Situazione surreale:
Marta di fronte l'entrata della mia camera e quella pazza nel mio letto.
Io, invece, ero proprio nel mezzo tra le due con una vestaglia mezza aperta addosso ed un paio di boxer davvero imbarazzanti.«Tu!»
Sentii i passi di Marta andare decisi e pesanti verso il letto.
Prese quella donna per i capelli e la scaraventò a terra!«Schifosa!»
«Lasciami!!»
Si stavano letteralmente massacrando di botte ed io ero indeciso tra il sentirmi impotente perché non potevo fare molto e il sentirmi triste perché la mia cecità mi impediva di vedere mia moglie mentre le suonava di santa ragione ad un'altra donna.
Cercai comunque di mettermi in mezzo per dividerle.«Marta, per favore, smettila»
«Io la ammazzo! Rovina famiglie! Succhia soldi! Prostituta con la laurea!»
Devo dire che gli insulti di Marta erano divertenti.
La ragazza urlava come una pazza mentre Marta non si decideva a lasciarle i capelli ma alla fine riuscii a dividerle.
Tutti e tre avevamo un gran fiatone.
Mi misi seduto sul bordo del letto e feci un enorme respiro profondo.«Bene, ora cerchiamo di calmarci un po' va bene?»
«Questa schifosa stava cercando di sedurre mio marito ed io dovrei calmarmi??»
«Sei solo invidiosa perché sai che avrebbe ceduto!»
Marta stava per saltarle di nuovo addosso ma alzai subito la voce.
«Signore! Adesso basta!»
Probabilmente mi sentì tutto l'Hotel.
«Marta, per favore, calmati okay?» le presi la mano e la accarezzai «Quanto a te, mia cara accalappia uomini, mi trovo costretto a correggerti.
Non ce l'avresti fatta, non mi avresti mai sedotto»«Oh, andiamo Steve...sei un uomo»
«Esatto, sono un uomo ma con una variante:
Sono un uomo innamorato.
Sono consapevole che il mondo sia pieno di donne meravigliose, chissà che risultino persino più belle della mia Marta, e qualsiasi altro uomo terrebbe da conto questa informazione ma non un uomo innamorato.
Non io.
L'esistenza di altre donne non ha alcun effetto su di me poiché l'unica donna della quale mi importa è la donna alla quale sto stringendo la mano in questo momento»«Ma io pensavo che...»
«Mia cara, se siamo in questa situazione è soprattutto perché tu non hai pensato.
Non so quali uomini tu abbia conosciuto fin'ora ma un uomo non è un oggetto con cui giocare così come non lo sono le donne.
Nessuno gioca con nessuno.
Ti consiglio di vestirti e di fare le valigie, ti voglio fuori di qui e fuori dalla mia vita entro oggi»Marta mi strinse forte, poi guardò dritto in faccia quella donna con disprezzo.
Respirava in modo affannato, quasi come stesse provando a soffocare la rabbia o, forse, era la rabbia che stava soffocando lei.
Le accarezzai i capelli e sorrisi, non doveva preoccuparsi di nulla.
L'infermiera pazza lasciò la mia stanza nel giro di un'ora ed io mi ritrovai nel mio letto, felice, rilassato, con l'unica donna che aveva il permesso di sfiorarmi.
Mia moglie, nonché unico amore della mia vita.
Marta decise di rimanere per un po' con me a Miami e circa due settimane dopo finalmente ero arrivato alla fine della cura.
Il mio cuore aveva ancora dei problemi, non potevo e non dovevo stressarmi altrimenti si sarebbe affaticato, ma stavo meglio ed ero in grado di camminare e godermi la vita senza sentirmi subito stanco e dolorante.
Tornammo a Brooklyn un paio di giorni dopo la fine della cura e finalmente, dopo tanto tempo, sentii i miei bambini chiamarmi papà.
Clara era in casa nostra, come sempre, a preparare il pranzo.
Con mia sorpresa trovai mio cognato seduto in cucina con lei a fumarsi la pipa.«Steve! Finalmente siete tornati»
«Cosa ci fai qui?»
«Dove altro dovrei essere se non qui con mia moglie e la mia famiglia?»
Sentii una gioia al cuore, credo che sia la sensazione che si prova quando l'anima è felice.
La mia famiglia era di nuovo tutta unita e sorridente, non potevo chiedere di meglio.****
«Signor Hoakley, non so se l'infermiera glielo abbia detto, ma Marta è in camera sua.
Sta dormendo, è in coma ma è stabile.
L'operazione sembra riuscita e sua moglie è fuori pericolo, siamo tutti in attesa del suo risveglio»«Ora corro subito da lei..!»
«Papà, ha chiamato Dylan è arrivato in aereoporto.
Tra un'ora sarà qui»«Sir, dato che la questione è risolta io vi lascerei ma gradirei parlare con vostra sorella»
«Temo sia impossibile..»
«Ci penso io papà, venga con me»
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La voce dell'Amore
Romance"Qualcuno una volta disse che le cose belle sono destinate a finire ma quel qualcuno non aveva lottato abbastanza". Steve e Marta, tra ricordi sbiaditi ed emozioni ancora vive, vi faranno capire l'amore vero e la sua eternità.