15. Posso soltanto provarci?

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I just wanna feel / real love, fill the home that I live in / 'cause I got too much life / running through my veins / going to waste
Feel (Robbie Williams)

Sono ancora palesemente sconvolta dalla richiesta di Emir. Come può volermi già presentare la sua famiglia quando essenzialmente ci frequentiamo da due giorni? Non gli sembra di correre troppo?
Non so come rendervi l'idea dell'ansia che sto provando ora. Anzi, avete presente quando dovete togliere una carie? Il dentista vi mette in bocca quell'affare che risucchia la saliva e poi inizia a lavorare sul vostro dente: trapani vari, rumore, male, sangue... E in tutto questo voi riuscite soltanto a pensare che dovete assolutamente deglutire, ma non potete farlo perché con quegli aggeggi di tortura in bocca ne andrebbe della vostra vita. È così strano che senza saliva venga comunque l'istinto di deglutire! Vabbè, dicevo: dovete stare lì fermi ad aspettare che il dentista faccia una cavolo di micropausa, così potrete finalmente deglutire di nuovo, anche se a vuoto.
Ecco come mi sento io ora: devo assolutamente deglutire, ma non posso farlo. Mi sento l'acqua alla gola, ma non so come uscire da questa assurda situazione. Vorrei dire una cosa, ma il mio cervello me ne suggerisce una che è il suo esatto opposto. E quindi? E quindi giriamoci attorno, Serena!

Quando finalmente riesco a recuperare le mie facoltà mentali assieme alla capacità di spiccicare parola, la mia risposta esce balbettante e incerta. «Io… no-non sono si-sicura di essere p-pronta. E p-poi, come la… la… la mettiamo con la tua promessa sposa? Alyna vorrà giustamente reclamarti, e i tuoi familiari non vorranno nemmeno farmi entrare in casa.»

«Serena, non ti agitare» sussurra Emir, prendendo una mia mano tra le sue. «Non ti voglio mettere sotto pressione. Se non vuoi conoscere la mia famiglia non ti porterò da loro. Non mi interessa presentarti ai miei fratelli o ai miei zii, men che meno ad Alyna. Vorrei solo poter passare qualche giorno con te nella mia città natale, farti vedere i posti in cui sono cresciuto, farti conoscere la vita che ho trascorso lì. Ma se non vuoi accettare lo capisco. Non voglio metterti fretta, soprattutto finché non parlerò con Alyna e con i miei familiari del fatto che vorrei sciogliere la promessa.»

Scuoto la testa, imbarazzata. «Emir, non è che non voglia venire… ma… la tua proposta mi ha colta di sorpresa. E la situazione a casa tua sarebbe... complicata. Cerca di capirmi.»

Lui annuisce, ma mi guarda con uno sguardo così profondo e amareggiato che non riesco a sostenerlo. Abbasso il volto per sfuggirgli, ma mi ritrovo a fissare le nostre mani unite. La sua pelle eburnea spicca in contrasto con la mia: rimango inebetita, a chiedermi come mai sento una tale delusione nel petto.

«Non ti preoccupare, Sen» sussurra Emir. «Ci verrai più avanti, va bene?»

Io annuisco lentamente, ma il mio sguardo è ancora calamitato dalle nostre mani e non riesco a scacciare dal cuore questo nervosismo e questa angoscia. Ma cosa cavolo stai facendo? – mi domanda una voce nella mia testa. Lasciati andare!

Alzo di scatto il volto e incrocio lo sguardo sofferente e rattristato di Emir. Nel momento in cui i miei occhi toccano i suoi, ho già preso la mia decisione. «Se chiarirai la nostra relazione prima che io ti raggiunga, va bene, verrò.»
Non so dove mi porterà questa scelta, se sia giusta o sbagliata, ma ci voglio provare.

Se solo mi lasciassi entrareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora