Capitolo trentuno

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«Scordatelo. Non verrò, Normani. Mettitelo bene in testa.» Disse Lauren in maniera scontrosa, lasciandosi cadere per l'ennesima volta sul letto dopo che l'amica l'aveva trascinata per tutta la stanza, cercando di farle cambiare idea.

«Non ti permetterò di marcire in questa stanza che fra l'altro, puzza di pizza avariata.» Arricciò il naso Normani, cercando di scacciare il pessimo odore che aleggiava nella camera da letto.

Lauren si sporse in avanti, sostenendo il corpo con la forza delle gambe e diede una sbirciatina sotto al letto «C'è un pezzo proprio lì.»

Normani fece una faccia disgustata e respinse la voglia di vomito ingoiando a vuoto.

«Andiamo! Sai quanto ci tenga Dinah a questa festa. La sta organizzando da settimane. È il compleanno di Siope, non puoi mancare.» Portò le braccia conserte Normani e si stampò un'espressione fermamente convinta in volto, come se avesse già preso la decisione per l'amica.

«Non mi interessa!» Alzò la voce Lauren, tirandosi su a sedere in un balzo «Ci sarà sicuramente Camila e anche Shawn.. Col cazzo che vengo.»

Normani era al corrente di ciò che era successo fra le due. Ormai Lauren le parlava apertamente di ciò che capitava fra lei e la sua migliore amica. Per lei era una sorta di sfogo che non si poteva permettere con nessun altro. A volte, avere qualcuno su cui fare affidamento alleggeriva i problemi.

Quella sera Dinah aveva organizzato il compleanno di Siope. Ci teneva tantissimo che fossero presenti tutti, ma dopo quello che era successo appena tre giorni prima, Lauren non aveva intenzione di andarci.

Non aveva più sentito Camila, ma era sicura che lei e Shawn stessero insieme adesso e se non erano ancora una coppia, lo sarebbero stati a breve. No. Non poteva vederla accanto a lui, non poteva guardarla mentre si faceva sfiorare dalla mano di qualcun altro, mentre rideva alle battute stupide di quel ragazzo abietto...

Quella era la sua Camz. La sua Camz, che non era mai stata davvero sua.

Lauren, inizialmente, aveva avuto bisogno di lei a livello fisico. Sentiva la necessità di lasciarsi andare e voleva farlo solo con la sua migliore amica, ma poi le cose erano cambiate. Qualcosa aveva attecchito dentro di lei, messo le radici e prosperato nel suo organismo. Non era amore, anche se Lauren non sapeva come ci si sentisse quando si era innamorati, ma era un sentimento che le impediva di pensare a qualsiasi altra persona che non fosse Camila. Non poteva dargli un nome, non esisteva una parola per descrivere quel germogliare irrefrenabile, incontrollabile, incosciente, irrazionale...

«Lauren, devi venire proprio perché ci saranno loro.» Si impuntò Normani, afferrando l'amica per le spalle e voltandola verso di se. Odiava parlare alle persone senza guardarle in faccia.

«Se restassi a casa gliela daresti vinta a loro, invece devi dimostrare che sei più forte, indifferente alla situazione e pronta a fare colpo su tutte le ragazze che ti si butteranno addosso.» Declamò Normani, ancheggiando i fianchi in maniera maliziosa per imitare le movenze delle ragazze che, a dire suo, si sarebbero contese la corvina.

Lauren si divincolò dalla sua presa e scacciò l'idea con un gesto veloce della mano. Però, sul suo volto era cambiato qualcosa, Normani lo vide.

Lauren era gelosa, ma ricordava bene che anche Camila lo era. Quando l'aveva vista arrivare con Halsey le sue guance erano avvampate e la collera intrisa nella linea dura delle labbra era ben riconoscibile. Forse Camila poteva mentire a tutti, ma non a se stessa e se avesse visto Lauren ballare in mezzo alla pista, con una bella ragazza che si strusciava contro di lei, avrebbe avvertito quel bruciore allo stomaco che alla corvina era tanto familiare.

Just friends ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora