Capitolo 25

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 Non è possibile vedere il pianeta intero coperto di nuvole, o viceversa, completamente terso. Meteorologicamente è impossibile.
Non è possibile che la vita abbia solo fini felici o infelici. Filosoficamente è impossibile.

(Jean Baudrillard)  


Mi riscuoto, rendendomi conto di essere ancora ferma qui, seduta a terra dove mi ha depositata poco fa e che continuo ad osservare l'acqua gocciolare dalla sua figura, giù, fino al pavimento.

Non riesco a realizzare... Cos'ha appena fatto?

Mi ha presa in braccio...

Mi ha riportata qui dentro...

Mi ha... mi ha sfiorata...

"Ti ha medicato più volte, questo non è nulla"

Già...

Mi ha medicata...

"E' convinto che sia ancora viva, non devo dimenticarlo"

Mi rimetto in piedi, togliendomi il suo mantello di dosso e lentamente mi avvicino.

Mi metto al suo fianco e glielo porgo.

Il calore del fuoco, mi fa avvertire maggiormente l'umidità dei vestiti e un brivido di freddo mi attraversa il corpo, ma per fortuna riesco a dissimularlo.

Lui lo afferra senza guardarmi, così mi allontano e recupero la bacchetta.

Starò facendo la cosa giusta?

Torno indietro e quando mi rimetto accanto a lui, gli afferro un braccio, per poi tirarlo e costringerlo a girarsi verso di me.

Lui mi lascia fare, ma si acciglia, guardandomi sospettoso e osservando la mia mano sul suo braccio... Oddio... E' quel braccio.

Quello dove ha il Marchio Nero.

Mi blocco per un secondo, rialzando lo sguardo e incrociando i suoi occhi, insicura.

Lui cerca di liberarsi immediatamente, ma stringo la presa e il mio sguardo cambia automaticamente, facendosi duro.

Si ferma a sua volta, studiando i miei movimenti, mentre io alzo la bacchetta con l'altra mano e inizio a far uscire aria calda dalla punta.

Deve asciugarsi.

Non lascerò che si prenda un raffreddore e che me lo rinfacci.

Appena si rende conto di ciò che sto facendo, mi blocca il polso velocemente.

-Che stai facendo?-

-Lasciami- rispondo senza guardarlo.

Lui stringe la presa e cerca di allontanarmi, ma mi oppongo: -Non lascerò che ti venga un malanno per colpa mia e che tu me lo rinfaccia per l'eternità- continuo, dando voce ai miei pensieri.

Con la coda dell'occhio noto un piccolo movimento sul suo viso.

Un ghigno?

No...

Sembrerebbe quasi un...

Sorriso?

No... Impossibile.

Quando alzo lo sguardo, il suo viso è impassibile.

Me lo sarò immaginata.

Per fortuna però, nel frattempo, mi lascia andare e fa un passo indietro: -Pensa a te-

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora