capitolo 41

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Kate
Federico ha in braccio la piccola Silvia mentre la fa saltellare sulle sue gambe, ed io sto facendo disegnare Ale sul mio quadernetto.

"Questo è un pesce" dice Ale mostrandomi ciò che ha disegnato.

"Oh, eccovi" dice preoccupata la mamma delle bimbe, poi sospirando.

"Cosa fate qua?" dice riferendosi ad Alessandra "Scusate il disturbo, davvero" dice invece a noi.

"Non si preoccupi, signora. Alessandra è venuta da noi perché lei si è addormentata, e intanto Silvia si era svegliata. Così, per lasciarla riposare, le abbiamo portate da noi" spiego sorridendo.

"Grazie mille" ci ringrazia per la miliardesima volta.

Passa un'ora, e siamo arrivati.

Prendiamo tutte le nostre cose, anche le buste del nostro pranzo che poi butteremo, ed usciamo dal treno.

Termini.

Una stazione bella e grande, e piena di gente.

Insieme alla signora e alle bambine, usciamo dalla stazione.

"Prendiamo un taxi? Ce ne sono tanti qua" chiede Federico.

"Si, va bene" gli rispondo.

Federico va da un taxi, lasciandomi sola con la famiglia.

"Voi che fate?" chiedo alla signora.

"Aspettiamo mia sorella che ci venga a prendere" mi risponde sorridendo, con Silvia in mano.

Poco dopo ci raggiunge Federico.

"Il tassista ci sta aspettando. Andiamo?" mi dice Federico prendendomi una mano.

"Va bene" gli rispondo.

Salutiamo la signora e le due bambine, e ci dirigiamo verso il taxi.

"Salve" dico sedendomi.

"Buongiorno, dove vi porto?" ci chiede il tassista.

Gli dico la via, e partiamo.

Dopo 20 minuti, arriviamo. Così ringraziamo e paghiamo.

Federico prende le valigie nel porta bagagli dell'auto, mentre io vado sotto il portone per citofonare.

"Chi è?" chiede la voce.

"Zia, sono io!" rispondo io.

"Kate?" chiede.

"Si!"

"Oh, tesoro! Sali!" dice, aprendo il portone.

Io e Federico entriamo nell'edificio e, dopo aver preso l'ascensore, anche in casa.

"Ciao zia" la abbraccio appena la vedo.

"Ciao amore, come stai? Tutto bene?" dice sciogliendosi dall'abbraccio e tastandomi tutta la faccia.

"Si zia, tutto bene, grazie" le sorrido, cercando di divincolarmi.

Poco dopo Federico ci raggiunge.

"Oh, Federico. Non pensavo fossi qui" dice zia andandogli incontro.

Lui le sorride.

"Piccola, dove le metto le valigie?" dice invece a me.

"Ehm... Nella vecchia camera di papà va bene?" chiedo conferma a mia zia.

Era la camera di papà, quando ancora viveva con la nonna. Ogni volta dormivo lì, quando i miei genitori erano fuori. È anche un po' camera mia.

Far from you - Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora