Rivelazioni e Zuppe

11 3 10
                                    

Quel cretino stava cercando di convincermi che Rebecca non fosse mia figlia e che Marta fosse una traditrice, una donna doppiogiochista che per chissà quanto tempo ebbe una relazione clandestina con questo tale della quale ho persino dimenticato il nome e che da adesso in poi chiamerò, in tono dispregiativo, "Coso".

«Senta, non so perché lei sia ancora qui! Ha sbagliato Marta, ha sbagliato persona»

«Ma, Signore, le lettere sono chiare.
Dicono città, indirizzo, nomi, non posso aver sbagliato persona»

***

La nascita di Rebecca diede una boccata d'aria fresca alla nostra famiglia, eravamo di nuovo felici.
Era così bella, così delicata, così profumata e piccola.
Appena le sfiorai il viso, subito dopo la sua nascita, sentii una somiglianza incredibile con Nicholas.
Aveva il suo stesso naso e Marta confermò.
Qualche mese dopo anche Clara diede alla luce sua figlia, la chiamò Stephanie.
Le due bimbe erano molto vicine d'età e crebbero quasi come fossero sorelle.
Il giorno del quinto compleanno di Rebecca la trovai nel mio studio intenta a cercare qualcosa.

«Piccolina, cosa stai cercando?»

«Anch'io voglio disegnare papà, voglio dipingere..»

«Vuoi essere come il tuo papà?»

«Anche come quel bambino nella foto con te» indicò una foto sulla mia scrivania che raffigurava il piccolo Nicholas, pochi mesi prima della sua morte, seduto sulle mie gambe con un pennello in mano «lui sembra così felice mentre colora»

«Lo era, lui era molto felice»

«Perché è sulle tue gambe papà? Chi è?»

Non avevamo mai parlato a Rebecca del piccolo Nicholas, come racconti ad una bambina una simile tragedia?
Ma quella mattina decisi che, forse, era arrivato il momento giusto.
Marta entrò nella stanza proprio in quel momento.

«Cosa state facendo qui?»

«Rebecca mi ha appena chiesto chi è il bambino nella foto»

«Ah..»

Il tono di voce di Marta si fece preoccupato.
Mi misi seduto sulla sedia e invitai Rebecca a sedersi su di me.

«Mettiti qui piccola mia, proprio come quel bambino»

Si precipitò su di me e si sedette, Marta prese uno sgabello e si sedette accanto a me.

«Il bambino nella foto si chiama Nicholas ed è il tuo fratellino»

«Il mio fratellino? Ma papà io non ho fratellini»

«Ne hai avuto uno solo che non hai mai conosciuto.
Al tuo fratellino piaceva tanto disegnare e dipingere perché lo rendeva felice, e lui rendeva felici noi proprio come fai tu»

«E dov'è adesso? Perché non è qui?»

Marta mi strinse la mano.

«Un giorno molto brutto di tanti anni fa Nicholas si fece male»

«Si fece male? Si tagliò col coltello? Mamma dice sempre che non posso toccare i coltelli perché fanno male»

«Mamma ha ragione ma non si tagliò col coltello.
Ci fu un incidente che ti spiegherò un giorno, quando sarai più grande, però ora posso dirti che quel brutto incidente portò via Nicholas da noi»

Rebecca poggiò la sua testolina sul mio petto e mi abbracciò, come se avesse capito tutto, come se sentisse il mio dolore nel parlare di quella cosa.

«Ed ora dov'è? Sta bene?»

Feci un respiro profondo, quel dolore non se ne sarebbe mai andato, e mentre stavo per parlare intervenne Marta.

La voce dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora