Harry ricordava benissimo quel giorno di metà ottobre: aveva il pomeriggio libero e per far passare il tempo decise di fare un giro in biblioteca. Dopo varie ore di intense letture mentre ritornava verso il suo dormitorio, si scontró con una figura dal fisico prestante e cadde rovinosamente sul pavimento.
"Deficiente!" Sbottó senza nemmeno notare chi avesse davanti.
"Ah io? Sta più attento Potter! Questa tunica costa più di tutti i tuoi vestiti messi insieme, dannazione!" Frignó il biondo alzandosi.
"Ah Malfoy sei tu, che peccato." Constatò il giovane con finto dispiacere nella voce.
Era da un pó che lo evitava: stava iniziando a pensare di essere attratto da lui e voleva sfuggire a quella sensazione. Oh insomma, Harry Potter, l'idolo di grandi e piccini non poteva di certo essere attratto da Draco Malfoy. Anche se quei muscoli non potevano di certo non essere guardati. Si rimproveró mentalmente per quel pensiero idiota che aveva formulato e gli rivolse uno sguardo truce.
"Andiamo Potter, non ti crede nessuno. Non puoi fingere con me, so che sei lieto di vedermi." Ghignó avvicinandosi.
"Ma che cosa stai dicendo? Perché dovrei essere lieto di vederti? Io ti odio." Proclamó Harry indietreggiando. Draco sovrastó il suo corpo bloccandolo contro il muro ed alzó un sopracciglio.
"L'hanno visto tutti come mi guardi, non fingere di non essere affascinato da me e dalla mia presenza: è palese che sei cotto."
"Ma ti sei bevuto il cervello? Io ti disprezzo, Malfoy e lo farò per sempre, non starei con te nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra." Sibilò il moro ostentando finto odio. Malfoy scoppiò a ridere ed avvicinò pericolosamente il suo viso a quello dell'altro ragazzo fino a far sfiorare le loro labbra.
"Quindi mi stai dicendo che questo non ti fa nessun effetto, Sfregiato? Vuoi negare di essere su di giri per questo contatto?"
"N-non mi fai nessun effetto, no." Balbettò Harry poco convinto, provocando l'ennesimo ghigno sul volto del più grande, che appoggiò le sue labbra su quelle dell'altro. Potter trasalì a quel contatto e si stupì di sé stesso quando posò le sue mani sulla testa del Serpeverde cercando di avvicinarlo a sé il più possibile. Draco posò le sue mani sul sedere del moro stringendolo e rendendo il bacio famelico. Il biondo si staccò ridendo.
"Nessun effetto eh? E allora perché hai un'erezione? Ci vediamo Harry." Ammiccò girandosi ed andando via. Il moro imprecò e corse nel dormitorio evitando tutti i suoi compagni. Si gettò sotto il getto gelido della sua doccia cercando di placare i bollenti spiriti. Era indeciso se raccontarlo o meno ai suoi amici: aveva certamente bisogno di delucidazioni, pareri e consigli sulla vicenda ma al tempo stesso aveva un'immensa paura del loro giudizio. Alla fine optò per tenere la bocca chiusa almeno per i primi tempi: avrebbe detto tutto ai suoi amici solo dopo aver fatto pace con sé stesso e dopo aver capito cosa volesse veramente. Da quel giorno Harry non aveva fatto altro che pensare e ripensare a quel bacio e ai suoi sentimenti in merito, ed ogni volta che aveva incrociato Malfoy aveva fatto finta di niente, fingendo di non avvertire una forte eccitazione solo guardandolo (eccitazione che avrebbe poi trovato sfogo nei bagni del dormitorio con l'immagine del biondo nella sua mente, a discapito dell'udito dei suoi compagni di stanza).
La mattina del 24 Ottobre Harry decise finalmente di vuotare il sacco con Ron ed Hermione. In quel mese i tre si erano riavvicinati ed Hermione, una volta ripresasi dall'attacco avvenuto in treno, si era scusata per il suo comportamento petulante dei mesi precedenti. Anche Harry aveva ovviamente posto le sue scuse: la colpa non è mai da una sola parte. Nonostante si fossero allontanati un po' nel corso dell'estate, restavano pur sempre i suoi migliori amici, coloro che c'erano sempre stati nel bene e nel male ed Harry glielo doveva. Inoltre aveva un disperato bisogno di opinioni in merito alla sua crisi esistenziale e chi meglio dei suoi fratellini acquisiti? Dunque i tre erano tornati ed essere il vecchio Golden Trio. Il moro si lavò e si vestì in fretta e con il suo amico dai capelli rossi si diresse nella sala comune dove li aspettava la giovane. Dopo essersi incamminati verso la Sala Grande per la colazione, Harry annunciò che appena possibile gli avrebbe dovuto parlare.
"Che succede Harry, dobbiamo preoccuparci?" "Miseriaccia amico, mi sembri molto serio. C'entra il Signore Oscuro?" Chiesero i due allarmati.
"No ragazzi, state tranquilli non è niente del genere. Non è una cosa troppo grave, ma comunque è un qualcosa che per me significa molto. Se per voi va bene possiamo finire in fretta la colazione ed uscire fuori per parlarne prima che inizino le lezioni, che ne dite?"
I due acconsentirono e così fecero: divorarono la colazione alla svelta per poi uscire e sedersi sulle rive del Lago Nero.
"Allora, per me non è affatto facile okay? Credevo di conoscermi, credevo di sapere tutto di me, ma evidentemente avevo trascurato questo dettaglio, che forse è proprio uno dei più importanti. Spero che ciò che sto per dirvi non influenzi in alcun modo il nostro rapporto, io sono sempre Harry, lo stesso Harry dei Natali trascorsi insieme alla Tana, lo stesso Harry delle nottate a leggere stupidi fumetti babbani, e lo stesso Harry che fino ad oggi è stato il vostro migliore amico."
"Dannazione Harry, arriva al dunque o mi manderai al manicomio! Hai ucciso qualcuno? Sappi che noi siamo i tuoi migliori amici e ti aiuteremo a nascondere il corpo in ogni caso." Sbottó il rosso preoccupato, seguito da una risata dei suoi amici.
"Ma che stai dicendo Ronald? No no, non ho fatto niente del genere. Tutto è iniziato un pomeriggio della scorsa settimana, ricordate quando sono andato in biblioteca?" I due annuirono ed Harry raccontò loro di quanto accaduto con Malfoy. "Quindi, io ora sono confuso. Non avevo mai considerato di poter essere gay, ma non posso negare l'effetto che mi fa quel ragazzo. È come se mi avesse stregato. Certo, non parlo mica di amore, è più.. uhm, tensione sessuale ecco, mettiamola così."
"Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!!" Esclamò Hermione contenta.
"Come facevi a saperlo?" Chiese confuso il giovane.
"Harry, una ragazza le nota certe cose e posso assicurarti che te lo mangi con gli occhi ogni volta che lo vedi." Sorrise la ragazza alzando le spalle.
"Quindi cosa mi consigli di fare?" Chiese afflitto. "Harry faglielo capire, cerca di avvicinarti a lui, magari proponigli di passare del tempo insieme."
"Ron, tu che ne pensi?" Domandò il ragazzo.
"Amico, guarda che li sentiamo i gemiti che provengono ogni sera dal bagno. Pensavamo che fossero per una bella biondina, evidentemente abbiamo azzeccato il colore di capelli ma abbiamo sbagliato il sesso." Scrolló le spalle ridendo, facendo arrossire Harry.
"Quindi per voi non è un problema il fatto che io sia.. uhm beh, gay?"
"L'hai detto anche tu, sei Harry Potter, il nostro migliore amico e resterai sempre tale indipendentemente dai tuoi gusti."
I ragazzi si abbracciarono ed Harry si sentì finalmente sollevato.
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NOTHING WAS THE SAME || DRARRY
FanfictionHarry Potter e Draco Malfoy si attraggono a vicenda ma nessuno dei due ha il coraggio di ammetterlo quindi mascherano l'interesse con l'odio, fino al momento in cui uno dei due decide di fare un passo decisivo che porta nella mente dell'altro non po...