rimarginate ma indelebili. Dopo l'ennesima sc...