32. E ora che devo fare?

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Darling you got to let me know / should I stay or should I go?
If you say that you are mine / I'll be here 'til the end of time
So you got to let me know / should I stay or should I go?
(Should I stay or should I go?, The Clash)

[Serena]

«Ma ciao Nenaaa!» urla Micole davanti alla webcam non appena la chiamata su Skype prende la linea.

Io sorrido davanti al suo solito entusiasmo e le scocco un bacio con la mano. «Ciao Col.»

«Ciao Mì!» esclama Emma, seduta al mio fianco, sventolando la mano davanti alla telecamera. «Come sei bella oggi!»

«Oh, grazie Emma! Diciamo che dato che ormai Riccardo dorme tutta la notte... me riposo de più!»

«Ma scusa, e Mattia? Non vorrai dirmi che rispetta i suoi doveri coniugali?» chiede Em.

Micole scoppia a ridere e arrossisce come fa sempre quando si parla di questi argomenti. «No no, assolutamente! Ogni volta che è qui, e non in tour o in studio fino a notte tarda, non me fa mancare niente! Ma resta molto più semplice gestire un uomo a letto che un bimbo urlante, credeteme!»

Em ride e io cerco di imitarla, ma il mio cervello non ne vuole sapere di collaborare e non mi esce nulla dalle labbra, quindi mi limito a sorridere. Cavolo Serena, provaci almeno! Non puoi lasciarti mangiare dalla disperazione! Lotta!

«Amore» sussurra Col, notando il mio atteggiamento distaccato e triste.

Io la guardo e nei suoi occhi celesti, illuminati dal riflesso dello schermo del portatile, leggo tutto l'affetto e la preoccupazione che prova. Non riesco ad evitare di scoppiare in lacrime, e mentre Em mi abbraccia Col mi sussurra parole dolci: «Nena, tesoro mio, vedrai che passerà. Il tempo cura tutte le ferite, anche quelle più profonde e dolorose.»

Annuisco e prego affinché sia così, ma so bene che, se sono passati già cinque mesi e nulla è cambiato, difficilmente questo dolore mi lascerà respirare presto. Emir era tutto, per me, e averlo perso è forse un colpo troppo grosso da affrontare. Tuttavia, che altra scelta ho?

«Lo vuoi vedè il tuo nipotino?» sussurra Micole nel tentativo di rincuorarmi un po'.

Nemmeno il tempo di asciugarmi le lacrime che già Riccardo mi sta sorridendo dallo schermo.
Finalmente riesco a ridere, davanti alla sua faccia tonda e ai suoi splendidi occhi grigio-azzurri. Ma la cosa che mi fa davvero divertire è la maglia che indossa: Mattia è riuscito a stampargli addosso un suo testo, alla fine! La t-shirt nera con la scritta Campione di sogni  a caratteri cubitali è davvero bella, ma fuori luogo indosso ad un bimbo!
«Ma come ti ha conciato il tuo papi?» chiedo.

Micole scuote la testa e sorride. «Non sono riuscita a impedirglielo! Ma alla fine me piace: campione di sogni, vorrei che lo diventasse, proprio come er suo papà.»

«Mattia come sta?» chiede Emma.

«Tutto bene! Anzi, tra un'ora dovrebbe esse' a casa, torna oggi dagli instore pugliesi, non vediamo l'ora de vederlo» risponde entusiasta Micole, dando un bacetto sulla testa al piccolo Riccardo.

Se solo mi lasciassi entrareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora