Camila si trascinava dietro la valigia, facendosi spazio fra la ressa di persone che brulicavano nell'atrio.Il biglietto aereo stretto nella mano, leggermente stazzonato per la forza eccessiva esercitatevi dalle dita chiuse attorno alla carta colorata.
Ad ogni passo si sentiva più leggera e pesante al contempo. Ciò che l'appesantiva erano i chilometri che l'avrebbero separata da tutto ciò che si lasciava alle spalle, ma in fondo non era il caso di essere melodrammatici: avrebbe trascorso soltanto un mese a Cambridge.
Ciò che invece l'alleggeriva era pur sempre lo sfaldarsi da tutto, prendere le distanze, allontanarsi.Lauren le aveva gettato addosso quelle due parole come se niente fosse, con semplicità disarmante come se stesse confessando un segreto che aveva albergato dentro di lei da sempre. Non dalla notte in cui avevano deciso di perdere la verginità assieme, ma da molto prima. Dai regali di compleanno, dalle gita scolastiche a quelle familiari, dalle recite di fine anno, da quando le guardava le spalle dai bulli, da quando le passava le risposte duranti i compiti di matematica, da quando l'abbracciava per scacciare i mostri durante la notte, da quando... da quando... Da sempre.
E Camila aveva provato un senso d'angoscia talmente virulento che l'aveva stordita.
La loro amicizia era nata con tutt'altro intento senza che nemmeno loro se ne accorgessero? Aveva sempre campeggiato nelle loro vite come l'unione illusoria di un rapporto che, in realtà, esigeva molto di più?
Camila non sapeva definirlo e tutte quelle domande l'aveva subissata a tal punto che non era riuscita a reciprocare la confessione di Lauren.
Era rimasta imbambolata, pietrificata fra le sue mani. Aveva farfugliato qualcosa di incomprensibile, rimirando negli smeraldi dell'amica, ma tutti i meccanismi dentro di lei erano andati in tilt e le parole si erano nascoste chissà dove.
La corvina di fronte lei era sembrata così avvilita e sconsolata di non ricevere alcuna risposta che se ne era andata con un penoso "Buon viaggio".
Camila lo capiva. Lauren non aveva mai ammesso i suoi sentimenti, non li aveva mai accettati, non li aveva mai riconosciuti e tanto meno validati. Adesso si era lasciata trasportare da quell'ondata irrazionale che nessuna barriera creata nel corso degli anni avrebbe potuto arginare. Finalmente si era scoperta per qualcuno, finalmente aveva accettato di essere umana e come tale di avere dei sentimenti, di poterli provare e sentire, di essere vulnerabile e fragile come tutti gli altri. Si era concessa un vacillamento, dopo tanti anni di abnegazione.
E cosa aveva ricevuto in cambio da parte di Camila?Silenzio. Solo lacerante silenzio.
E, forse per la prima volta, Lauren aveva capito che cosa significava accogliere il lato sentimentale di se stessa, stringerlo fra le mani e donarlo a qualcun altro, ma aveva anche compreso quanto facesse male quando questo qualcuno le richiudeva i palmi in due pugni e le restituiva ciò che stava elargendo.
Era un po' come dire:
Non lo voglio il tuo amore. Tienilo per te.
E ora Camila partiva per l'Inghilterra, Lauren restava negli Stati Uniti e nessuna della due aveva risposte chiare circa il loro futuro.
Erano certe che le loro strade non sarebbero mai combaciate, perché i loro sogni e ambizioni differivano gli uni dagli altri, ma avrebbero comunque trovato il modo di conciliare il loro rapporto alla vita quotidiana, oppure si sarebbe disgregato nell'esatto momento in cui sarebbero partite su due aerei diversi? Questo non potevano dirlo, ma, per ora, la seconda opzione sembrava la più plausibile.
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Just friends ~ Camren
FanfictionCamila e Lauren sono amiche da una vita. Hanno condiviso tutte le loro esperienze insieme: dal primo anno di elementari all'ultimo di liceo. Nessuna delle due ha mai provato attrazione per l'altra, ma ad un passo dalla maturità e dal loro diciottes...