Un giorno mi è stato chiesto
di scrivere (scrivere davvero)
dove mi sentissi libera,
dove riuscissi a esprimere me stessa.
Quella volta non ci pensai tanto,
avevo quindici anni appena
e qualche sogno incompreso.
Volevo essere ascoltata,
e l'esserlo mi dava la libertà,
la Libertà con la elle maiuscola,
la mia libertà,
quella libertà che senti in fondo a te,
come un canto inespresso
di dolorosi istanti.
Tu cerchi cuori pronti a udirti,
tu cerchi braccia sicure ad accoglierti,
tu cerchi nel mondo vasto
una piccolissima riconoscenza,
qualcuno che sappia crederti
quando ti mostri così come sei.
La mia libertà
era incustodita nel caos della mia vita,
la mia libertà era ridere sotto il sole
per vedere se qualcuno avrebbe scorto,
nella mia risata, un disperato grido
di aiuto, di ascolto, di forza d'animo.
La mia libertà
era racchiusa in quelle parole,
ti prego, ascoltami...
La mia libertà ronzava
nelle pieghe del foglio,
ti prego, comprendimi...
La speranza riposta nella libertà,
la libertà più bella,
quella che troppo spesso viene negata:
la Libertà,
la libertà d'espressione,
la mia Libertà.
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Strisce di sole
PuisiRaccolta di poesie in versi, oserei dire, più che liberi. Sensazioni raccolte in manciate di parole fragili e musicali, nulla di più, e forse basterà. è stata #9 su POESIA