Capitolo quarantacinque

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Lauren la ingabbiò contro il muro degli spogliatoi. Camila boccheggiò in cerca d'aria, riprendendosi velocemente dal colpo alla schiena subito, specialmente quando le labbra di Lauren presero a baciare il suo collo ben esposto a causa della testa piegata su un lato.

Le mani della corvina ghermivano i suoi fianchi, avvicinando il bacino al suo e allentandolo quando Camila dimostrava impazienza. Le piaceva giocare, le era sempre piaciuto, ed anche ora che le cose fra di loro non erano più puramente ed interamente sessuali, non abbandonava quel vizio pericoloso che le induceva costantemente a stuzzicarsi l'un l'altra.

Nessuna delle due voleva perdere, anche se non comprendevano che arrendersi avrebbe conseguito la vittoria di entrambe.

Lauren afferrò Camila per le natiche e se la portò in braccio. Questa si sorresse all'altra, avvinghiando le gambe alla sua vita, Lauren spinse il bacino contro quello dell'altra.

Un sospiro caldo proruppe dalle labbra di Camila, amalgamandosi a quello di Lauren che provvide ad accarezzare la lingua della cubana con la propria. Camila avviluppò le braccia attorno al collo di Lauren, stringendola più vicina.

Aveva bisogno di sentirla, di cogliere ogni gemito, di catturare ogni respiro, di rammentare ogni tocco.

Lauren, quando le mani dell'altra si soffermarono sulla sua nuca dopo aver percorso interamente la schiena, si sentì libera di discostarsi dal bacio per dedicare eguali attenzioni al suo collo.

Erano cresciute. Ciò che avevano affrontato, gli ostacoli che le avevano sempre divise per poi ricongiungerle, avevano concesso loro una maturità inestimabile, però... A volte era un sollievo potersi sbarazzare di quella consapevolezza, tornare ad essere le due ragazze confuse che si evitavano per i corridoi scolastici, ma si imbucavano sotto le lenzuola dell'altra alla sera. Questo permetteva loro di dimenticare gli attriti che coesistevano, illudeva il tempo -e la mente- dei giorni che mancavano al distacco definitivo. Ancora non sapevano come sarebbe finita fra loro, se potevano davvero mettere un punto alla loro storia o se sarebbe rimasta una frase in sospeso, non sapevano e non volevano saperlo. Ciò che desideravano, in quell'esatto momento, era fra le loro mani.

Intanto Lauren persisteva a baciarle la pelle caramellata, lasciava i segni dei suoi baci intervallando dei piccoli morsi.

L'adagiò sulla panca, dove prima si era spogliata, e le fu subito addosso. Si mise a cavalcioni su Camila, strinse le gambe attorno al suo bacino ed emise un gemito d'approvazione quando la cubana le ghermì le natiche con mole esuberante.

Si guardavano come se non avessero visto niente prima d'allora, come se solo adesso avessero preso coscienza della vista e aprissero gli occhi per la prima volta meravigliate di ciò che la prospettiva offriva, ma non troppo attonite dallo spettacolo perché quasi consapevoli che quello scenario era tutto ciò che le aspettava dietro le palpebre chiuse.

Camila non voleva vedere niente oltre a Lauren, e Lauren non poteva vedere niente oltre a Camila.

Strusciò le loro intimità assieme, beandosi della visione della cubana che piegando la testa all'indietro metteva in risalto il suo collo arcuato e pronto ad essere baciato dalle sue labbra tumide.

Lauren fermò Camila per le spalle contro il muro e incurvò la schiena per abbassarsi lungo la sua pelle caramellata e dipingerla di baci rapidi ma ben stampati.
Camila, pervasa da un'ondata di brividi sporadici, inarcò istintivamente la schiena ricercando maggior contatto con Lauren.

Just friends ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora