Capitolo 40

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"Il vero eroe non si arrende mai, a distinguerlo dagli altri non è il gran gesto iniziale o la fierezza con cui affronta le torture e la morte, ma la costanza con cui si ripete, la pazienza con cui subisce e reagisce, l'orgoglio con cui nasconde le sue sofferenze e le ributta in faccia a chi gliele impone. Non rassegnarsi è il suo segreto, non considerarsi vittima, non mostrare agli altri tristezza o disperazione"

Oriana Fallaci


N.A.: Ascoltate la canzone dal punto in cui l'ho inserita.



L'espressione di Blaise si fa più tesa e non risponde subito.

Si rialza in piedi.

-Vieni, ti aiuto- dice porgendomi una mano, o meglio, porgendola a Malfoy.

Lui l'accetta e vengo colta da un senso di nausea, mentre di nuovo assisto ad un cambio repentino di visione, dato dal mio corpo che si sta rialzando.

Una volta in piedi, sicuramente anche Malfoy l'avverte, perché la mia vista si oscura e la mia mano afferra il tavolo: ha chiuso gli occhi.

-Stai bene?- chiede di nuovo Blaise.

-Si... Si...- balbetta lui in risposta, riaprendo gli occhi e massaggiandosi le tempie –Credo che abbia la nausea perché mi sono alzato e lei non ha il controllo- mi sento rispondere.

Quindi oltre ad avere il comando, riesce anche ad avvertire tutti i segnali che il corpo invia a me di rimando.

Improvvisamente mi pervade l'imbarazzo.

Il petto invece, in cui prima ho sentito quell'orribile sensazione arpionarmi e da cui era iniziato quel terribile dolore che poi si è spostato alla testa, adesso è stretto in una morsa; una morsa che però non è dolorosa, ma fatta di un calore che si irradia continuamente dal centro verso la periferia.

Un calore che stranamente è piacevole e che mi rilassa automaticamente.

Appena lo faccio, sento il mio corpo espirare.

Malfoy.

Forse ha avvertito anche questo.

Lo "osservo" o meglio "mi osservo" mentre, anziché sedermi, volto le spalle a Blaise e mi avvicino ad uno degli armadietti.

E' davvero strano vedere il mio corpo spostarsi secondo il proprio volere, o meglio secondo il volere di qualcun altro.

Le mie mani aprono le ante e iniziano a spostare diverse ampolle.

-Che stai facendo?- chiede Blaise stranito.

Lui non risponde, ma io so già quello che cerca.

Riesco a percepire in qualche modo i suoi pensieri.

Sta cercando uno specchio che si trova proprio qui dentro.

Lo trova dopo qualche secondo.

Adesso vedrà con i "suoi" occhi quello che gli ho spiegato prima.

Quando lo mette davanti al mio volto però, anche io rimango sorpresa.

Credevo che il colore delle mie iridi sarebbe stato il ghiaccio, un bianco striato di venature azzurre, ma non è così.

Sono bianche, completamente bianche, tanto che se non fosse per una sottile linea circolare nera sul bordo, che le distingue, si confonderebbero perfettamente con le sclere.

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora