13- Partenza

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Quella mattina quando Harry si svegliò era di pessimo umore: avrebbe dovuto salutare tutti i suoi amici e non ne aveva proprio voglia. Voleva che restassero tutti lì: sapeva ovviamente che non era fattibile, ma in ogni caso gli sarebbero mancati tantissimo. In poco tempo avevano stretto un legame unico e lui che aveva sempre invidiato l'amicizia che teneva uniti i Serpeverde tra loro ora si trovava a viverla sulla sua pelle. Svogliatamente si rese presentabile e andò poi a sistemare il letto trovando Ron che disponeva le cose nel suo baule. "A che punto sei amico?" Chiese. "Ho quasi finito, mi mancano davvero pochi indumenti. Per fortuna ho ascoltato Hermione ed ho iniziato a farlo ieri altrimenti a quest'ora sarei nei pasticci." Rispose il rosso. "La tua donna ha sempre ragione, eh?" Rise Harry per poi salutare il suo migliore amico. Uscì dalla stanza avviandosi verso la Sala Grande prima del solito:  voleva passare un po' tempo con Draco prima che partisse. Purtroppo per via di Finnigan la sera precedente non aveva potuto trascorrere molto tempo con il suo ragazzo e quindi avevano deciso di incontrarsi quella mattina a colazione. Mentre varcava le porte della mensa una mano gli afferrò il polso e si girò prontamente verso la persona che l'aveva catturato: fece un sospiro di sollievo quando vide Draco e lo baciò. "Buongiorno biondo." Sorrise e l'altro lo salutò sorridendo a sua volta. "Vieni con me, abbiamo poco tempo." Lo incitò Draco iniziando a camminare. "Ma dove stiamo andando? Io credevo che dovessimo fare colazione  con gli altri." Domandò Harry perplesso ma ebbe una risposta alle sue domande solo quando imboccarono la strada che portava ai sotterranei. "Credevi che mi sarei accontentato di una semplice colazione, Harry? Non ci vedremo per circa due settimane quindi non mi basterà qualche bacetto stamattina." Gli fece l'occhiolino il biondo quando giunsero nella Sala Comune. Appena entrarono nella sua stanza si fiondò sul moro togliendogli la felpa, Draco aveva la fortuna di avere una stanza singola ma ovviamente «fortuna» si faceva per dire: non era stata certamente una casualità bensì una richiesta molto pressante di Lucius Malfoy accompagnata da una sostanziosa donazione economica alla scuola. Il moro lo assecondò e per facilitargli il lavoro si tolse le scarpe e aprì la camicia del biondo. Quando entrambi furono coperti solo dai boxer si gettarono sul letto e ben presto li levarono, a quel punto il re delle Serpi portò la sua mano sull'erezione dell'altro e iniziò a toccarlo dapprima dolcemente per poi aumentare gradualmente il ritmo. Harry in preda ai gemiti baciò il ragazzo ed afferrò a sua volta il membro del Serpeverde facendolo trasalire per il piacere. Contemporaneamente Draco lasciò una scia di baci umidi sul collo del giovane e ci soffiò sopra, dopo un po' vennero quasi contemporaneamente. Il biondino dopo aver lubrificato due dita le infilò nella stretta apertura dell'altro muovendole sempre più velocemente e quando ebbe il consenso del più giovane le sostituì con il suo sesso. A quel punto Harry afferrò le spalle del Serpeverde e si aggrappò a lui assecondando le spinte e lasciandogli qualche segno violaceo sul collo. "Ti amo." Annunciò il biondo. "Ti amo anch'io." Quando vennero Draco si affrettò ad uscire dal moro e si accasciò sul letto accanto a lui. Con un incantesimo ripulì entrambi velocemente, poi abbracciò il suo fidanzato che gli appoggiò la testa sul petto mentre con una mano compiva movimenti circolari sul suo addome. "Mi mancherai da morire Harry, dodici giorni senza di te sono tantissimi." Esclamò Draco malinconico dopo qualche minuto di silenzio. "Ti scriverò spesso, te lo prometto." Lo rasserenò il suo ragazzo. "Ma non è questo, io sono abituato a stare 24h con te, sei diventato essenziale. E poi se vogliamo dirla tutta non mi sento molto sicuro a lasciarti qui con Finnigan in giro." Rivelò il biondo. "Draco so badare a me stesso e poi ho sentito dire da Ron che Seamus tornerà a casa sua per le vacanze, quindi non preoccuparti di nulla. In ogni caso più tardi passo dalla McGranitt per parlarle si quanto stia diventando ossessivo nei miei confronti." Dopo averlo tranquillizzato Harry lo baciò e rimase a guardarlo per qualche secondo restando senza parole. I capelli dorati erano appoggiati al cuscino, aveva la bocca leggermente schiusa, gli occhi appannati e un'espressione soddisfatta in volto. Le coperte gli coprivano dalla vita in giù, quindi Harry potè osservare i suoi pettorali scolpiti da ore ed ore di allenamento. In quel momento osservando il biondo si sentì il ragazzo più fortunato del mondo, quindi posò le sue labbra su quelle dell'altro. Successivamente si alzò e si rivestì invitando l'altro ad imitarlo poiché altrimenti avrebbero fatto troppo tardi. Il Grifondoro ringraziò mentalmente la magia che gli aveva fatto risparmiare le docce e di conseguenza tempo prezioso, poi i due si incamminarono verso i loro amici in Sala Grande. Arrivarono e con grande piacere notarono che erano tutti insieme al tavolo dei Serpeverde. "Piccioncini avete già fatto? Vi basta solo mezz'ora? Avrei scommesso molto di più." Li derise Pansy provocando una risata generale. "Breve ma intenso, se vuoi la prossima volta puoi stare a guardare." Le fece l'occhiolino il suo migliore amico e Pansy finse di rabbrividire mimando un «no grazie». Mangiarono lentamente tra risate e chiacchiere, poi salirono tutti a prendere i rispettivi bauli e li caricarono sul treno: sarebbero partiti tra meno di un'ora. Ron propose loro di sedersi vicino al Lago Nero nel tempo che gli restava prima della partenza e così fecero. Una volta accomodati Harry notò una particolare alchimia tra Pansy e Theo, o meglio: c'era sempre alchimia tra i due (tant'è che Potter sospettava che stessero insieme ma non volessero renderlo ufficiale) ma quel giorno era più accentuata del solito. "Che avete voi due? Siete strani stamattina." Constatò poi facendo arrossire la ragazza. "Hai fatto arrossire Pansy, non ci sono mai riuscito in 7 anni di amicizia quindi ritieniti fortunato Potter." Scherzò Draco. "Ma che dite, io non ho niente di diverso dal solito e non sono arrossita." Replicò la giovane Serpeverde attirando su di sé degli sguardi curiosi. "Oh al diavolo, e va bene: io e Theo ieri sera ci siamo messi insieme." Ammise capendo di essere alle strette. "Ma è meraviglioso Pansy, perché non ce l'avete detto prima?" La abbracciò Hermione. "Sai come sono fatta: non amo parlare dei miei sentimenti e poi volevamo aspettare la fine delle vacanze per dirvelo ma non sono riuscita a tenerlo per me, scusa amore." Disse rivolgendosi a Theodore nell'ultima parte. "Non fa niente, avremmo dovuto comunque dirlo prima o poi." Scrollò le spalle Nott sorridendo e tutti si congratularono. "Perfetto quindi sono l'unico single." Commentò Blaise mettendo il broncio e tutti risero. "Appena torniamo te la trovo io una donzella amico." Scherzò Ronald. Successivamente si avviarono al treno che sarebbe partito di lì a poco: si abbracciarono tutti tra loro e a malincuore salirono sul vagone. Draco esitò qualche minuto in più e baciò il suo ragazzo con passione stringendogli la nuca. Poi si tolse una collanina che portava sempre con sé e la mise al collo dell'altro. "Ti amo da impazzire, quella è per ricordarti che sono sempre con te." Concluse salendo anche lui in carrozza senza dare all'altro la possibilità di replicare.

NOTHING WAS THE SAME || DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora