What a shame we never listened
(Shame, Robbie Williams & Gary Barlow)[Serena]
«Ciao, mamma!» esclamo, oltrepassando la soglia di casa.
Fuori è una splendida giornata di sole e io e Micole ne abbiamo approfittato per venire a trovare i miei genitori, dato che i nostri uomini ci hanno abbandonate: Emir doveva per forza passare in ufficio mentre Mattia è andato a trovare un suo vecchio amico, anche se tra poco ci raggiungerà perché ha voglia anche lui di rivedere gli zii della sua ragazza.
Quindi ora siamo nella mia adorata casa di Castelfranco, che ho lasciato dai tempi della triennale ma è ancora perfettamente come la ricordo, immersa nella campagna e profumata di fiori.
Mia madre è qui di fronte a me, i capelli castani perfettamente pettinati e sistemati, una camicia a maniche corte azzurrina e un paio di jeans addosso, e sembra più giovane dei suoi cinquantacinque anni.
Mi sorride felice ma poi distoglie subito lo sguardo da me per correre ad abbracciare Micole, che mi ha seguita oltre la porta con in braccio Riccardo.«Micole, amore de zia! Ma quanto sei bella ragazza! E così te sei il piccolo Riccardo eh? Ma fatti guardare dolcezza, sei una meraviglia!»
Eh niente, mia madre davanti ai neonati sembra un bambino di fronte ai regali il giorno di Natale! «Mamma, dalle tregua!» la riprendo io, ma lei sembra impazzita e continua a dare baci a Col e Riccardo. «Ma papà dov'è?» chiedo poi.
«Io sono in ferie ma lui stamattina lavorava, tornerà tra poco» mi risponde mia madre, poi ricomincia a strapazzare i due ospiti.
«Zia Anna, siamo così felici de vederti!» esclama Micole, abbracciando mia madre.
Io non posso che sorridere felice guardandole. Mamma ha avuto tanto aiuto da Mì e dalla sua famiglia, al tempo della morte di Marco, e ora vedere la sua nipotina con in braccio un figlio non può che far rinascere in lei la gioia di essere madre e zia.
«Riccardo sta bene? Mangia tanto o poco? Te hai ancora latte? La notte dorme o sta sveglio? Ha già iniziato con le coliche? Perché conosco un metodo infallibile per farlo stare meglio...»
«Ma mamma! Sei un fiume in piena, lasciala almeno sedè!» esclamo io, scatenando la risata di Micole, sia per le mie parole che per l'accento che ho usato, immagino.
Niente da fa', me bastano poche ore e divento romana pur'io!Anche Riccardo inizia a fare le smorfie quando sente la sua mamma ridere e io rimango ancora una volta affascinata dal legame così profondo che li unisce.
«Serena ha ragione! Vieni pure a sederti cara, sarai stanca!» si scusa mia madre.
Quando ci siamo accomodate in cucina mamma ricomincia con la sua tiritera e Micole non può evitare di risponderle. «Sì zia, Riccardo sta bene e mangia tanto. Latte ne ho ancora e per fortuna le coliche ancora non sono iniziate, ma de notte ce fa morì! Chiedi a Serena!»
Io finisco per ridere e annuire. «Già! Stanotte si è svegliato alle due e ha iniziato a urlare così forte che Emir si è precipitato nella loro stanza per controllare che andasse tutto bene! Io avevo provato a fermarlo eh, ma lui non mi ha ascoltata!»
«Avreste dovuto vedere la faccia di Mattia quando s'è visto piombare in camera Emir! Sembrava sul punto di scoppiare!» esclama Micole. «Ha subito tirato su il lenzuolo per coprire me e il bambino e poi gli ha detto che non c'era nessun problema e che faceva meglio a uscì in fretta. Pure la faccia di Emir non era delle migliori poi, eh!»
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Se solo mi lasciassi entrare
Romance[COMPLETA] [Soltanto se #1] Serena si è appena laureata. Sveglia, intraprendente, vivace e solare, ama la vita come poche persone sono in grado di fare. Il fato però le ha scavato dentro tante cicatrici, rimarginate ma indelebili. Dopo l'ennesima sc...