Capitolo ventinove

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Lauren strinse le ciocche dei capelli di Camila, mentre la spingeva lentamente all'indietro, portandola ai piedi del letto. L'altra corvina aveva le mani sui fianchi dell'amica, si sorreggeva a lei per non inciampare nei suoi stessi passi.

Lauren disgiunse le labbra dalle sue e la guardò per secondi interminabili dentro gli occhi. A Camila faceva sempre vacillare, emozionare, quello sguardo. Forse era dovuto alla vicinanza, forse al colore perduto delle sue iridi, o semplicemente perché vedeva nei suoi occhi delle pagine bianche di un libro ancora da finire.

Le piaceva essere toccata, scoperta, graffiata e baciata da Lauren, ma niente era come avere i suoi smeraldi contemplanti su di lei. Niente.

Passò il pollice sulle sue labbra, come se potesse catturare il rossore che vi era impresso al di sopra. Camila gemette acutamente quando il dito della corvina scivolò nella stretta fessura che si formava al centro della sua bocca, ma la lasciò fare, perché era totalmente ipnotizzata. Si era persino dimenticata di dove si trovasse, con chi fosse. Non vi era più niente oltre lo sguardo di Lauren.

«Hai fatto sesso con Shawn, Camila?» Le domandò, ma con tono placido stavolta vagliando attentamente l'espressione assorta della cubana.

Camila scosse flebilmente la testa in segno di diniego. Un tenue sorriso si formò sulle labbra di Lauren, al che rimosse il pollice dalla bocca di Camila per darle la possibilità di rispondere alla prossima domanda che aveva in serbo per lei.

«Perché no?»

Camila avrebbe potuto scrivere un intero papiro di motivazioni o recitare un monologo intero sul perché non si era concessa a Shawn, ma scelse di mentire.

«Perché non stiamo insieme.» Mormorò sommessamente.

Lauren l'attirò più vicina dai fianchi, accostò le labbra a quelle dell'amica e si accorse che vibravano di un leggero tremolio.

«Nemmeno io e te stiamo insieme, eppure...» Lasciò la frase in sospeso, un senso implicito aleggiò nelle sue parole, un sorriso eloquente nacque sul suo volto.

Camila non seppe come ribattere. Abbassò lo sguardo sulla punta delle scarpe, cercando una risposta adeguata, ma Lauren non le diede un lasso di tempo abbastanza lungo perché con due dita le rialzò il mento e forzò i loro sguardi ad unirsi.

«Dimmi la verità.» Disse perentoria, facendo scivolare una mano sull'infossatura che si era creata sulla spina dorsale dell'amica, che aveva inarcato istintivamente il busto per aderire con quello di Lauren.

«È que-questa.» Balbettò Camila, roteando gli occhi al cielo per eludere lo sguardo insistente della corvina.

«No, non è vero.» Disse spazientita Lauren. La sua mano cinse interamente la figura snella dell'amica e con facilità la fece atterrare sul materasso, trovandosi sopra di lei.

Le afferrò i polsi in una mano e li trattenne sopra la sua testa, poi si piegò contro Camila. Fece scontare i loro seni, unì i loro bacini e prese a strusciarsi lentamente contro la cubana. La ragazza lanciò la testa all'indietro, mordendosi il labbro inferiore con forza per non gemere: avrebbe dato a Lauren l'ennesima soddisfazione.

«Dimmi la verità, Camz.» Bisbigliò al suo orecchio con voce congenialmente roca.

Il suo tono sexy fece avvampare la corvina rinchiusa sotto il suo corpo, a tal punto che voltò la testa dall'altra parte per nascondere il rossore, sicura che avesse raggiunto anche le sue guance.

Just friends ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora