Come dite voi

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sempre ho temuto
le nubi grigiastre
e nelle notti salmastre
il mio pianto ho bevuto,
dal labbro secco e tremante
sgorgava pallido sudore
e perdeva man mano colore
nel petto fervido e ansante.
Mi chiedo se la tempesta finisca
e il tempo corre lontano
e io spero invano
mentre aspetto che la ferita guarisca.
Non mi pento delle mie scelte
rovinose e strane
a volte malsane
e dal cuore ora divelte.
Se solo potessi parlarmi
lo farei, ma i tuoni
ora son grida di suoni
e io non ho armi.
Vorrei chiederti perchè
anche oggi io debba aspettare
qualcosa di bello che deve arrivare,
dimmi se succederà anche a me
che prima o poi
sarò più serena e contenta
senz'esser una che s'accontenta:
insomma, una di voi,
o come dite di essere
o fingete di essere
ma fingendo siete più come noi,
noi pazzi che ridiamo
sotto la pioggia e amiamo
tanto non esser come dite voi.

Strisce di soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora