So take a look at me now, oh there's just an empty space
And there's nothing left here to remind me, / Just the memory of your face
Oh take a look at me now, well there's just an empty space
And you coming back to me is against the odds and that's what I've got to face
(Against All Odds, Phil Collins)[Emir]
«Secondo me qui è un po' troppo largo. Lei che ne pensa?» chiede Tareq alla commessa, indicando il fianco della mia giacca.
La ragazza finge di pensarci su, poi lo guarda e si lascia convincere dalle sue lunghe ciglia. «Ha ragione, signor Medil. Penso anche io che si possa sistemare. Signor Şahin, le dispiacerebbe voltarsi?» mi chiede la bionda, facendomi cenno di guardare lo specchio.
Io sbuffo e ubbidisco; mentre la sarta tira la stoffa nera e la appunta con un ago colorato io fulmino con lo sguardo Tareq, che mi fa l'occhiolino e indica il fondoschiena della povera donna.
"E Irina, fratello?" mimo io con le labbra, guadagnandomi un ghigno birichino come risposta. Non cambierai mai Tareq!«Così va meglio? Lei che ne dice signor Medil?» chiede la commessa, assestando la giacca con grazia, ignara del nostro muto dialogo.
«Mi chiami pure Tareq, Arya. Non mi piace il mio cognome» mormora il moro, poi guarda verso di me e annuisce. «Sì, così è molto meglio.»
Arya si lascia andare ad una risatina euforica, poi batte le mani contenta. «Perfetto, sono felice signor Tareq! Signor Şahin, il suo completo sarà pronto entro stasera, lo farò recapitare direttamente a casa sua.»
«Bene. Giusto in tempo, Arya» ribatto io, levandomi la giacca per rimanere in t-shirt.
«Quand'è che si sposa, signore?» chiede la ragazza, porgendomi il giubbotto in pelle con cui sono arrivato.
Mi fermo ad osservarla un secondo, registrando il suo sorriso falso e il tono ancora più menzognero che ha usato per rivolgersi a me. A chi dovrà vendere la notizia? A quale tabloid di ultim'ordine? Da quando io e Alyna abbiamo annunciato le nozze sembra che a questa città non interessi altro. Sono stanco di essere al centro dell'attenzione solo perché sono un ricco rampollo che sposa una ricca figlia di petrolieri. Questa pubblicità mi irrita.
«Dobbiamo ancora decidere. Ma presto.»«Beh, ancora congratulazioni alla signora Alyna» sussurra la sarta, contrariata dalla mia indisponibilità a rendere pubblica la data delle mie nozze.
«Gliele riferirò, Arya. Buona giornata» esclamo, uscendo dal negozio assieme a Tareq.
Lui sale subito in macchina e accende il motore, per poi partire veloce quando anche io ho preso posto sul sedile.
«Ti sta bene, il vestito» dice dopo un po'.Io non rispondo ma continuo ad osservare la vecchia Istanbul che corre al di là del mio finestrino. Questa città mi è sempre piaciuta tanto, ma da quando vivo in Italia non avrei mai immaginato di trasferirmi qui definitivamente. È la mia città natale, è vero, ma ho sempre amato più Venezia che la Turchia. Eppure ora non ho altra scelta: rimarrò qui con Alyna, gestirò la Rasbi da qui e sarà Tareq a prendere in mano la sede italiana. La mia vita è iniziata qui, ad Istanbul, e qui probabilmente finirà.
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Se solo mi lasciassi entrare
Romance[COMPLETA] [Soltanto se #1] Serena si è appena laureata. Sveglia, intraprendente, vivace e solare, ama la vita come poche persone sono in grado di fare. Il fato però le ha scavato dentro tante cicatrici, rimarginate ma indelebili. Dopo l'ennesima sc...