«Signor Hoakley»
«Sì?»
«Dobbiamo operare d'urgenza sua moglie o la perderemo.
È rischioso date le sue condizioni ma dobbiamo provarci»Tali parole mi fanno avere un capogiro e mi siedo di colpo.
«Steve? Si sente bene?»
«Sí, sto bene.
Pensate a Marta, fate tutto ciò che è necessario vi prego.
Portatela da me sana e salva»***
Dopo la festa per l'anniversario di Clara io e Marta tornammo a casa ubriachi d'amore.
Finalmente, dopo mesi di dolore, quella sera ci sentivamo bene.
Sarà stata la pioggia, la canzone in sottofondo, sarà stato quel "Ti amo" pronunciato con dolcezza, sarà stato quel che volete...fatto sta che fu una notte carica di passione, una di quelle che non avvenivano da mesi.
Mi alzai dal letto intorno le tre del mattino, Marta dormiva dolcemente, ed andai nel mio studio.
Quella notte faceva stranamente caldo e mi tolsi la maglia.
Iniziai a dipingere ciò che poco prima avevo toccato con mano, dipinsi l'unica ed interminabile fonte di ispirazione.
Dipinsi Marta e le sue curve.
Era già capitato di aver dipinto mia moglie coperta solo da lenzuola o da chissà che cosa ma stavolta la feci nuda, senza coprire nulla.
Dipinsi ciò che i miei occhi ricordavano e ciò che le mie mani avevano sfiorato nel corso degli anni.
Marta è pura estasi per me, Marta è arte.
Ad ogni pennellata sorridevo perché sapevo esattamente cosa stessi dipingendo, conoscevo ogni dettaglio di quel corpo perfetto per me.
L'unica cosa che stavolta feci a meno di dipingere fu il volto, mantenni dei colori scuri e delle ombre per nasconderlo il più possibile.
Dipinsi tutta la notte e lo feci con tranquillità, il tempo passò così velocemente che le tre del mattino divennero le sette in un batter d'occhio.
Sentii dei passi ed una voce assonnata disse:«Steve? Sei qui?»
Mi affrettai nel coprire con un telo il dipinto.
«Sono nello studio!»
«Hai dormito stanotte?»
«Non molto in realtà, non avevo sonno.
Ero ispirato»La tirai a me per stringerla al petto.
«Tu hai dormito bene?»
«Non dormivo bene così da mesi..»
«Bene, quando vuoi sono disponibile allora....»
Mi diede uno schiaffetto sulla pancia e sorridendo esclamò:
«Smettila!»
Ma in realtà l'idea le piaceva.
Avevo intenzione di portare il quadro da un tipo chiamato Charles Ghunlik, era molto nominato nel mondo dell'arte poiché intenditore e collezionista.
Sapevo che era a Brooklyn per affari e per cercare qualcosa di nuovo ed ero certo che il dipinto di Marta avrebbe fatto il caso suo.
No, non mi da fastidio vendere un quadro che raffigura mia moglie poiché cosa ne sanno che la donna dipinta è Marta?«Oddio Steve, vai a fare una doccia ti prego»
«Mi stai dicendo che sono sudato?»
«Ti sto dicendo che puzzi...»
Nel pomeriggio, dopo aver fatto la doccia, raggiunsi il mio nuovo manager, se possiamo chiamarlo così, Nigel Hans eccelso critico d'arte molto noto in città.
«Steve! Quanto tempo»
Mi abbracciò stringendomi nella sua solita morsa senza scampo, lo chiamavano tutti Nigel lo stritolatore.
Un uomo molto espansivo dai capelli bianchi, leggermente lunghi, con delle basette eccentriche e due baffetti arricciati.
Aveva l'abitudine di indossare degli strani occhialini rotondi e di portarsi dietro un bastone per passeggiare.«Nigel, sono qui per farti vedere l'opera d'arte più bella che il mondo abbia mai visto» sfilai la valigetta contenente il dipinto da sotto il giacchetto «Andiamo nel tuo ufficio?»
«Ma certo!»
Lo studio dello stritolatore puzzava sempre di sigaro, odiavo quell'odore.
«Sigaro?»
«no, grazie» aprii la valigetta e mostrai l'opera «che ne pensi?»
Prese il quadro subito, di getto, e lo analizzò a lungo facendo una serie di versi tipo Mmmh o Ahhh giusto per spezzare il silenzio suppongo.
«Nigel? Allora?!»
«Dovremmo mostrarlo a Charles Ghunlik! Verrà qui tra due ore»
«Beh, io ho il pomeriggio libero quindi..»
Il vecchio Charles arrivò due ore dopo puntuale come la morte e dopo le presentazioni Nigel gli mostrò subito il quadro.
«Questo quadro è passione!»
Lo disse istintivamente subito dopo averlo visto.
«Lo voglio, il mondo lo vuole! Quanto vale?»
Nigel mi diede un colpetto sul braccio, il valore dovevo darlo io ma quel quadro era Marta e non potevo dare un valore a Marta.
«Secondo lei?»
Lo sentii mugugnare qualcosa, si accarezzò i suoi enormi baffi e disse:
«Due?»
«Solo duemila?»
«Intendevo due milioni»
Sentii il cuore esplodere.
Due milioni? Avevo sentito bene? Nessuno aveva mai proposto una tale cifra.
Nigel intervenne vedendomi un po' in difficoltà, avevo letteralmente perso le parole.«Direi che va bene! Vale di più ma dato che si tratta di lei mio caro Charles due milioni vanno benissimo.
Vero Steve?»
Mi limitai a fare cenno con la testa ma non dissi nulla, ero senza fiato.Quella sera tornai a casa con una bella sorpresa per Marta.
A volte le cose inaspettate sono meravigliose.****
«Mi scusi, è lei il signor Steve Hoakley?»
«Sì, chi è lei?»
«Salve mi chiamo Dylan Moon e cerco Marta Hoakley»
«Marta è mia moglie, cosa vuole da lei?»
«Vorrei farle delle domande...»
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La voce dell'Amore
Romance"Qualcuno una volta disse che le cose belle sono destinate a finire ma quel qualcuno non aveva lottato abbastanza". Steve e Marta, tra ricordi sbiaditi ed emozioni ancora vive, vi faranno capire l'amore vero e la sua eternità.