Camila e Sinu non avevano parlato: avevano litigato. I toni si erano fatti concitati subito dopo aver varcato la soglia di casa. Sofia non capiva bene quello che stava succedendo, perché sua madre fosse arrabbiata con sua sorella, ma odiava le urla, il modo in cui Sinu contraeva la faccia e l'espressione di Camila si corrucciava. Per questo si era rifugiata in camera sua, sotto le coperte e aveva atteso che la discussione cessasse, ma aveva dovuto aspettare a lungo, tanto che, quando le voci si erano acquietate ed era rimasto solo un flebile sussurro che si infiltrava sotto la fessura dell'uscio assieme ad un tenue fascio di luce, Sofia stava già dormendo da ore.Camila non era riuscita a spiegare a sua madre le dinamiche della situazione, perché avesse atteso tre anni prima di rivelarle la verità. Non ci era riuscita perché Sinu non faceva altro che imprecare, appellarsi a Dio e rigurgitare colpe su Camila che in realtà lei non sentiva di avere.
Quale colpa doveva assumersi? Quella di amare una persona? Quella di aver seguito il suo cuore? Sua madre sarebbe dovuta essere felice che sua figlia non avesse intenzione di terminare i suoi giorni in un'assidua bugia. Doveva per caso sposare un ragazzo di buona famiglia, sistemarsi con lui, fare dei figli e poi divorziare per farsi pagare gli alimenti? Era sicura che sua madre non fosse così bigotta, ma non credeva neanche che la sua apertura mentale fosse talmente deviata dalla religione a portarla a vedere in lei solo un abominio della società. Il vero problema non era la fede, non erano i figli o i soldi, no. La cosa che infastidiva Sinu era il giudizio degli altri, quello che avrebbero pensato i fedeli con i quali si riuniva la domenica della sua integrità morale, dei suoi metodi di insegnamento. La sua stessa persona sarebbe stata messa in dubbio perché Sinu stessa, in quel momento, stava rivalutando l'educazione che aveva propinato a Camila. Forse addirittura si stava incolpando che quel cambiamento significativo fosse responsabilità sua. E se persino lei stessa si attribuiva responsabilità -che poi non esistevano- quante critiche avrebbe ricevuto dal resto della comunità?
«Mamma, non è colpa tua. Non è colpa di nessuno, a dire il vero!» Alzò il volume Camila, schiarendosi subito dopo la voce per modularlo in maniera più pacata «Nessuno ha colpe, in tutto questo. Non esistono. Sono innamorata, anzi, no. Non sono innamorata. Io amo Lauren.»
«Ma per l'amore di Dio, risparmiatelo.» Rispose Sinu con tono disprezzante, portando una mano sulla fronte.
«È vero.» Rincarò Camila, decisa più che mai a mostrare i suoi sentimenti senza vergogna né remore.
La guardò dritta negli occhi, come se nelle sue iridi potesse scorgervi la verità, come se l'intensità di quell'emozione fosse scritta nelle pupille. Sinu, per qualche istante, fronteggiò la spavalderia della figlia, ma abbassò estemporaneamente il capo quando si accorse che la sua non era tracotanza, ma bensì un disperato bisogno di tramandarle la verità usufruendo dello sguardo. Loro avevano sempre comunicato così, perché a parole si scontravano troppo spesso, non si comprendevano appieno, ma bastava rimirarsi un solo attimo per qualificare l'animo l'un dell'altra.
E quello che Sinu vide nei suoi occhi la spaventò non poco. Ci lesse compostezza, coraggio, verità. Camila non stava fingendo, non stava amplificando ciò che provava; i suoi sentimenti erano veraci e l'animavano di una vitalità che sua madre poche volte era stata omaggiata di intravedervi.
«Siete migliori amiche da sempre, state confondendo la vostra amicizia per amore.» Sentenziò infine, attuando un temperamento disperato.
Era talmente offuscata dal pensiero che Camila potesse essere innamorata di una donna che inventava svariati pretesi per giustificare una situazione che, ai suoi occhi, non aveva alcun senso.
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Just friends ~ Camren
FanfictionCamila e Lauren sono amiche da una vita. Hanno condiviso tutte le loro esperienze insieme: dal primo anno di elementari all'ultimo di liceo. Nessuna delle due ha mai provato attrazione per l'altra, ma ad un passo dalla maturità e dal loro diciottes...