If you go / if you go your way and I go mine / are we so / are we so helpless against the tide
Every Breaking Wave (U2)
La domenica inizia frenetica. Alle otto in punto, dopo essermi fatta una doccia, vestita e truccata per dare al mio aspetto una parvenza di normalità e nascondere che ho fatto le ore piccole assieme a Pietro, sono già alla stazione di Santa Lucia, in attesa del treno in arrivo al binario quindici. Quando finalmente le carrozze si fermano, cigolando e stridendo sulle rotaie, mi guardo attorno confusa, alla ricerca di qualche volto familiare tra le persone che scendono concitate dalle porte.
«Zia Sereee!» urla qualcuno.
Mi giro in direzione della voce, scorgendo un bimbo di cinque anni che mi corre incontro a braccia aperte, gli occhi di un azzurro sconvolgente che brillano per la gioia. Il cuore mi salta nel petto, mentre cammino verso il mio stupendo nipotino.
«Oh, Luca!» grido emozionata, abbracciandolo al volo e alzando da terra il piccolo fagotto umano che mi si è letteralmente lanciato addosso. «Mi sei mancato tantissimo, amore della zia» gli dico poi, mentre lo rimetto in piedi e gli scompiglio la zazzera di capelli rosso fuoco.«Dai, zia, mi fai male!» esclama lui, mettendo il broncio.
«Luca, smettila subito di lamentarti, altrimenti ti riporto a casa» dice una voce perentoria, e io alzo lo sguardo giusto in tempo per vedere mia sorella Camilla venirmi incontro, tenendo in braccio l’altra figlia e spingendo un passeggino rosa.
«Camilla! Come va sorellona? Da quanto tempo non ci vediamo!» esclamo contenta, mentre la abbraccio con calore. «E tu, Elena, furbacchiotta che non sei altro? Come sei diventata grande in questo mesetto! La zia non ti riconosce più ormai!» continuo, mentre pizzico le guance piene e rosate della mia adorata nipotina.
«Serena, sono così felice di rivederti! A me ed Ettore è dispiaciuto tantissimo non poter partecipare alla laurea, ma sai com’è, quando i bambini stanno male…»
«Camilla!» la interrompo subito. «Smettila di lamentarti. Avete seguito tutto in streaming, dandomi la possibilità di ridere di papà intento a trafficare con un cellulare: lo guardava come se fosse un alieno. Non hai idea di quanto le sue facce buffe abbiano stemperato la mia ansia!» esclamo, ridendo al ricordo.
«Sì, è stato divertente anche per noi, dato che la prima mezz’ora l’abbiamo passata a guardare il viso di papà, tentando di fargli capire a gesti che stava usando la telecamera interna!» dice Camilla, unendosi alle mie risate.
«Ettore come sta?» chiedo poi.
«Oh, tutto bene. Mi sta aspettando in stazione a Mestre. Non vuole dirmi dove mi porterà! Tu sai qualcosa per caso?»
«Assolutamente no! Mi ha solo chiesto di tenere i bambini. Eddai, Cami, è il vostro quinto anniversario, lascia che faccia il romantico! Non sarà mica una tragedia no? Avrà preparato tutto nei minimi dettagli, vedrai!»
«Certo, come no. Con la sua capacità di organizzazione finiremo come minimo per sbagliare strada. Ogni tanto mi chiedo come faccia a gestire un’azienda tutto da solo! Secondo me la sua segretaria deve lavorare il doppio del normale per stargli dietro.»
Scoppio inevitabilmente a ridere davanti a quella perfetta descrizione di mio cognato. Ettore non è di sicuro un uomo responsabile o attento, ma da quando è diventato padre dei miei splendidi nipoti sta cercando di mettere la testa a posto. Per fortuna mia sorella è sempre stata una donna forte e risoluta, e ha trovato in suo marito la perfetta metà della propria anima.
«Ora vai dai, a loro ci penso io. Ci aspetta una giornata splendida, e tu hai di meglio da fare» le dico, spingendola verso il treno che sta per ripartire.
STAI LEGGENDO
Se solo mi lasciassi entrare
Romance[COMPLETA] [Soltanto se #1] Serena si è appena laureata. Sveglia, intraprendente, vivace e solare, ama la vita come poche persone sono in grado di fare. Il fato però le ha scavato dentro tante cicatrici, rimarginate ma indelebili. Dopo l'ennesima sc...